I racconti di Edgar Allan Poe
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Le buona vecchia lettura
Quello che accade ai ragazzi di oggi quando vedono un vecchio di film di fantascienza è soffermarsi sugli effetti speciali ritenuti ormai scadenti, dimenticando di contestualizzare il momento storico in cui il film stato realizzato.
A me, appassionato lettore di romanzi gialli, nel leggere dei racconti di più di 150 anni, è sembrato di tornare a scuola.
E' come se Poe volesse dire ai lettori ed agli autori moderni "Adesso vi spiego come si scrive un giallo deduttivo". La caratteristica che più mi ha stupito, specialmente ne "I delitti della Rue Morgue" è come Poe faccia apparire tutto così semplice.
Naturalmente non voglio paragonare Edgar Allan Poe ad autori moderni, che sicuramente hanno goduto dei suoi insegnamenti. Tuttavia non ho potuto non notare come due grossi calibri come Agatha Christie e Conan Doyle abbiano ereditato il primo l'acume e l'alterigia il secondo.
La lettura scorre velocemente e, com'era facile aspettarsi, il linguaggio più ricercato aggiunge un tocco vintage che non guasta.
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Le macabre fantasie non fanno poi così paura
Come non rimanere affascinati dalla penna di Edgar Allan Poe? Un lettore obiettivo, amante del genere, non può fare a meno di riconoscere il genio di quest'autore, che è stato un vero e proprio precursore del racconto poliziesco e dell'orrore. Un'ispirazione per un'infinità di autori e di un'influenza talmente profonda da propagarsi anche ai giorni nostri. I suoi racconti sono qualcosa di unico, e tra loro ce ne sono alcuni che risultano davvero memorabili.
Orrore, genio, follia, amore. C'è un po' di tutto nel frutto della mente di Poe. Il mondo e le tetre vicende che dipinge magistralmente inglobano in sé tanti aspetti della realtà, dell'animo umano. Ed è proprio l'animo umano che egli scruta più a fondo e, come solo pochi autori possono, scende intrepidamente ad analizzarne gli angoli più bui e oscuri. Il naturale e il soprannaturale si fondono in un'armoniosa unione, realtà e fantasia diventano l'una parte dell'altra senza escludersi, pur restando indipendenti e autonome. Il mondo di Poe è spaventosamente reale pur presentando aspetti che nella nostra mente appaiono irreali. Quel che è più terrificante però, non è la natura oscura delle vicende narrate, non è la presenza del soprannaturale, non sono gli scenari macabri; a far più paura è la realtà.
Perché? Essa rimane terrificante anche se affiancata da macabre fantasie, e fa ancor più effetto perché sappiamo che essa non è una mera invenzione di una mente geniale. Essa è per l'appunto realtà, e in quanto tale viene associata dalla nostra mente a una cosa che siamo costretti ad affrontare; la nostra mente sa che non c'è nulla di più pericoloso per l'uomo di sè stesso, di quello che è capace di fare, degli angoli oscuri del suo cuore.
Uccidere le oscurità interiori e immateriali è immensamente più difficile che distruggere quelle palpabili. Questo, Edgar Allan Poe lo sapeva, e ce lo ha trasmesso in un modo che solo un grande genio poteva coniare.
"Ci sono segreti che non si lasciano svelare. Gli uomini muoiono di notte nei loro letti, stringendo le mani di confessori simili a spettri, guardandoli negli occhi e implorando pietà; muoiono con la disperazione nel cuore, con la gola attanagliati a dalle convulsioni per l'orrore dei misteri che non si lasciano rivelare. A volte, ahimè, la coscienza degli uomini si carica di un fardello tanto orribile che riusciamo a liberarcene soltanto nella tomba. Così l'essenza del crimine rimane avvolta nel mistero."
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La fantasia della follia
L'ossessione per la morte e la predisposizione alla violenza, alla perversità e alla follia sono alcuni dei tratti di questo autore più noti ai lettori. In questi racconti prendono vita figure femminili potenti e straordinarie, che sono il frutto più bello dell’immaginazione così potente e visionaria dello scrittore. La sua ossessione per le forze oscure, le sue esplorazioni degli abissi del macabro, della follia, del terrore ci conducono tra le pagine di racconti che sono un viaggio delirante oltre le soglie della ragione, fra allucinazioni e situazioni surreali. Sconvolgente è la fantasia di questa mente in continuo movimento.
