Il castello blu
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UN ALTRO GIOIELLO DIMENTICATO
Tutti conosciamo Lucy Maud Montgomery come la scrittrice della serie di “Anna dai capelli rossi” (titolo originale Anne of Green Gables) che in Italia è stata resa celebre dall’omonimo cartone animato.
Il castello blu non è un’opera per bambini ma un testo per adulti, una storia che mi ha colpito moltissimo e che ho trovato ricca di punti di riflessione.
Non è il romanzo più conosciuto dell’autrice canadese, in realtà quando uscì nel 1925 non fu apprezzato dai critici dell’epoca che lo etichettano come fiction sentimentale, l’opera verrà riportata alla ribalta quando nel 1987 Maureen Garvie accusa di plagio la scrittrice australiana Colleen McCullought, che avrebbe copiato in un suo libro trama e personaggi de “Il castello blu”.
La protagonista del romanzo è Valancy Stirling e il libro si apre con la mattina in cui la ragazza compie ventinove anni, per l’epoca una ragazza a quell’età doveva essere già sposata e avere dei figli ma Valancy è ancora single o meglio zitella.
La sua famiglia le fa pesare questo fatto e la ragazza si sente mortificata per questa sua condizione, ma il peggio di tutto questo è che lei stessa non si apprezza, non si piace.
La sua famiglia è molto legata alle tradizioni, hanno delle regole molto rigide nelle abitudini, nel mangiare, nei luoghi o nelle persone da frequentare, tutto questo per preservare il loro buon nome e la loro reputazione.
E Valancy accetta tutto, non va contro la sua famiglia, anzi cerca sempre di fare la cosa giusta per non deluderli anche se in molte occasioni viene trattata male. Perfino i capelli se li acconciava come la zia le aveva detto, anche se a lei non piacevano ed erano fuori moda.
Lei non fa nulla per sé ma sempre in funzione del giudizio degli altri.
Tutti questi anni vissuti con una famiglia che non l’ha mai apprezzata la portano a considerarsi insignificante e ai suoi occhi a vedersi brutta e ora anche vecchia. C’erano moltissime cose che Valancy non ha mai avuto il coraggio di fare, solo durante la notte quando nessuno la sente può sfogarsi e piangere.
La cosa che più la feriva era che nessun uomo l’avesse mai considerata né corteggiata, anche se alla ragazza non dispiaceva affatto essere ancora single, era un problema più per la sua famiglia che per lei.
L’unica cosa che la consolava era pensare al suo castello blu, un posto immaginario in Spagna dove lei era la padrona e poteva fare quello che voleva, come nel testo è stato scritto ognuno di noi ha il proprio castello blu anche se gli attribuiamo un nome diverso.
Un luogo in cui può trovare la propria dimensione ed essere finalmente felice.
Un giorno qualcosa cambia, Valancy decide di andare dal medico ma non da quello di famiglia da un altro e le rivela una terribile verità, ha una malattia che le lascia pochi mesi di vita.
Questa è la molla che la farà reagire abbandonerà la sua famiglia e cercherà di vivere tutto quello che in ventinove anni non ha potuto fare, va ad abitare a casa dell’unica persona che lei ha reputato amica, Cissy, anche lei gravemente malata.
Vivere con lei, accudirla e soprattutto parlare le farà capire quanto sia importante avere un’amica, confidarsi dare e ricevere consigli.
La sua famiglia è indignata dal suo comportamento, per l’epoca non è possibile fare una cosa del genere, andare a vivere da sola in casa di uno sconosciuto (il padre di Cissy) e lavorare come domestica. Tutti pensano che sia fuori di testa e che presto tornerà a casa e riacquisterà la ragione, ma Valancy è determinata ad essere felice e a fare quello che le piace e cercare di essere anche solo per una volta, considerata come una persona e non come un problema.
La ragazza non si è mai considerata parte della famiglia Stirling, loro l’hanno sempre esclusa e le hanno rinfacciato di essere zitella. Valancy è spaventata dal fatto che non prova affetto per la madre, non la vedo come una cosa naturale, un fatto normale e nemmeno prova alcunché per i suoi parenti, che le sembrano invece così lontani da come lei sente il concetto di famiglia.
Valancy troverà anche lo spazio per l’amore che non ha mai provato ma qui mi fermo per non rivelare altri particolari.
Ho vissuto in prima persona quello che ha provato Valancy, a chi non è mai successo nella vita, di sentirsi inadeguata in una determinata situazione?
L’autrice ha creato una storia sicuramente unica, con una protagonista che all’inizio sembra fragile e remissiva ma che dentro di sé trova una grande forza che le farà cambiare la sua vita, che la farà vivere.
Valancy ha vissuto in una sorta di bolla per tutta la vita, aveva paura di fare o dire qualcosa di sbagliato e al minimo errore la sua famiglia non le perdonava nulla.
In questo testo troviamo molti temi l’amicizia, l’amore, la libertà e la ribellione ad un sistema famigliare dove Valancy non fa parte, dove non viene nemmeno considerata, basti pensare al giorno del suo compleanno quando nessuno dei suoi parenti le fa gli auguri e lei prosegue con la sua routine quotidiana come se non fosse un giorno diverso dagli altri.
Trovo che la bravura della Montgomery stia proprio nel creare dei personaggi femminili forti e dalla complessa personalità, che reagiscono, che si emozionano che sono veri. L’autrice ci presenta Valancy in tutte le sue sfaccettature, debolezze e speranze e il suo personaggio rimane coerente nel corso dell’intero libro.
Le scelte che lei compie verso la fine del libro potrebbero risultare sbagliate per noi lettori, ma sono invece coerenti e perfettamente in linea con l’epoca in cui Valancy vive e considerando anche tutti gli elementi che escono nel corso della storia.
Questo romanzo è stato uno dei migliori testi che abbia mai letto, uno dei classici che consiglierò a tutte le ragazze single e non, che per prima cosa devono credere in se stesse, trovare dentro di sé la forza per reagire. Inoltre, è un libro dove capiamo che ci può essere sempre una seconda possibilità e che si può trovare il proprio castello blu anche nella realtà di tutti i giorni.