I sette pazzi I sette pazzi

I sette pazzi

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Pubblicato nel 1929, e considerato il primo e più importante romanzo della letteratura argentina moderna, I sette pazzi descrive il folle piano di un gruppo di cospiratori improvvisati, alle prese con la loro personalissima rivoluzione che muterà le sorti del paese, e che sarà finanziata grazie alla gestione di una catena di bordelli. Il protagonista, Remo Augusto Erdosain, ladro e inventore di strambi fiori metallizzati, abbandonato dalla moglie e malato d'angoscia e solitudine, si imbarca nell'impresa di fondare una scombinata quanto ambiziosa società segreta in compagnia di figure memorabili come l'Astrologo, il Ruffiano Melanconico, l'ebreo Bromberg e il Cercatore d'Oro. Tra immagini sognanti e humour nero, Arlt descrive con realismo grottesco il contesto sociale e urbano della storia, anche grazie all'esercizio dello sguardo sulla quotidianità proprio del cronista. Il risultato è un vero e proprio gioiello di dolore e follia, la discesa negli inferi della mente di un uomo che sogna di cambiare l'ordine del mondo, ma è destinato inevitabilmente a fallire.



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I sette pazzi 2018-07-29 19:32:29 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    29 Luglio, 2018
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L'era del mostro innocente

I sette pazzi è un romanzo particolare, in cui la cosa che più colpisce è il progetto di costituire una fantomatica società segreta a scopo di lucro e di potere con a capo sette teste geniali, i sette pazzi del titolo, che ricalca la tipologia della loggia massonica. Nel testo si parla di illuminati. Come i sette saggi dell’antica Grecia spiccano per il loro pensiero staccato dalla religione tradizionale e con le caratteristiche di un sapere oggettivo e razionale, così i sette pazzi pongono a fondamento della loro società segreta il distacco dalla religione cattolica tradizionale e soprattutto dalla sua morale. I nostri sette progettano un delitto a scopo di lucro, con lo scopo di investire i soldi in una rete di redditizi bordelli. Il delitto e i bordelli sono il passo necessario al superamento della morale per arrivare al traguardo dell’uomo-dio, scopo della società segreta passando per una dittatura politica basata sul terrore. Non tutti gli uomini meritano di essere dei ma solo i superuomini. Le idee di Nietzsche sono riprese in modo apparentemente balordo e disorganizzato ma la confusione è legata soprattutto alla mancanza di una idea politica o filosofica precisa, nel senso che il punto fermo è quello della propria superiorità a ogni ideologia e morale, ragion per cui le idee possono essere variate a seconda delle necessità e delle convenienze del momento magari a scopo manipolatorio. Colpisce il progetto (il libro è del 1930) del colpo di stato in Argentina per realizzare una dittatura. Le idee e i dialoghi sono intelligenti e originali, caratterizzati da una infantile balordaggine e leggerezza che del resto dovrebbe essere il punto di arrivo della società segreta: l’era del Mostro Innocente, il Mostro dal punto di vista della morale tradizionale che fa ogni cosa con l’innocenza di un bambino. Si parla anche di una chiesa tenebrosa. In effetti il capo dei sette balordi geni, cioè l’Astrologo, sembrerebbe una specie di anticristo. Verso la fine del romanzo il lettore non distingue più tra realtà e follia, tra deliri di onnipotenza e fatti. Il libro è originale, io credo che abbia molto colpito l’immaginario latino americano. Onetti continua a voler aprire bordelli nei sui romanzi, un bordello c’è pure in Llosa: tra i latinoamericani c’è l’evidente gusto di proseguire nei propri romanzi la ruminazione delle migliori idee altrui. Certo il libro è geniale ma molto logorroico, fatto soprattutto di dialoghi, inafferrabili per la fluidità ideologica e la volubilità dei soggetti piacevole ma stancante sul lungo termine. Certo l'Innocenza dei sette porta a sottovalutare la portata delle loro idee che tendono a godere immeritatamente del candore dei loro genitori.
“Ma tocca a noi inaugurare l’era del Mostro Innocente. Faremo tutto, senza alcun dubbio. E’ questione di tempo e di audacia, ma quando si renderanno conto che lo spirito li va affondando nel cesso di questa civiltà, prima di affogare cambieranno strada. Il fatto è che l’uomo non si è ancora reso conto di essere malato di viltà e di cristianesimo.”

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