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Edgar Allan Poe
Spinto ancora dalla mia voglia folle di Horror letterario e anche dalla ghiotta occasione offerta dalla Newton Compton con i suoi libri a soli 0,99 centesimi, ecco che ho afferrato con le mie grinfie questo "I Racconti del Terrore" appartenente ad un autore considerato, come Howard Phillips Lovecraft, pioniere del genere Horror o più precisamente considerato come uno dei rappresentanti più importanti del genere gotico.
In questa raccolta specifica, ritroveremo ben 10 racconti tra cui il famosissimo "Il Gatto Nero", peccato non tutti siano completi per via della strana scelta adottata dalla casa editrice.
Detto questo, E. A. Poe, a mio parere, si dimostra uno scrittore davvero capace. Scrive con maestria e riesce a farti provare i sentimenti e le emozioni dei suoi personaggi in maniera abbastanza profonda, o meglio: ti fa provare i SUOI sentimenti e le SUE emozioni. Si perché mentre si legge, almeno questa e la mia personale impressione, pare che sia Poe stesso ad aver vissuto le varie vicende narrate -in prima persona- e questo regala un qualcosa di speciale alla lettura. Inoltre sa ben descrivere le situazioni narrate e, in alcuni momenti, mi sembrava di vedermi quasi davanti agli occhi gli scenari terrificanti da lui descritti.
Ogni racconto e diverso dall'altro e in ognuno di essi l'autore affronta maggiormente gli aspetti psicologici, indagando fra le ossessioni e gli incubi personali non mancando di inserire anche il mesmerismo (da cui era affascinato), buttandoci dentro anche la sua personale e spiacevole esperienza con l'alcolismo. Dico questo perché ne "Il Gatto nero" mi pare sia riuscito fin troppo bene a spiegare certe sensazioni ed umori portati proprio dall'alcool.
La lettura, grazie alla divisione in racconti, risulta piacevole, anche se alcune storie (tra cui "Il Gatto nero", "la Caduta dalla casa Usher", "Una discesa nel Maelstron" ad es.) mi hanno colpito maggiormente e altre un po meno, ma mai mi sono annoiato o sentito troppo impegnato nel leggere questo libricino di non più di 120 pagine.
Anche qui, come con "La Casa Stregata" di Lovecraft, non ho trovato nulla per cui spaventarmi, ma devo dire che le varie storie hanno un che di particolare e alcune di esse riescono ad essere quasi crude in certi momenti.
"I Racconti del Terrore" riesce, in definitiva, a farti entrare dentro la vicenda e ad appassionare più che sufficiente grazie al grande stile di questo famoso autore dell'800.
Consigliato.
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Tra horror e genialità.
Cercavo un libro di racconti da leggere rapidamente e con minore impegno di un romanzo, da poter leggere in auto, metro o nei momenti di pausa del lavoro. Così mi dirigo in libreria e tra un libro e l'altro mi salta all'occhio questa raccolta di racconti, e visto che Edgar Allan Poe mi ha sempre affascinato l'ho preso senza pensarci. All'interno di questa raccolta (che in questa edizione è semplicemente chiamata "Racconti", ma poi ho visto esistere sotto il titolo "Racconti del terrore") sono presenti i seguenti racconti: L'uomo della folla, Il gatto nero, Il demone della perversità, Il cuore rivelatore, Il pozzo e il pendolo, Manoscritto trovato in una bottiglia, Ligeia, Il crollo della casa Usher, William Wilson, Come si scrive un racconto per "Blackwood", Senza fiato, I delitti della Rue Morgue, La lettera rubata, La maschera della Morte Rossa, Il ritratto ovale. Li elenco perché ho visto che esistono diverse edizioni de "I Racconti" e i racconti all'interno variano da edizione a edizione. Che dire, la genialità di uno degli scrittori migliori di sempre non la scopro certo con questo libro, ma è sicuramente una conferma. I racconti sono tutti del genere horror o poliziesco, tutti molto avvincenti, variano dalle 20/25 pagine alle 4 pagine. Come saprete Poe ha scritto solo ed esclusivamente racconti, ad eccezione di un singolo romanzo, ed onestamente credo sia stata una scelta azzeccatissima. Infatti in quelle poche pagine riesce in maniera perfetta a fare crescere l'attenzione e l'interesse del lettore in un climax crescente che poi si conclude sempre con un finale sorprendente. I racconti sono tutti scritti in prima persona e non mancano le digressioni iniziali su tematiche a volte astruse (come il mesmerismo e la frenologia) ma con il suo scrivere, ricercato ma allo stesso tempo di semplice comprensione, riesce comunque ad attrarre il lettore. Come ho già detto i racconti vertono tutti sul tema del soprannaturale o sul tema poliziesco, di grande rilievo sono: Il gatto nero, Il pozzo e il pendolo, i delitti della Rue Morgue e La lettera rubata (con protagonista Dupin, stesso protagonista de I delitti della Rue Morgue). Quest'ultimo vi consiglio vivamente di leggerlo, perché è forse l'essenza della scrittura di Poe, genio, sapienza e colpi di scena. A dir poco meraviglioso. In conclusione, se cercate delle storie avvincenti da leggere e senza troppo impegno (magari per quando avete poco tempo a disposizione) ve lo consiglio vivamente. Poe è sempre Poe.
