Il dottor Glas
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I dubbi etici raccontati da un autore d'inizio 900
Scritto in prima persona dal protagonista, Tyko Gabriel Glas giovane medico condotto in Stoccolma. Scrittura raffinatissima per sviscerare uno dei "buchi neri" della nostra morale "è lecitamente corretto uccidere una persona per salvarne un'altra?", tutto il breve ma intensissimo romanzo si avvolge ossessivamente su questa domanda e ne chiarisce punti e oscurità. Pensiero modernissimo di rispetto etico all'interno del matrimonio, eutanasia e diritti umani, scritto all'inizio del 900 con tutta la forza del pensiero moderno. Sviscerato con chiarezza e lucidità, scritto sotto forma di Diario, il libro riporta pensieri di Tyko in maniera intima e molto personale. Personalmente mi sono ritrovata tantissimo nei suoi concetti etici. Il Doktor Glas è un idealista "arido" incapace di giocare in prima persona nel "gioco della vita", i sentimenti lo spaventano, li vive per ideali intoccabili e vive tutto attraverso il suo pensiero di ciò che considera bello e giusto. Un novello cavaliere senza armatura e spada di ferro, ma dotato di nuovi strumenti di offesa, primo su tutti un pensiero lucido senza inibizioni. Non giudicatelo troppo male perché ognuno di noi ha dentro di se un piccolo idealista che vorrebbe cambiare tutto senza esporsi. Piccolo stralcio " non risolvete indovinelli! Non fate domande! Non pensate! Il pensiero è un acido che corrode. All'inizio pensi che distrugga soltanto quel che è marcio e malato e che deve essere tolto. Ma il pensiero non la pensa così: distrugge alla cieca."