Il cavaliere di Sainte-Hermine
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L'ultimo Dumas
Termino oggi, esausto ma felice, la lettura di qest'ultima opera di Dumas padre, due volumi per un totale di 118 capitoli, letti in più o meno due mesi (due al giorno), quindi con i tempi di lettura molto vicini a quelli originali. Il fuilleton venne pubblicato a puntate sul quotidiano parigino Le Moniteur Universel, a metà 800.
L'immersione in un romanzo storico classico è sempre un'esperienza memorabile ed istruttiva. Il I° volume è senz'altro il più bello: Napoleone, il vero protagonista, nella lotta contro i tentativi realisti di farlo fuori, giganteggia al centro della storia. Il II° volume è più picaresco, il nostro eroe, il Cavaliere di Sainte-Hermine, sotto le mentite spoglie del bel René, è diventato corsaro e se ne va pei sette mari in avventure alla Rambo contro tigri e serpenti boa di un metro di diametro, salvando un paio di fanciulle (in alcuni momenti si sfiora il ridicolo). Poi però la storia si risolleva spettacolarmente nel racconto della battaglia navale di Trafalgar durante la quale è proprio il nostro eroe ad impallinare il mitico Nelson. La fine di Nelson, sepolto nella bara fatta con il legno dell'albero maestro dell'Orient è uno dei momenti più alti dell'intero romanzo. Negli ultimi capitoli il conte, sotto il nome di Leo, si da da fare nella lotta al brigantaggio italico (Frà Diavolo, Taccone e il Bizzarro).
Insomma, non mancano le avventure ed i colpi di scena in questo straordinario ultimo ritrovato Dumas.