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I racconti del terrore
È una raccolta di dieci brevi racconti basati sul terrore; secondo me, il migliore è “Il gatto nero” ed il peggiore “La mascherata della Morte Rossa”.
Nel primo un alcolizzato maltrattore di persone ed animali in preda ad un raptus uccide la moglie ed occulta il cadavere. Il misfatto viene scoperto grazie alla debolezza umana ed alla furbizia del gatto nero di proprietà dell’omicida, animato da spirito vendicativo.
Prediligo questo racconto perché adoro i gatti neri, la loro fama di portatori di sciagure e il legame con l’occulto.
Nel secondo, invece, un gruppo di nobili per sfuggire ad un’epidemia si rinchiudono in un castello ed organizzano una festa in maschera. Il divertimento è disturbato solo da uno strano orologio che emette forti e sinistri suoni; i partecipanti ad ogni rintocco tremano, come se il pendolo scandisse le loro ultime ore di vita prima di una terribile fine. Ma è così? Cosa succede poi? È lasciato tutto all’immaginazione? Purtroppo, non ne ho compreso il significato e quindi non posso apprezzarlo.
Gli scenari gotici ed i soggetti da incubo sono allettanti, tanta materia di qualità da plasmare, come case diroccate, cimiteri con tombe scoperchiate, morti non morti, corpi avvolti in sudari e gatti con membra mancanti.
Durante la lettura dei vari racconti non ho avvertito la tensione sperata. Il contenuto è soft, lascia il lettore indifferente ed apatico, è consigliato agli animi più impressionabili. Lo stile è chiaro e signorile.
Concludendo, posso affermare che è una lettura piacevole, mai banale ma neanche emozionante. Può un appassionato di horror perdersi la visione dei film di Hitchcock? No, quindi non può perdersi la lettura dei racconti del Maestro E. A. Poe.
“Chi percorre adesso la valle,
Dalle rosse finestre vedrà
Varie forme fantastiche in moto
Al suono di melodie dissonanti;
E, come un fiume veloce di spettri
Attraverso le pallide porte
Una orribile folla si accalca
E ride, ma non sorride più”
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I racconti di Poe - Commento di Bruno Elpis
Adoro Edgar Allan Poe. A buon diritto viene considerato il capostipite di diversi generi letterari: il noir, l’horror, il gotico, la détective story, il racconto-saggio. In questo commento sceglierò un racconto rappresentativo per ciascun genere del quale Poe è ritenuto antesignano.
Per il noir designo “Il cuore rivelatore”. Quanto può essere maniacale un’ossessione e quanto un maniaco può essere preda delle sue ossessioni? Tutto si scatena a partire dall’inquietante occhio di avvoltoio di un vecchio. E un omicidio si consuma nella perfezione esecutiva di chi non lascia tracce. Sarebbe un delitto perfetto, se l’ossessione non avesse il sopravvento.
Per l’horror scelgo “La maschera della morte rossa”. La scelta – considerato il mio avatar - è tendenziosa. L’orrore serpeggia nel paese: un morbo non identificato (è impronunciabile! Sarà la peste?) miete vittime e le marchia di scarlatto. In una roccaforte il principe si ritira con uno stuolo di eletti e lì, in sette camere colorate, si svolge una festa mascherata. Alla quale si presenta un baldoriante mascherato da “morte rossa”, con le vesti intrise di sangue e i lineamenti spruzzati d’orrore.
Per il gotico eleggo “La caduta della cassa Usher”. In una notte esplode la vicenda dei gemelli Usher: Roderick e Madeleine. Il primo è affetto da una malattia che sembrerebbe di origine nervosa, la seconda è colpita da un morbo che ne causa la morte. Ma il legame tra gemelli è forte e forse, proprio in virtù di tale rapporto viscerale, Roderick, con l’aiuto del narratore, decide di seppellire Madeleine in via provvisoria nei sotterranei della casa. Il racconto è gotico per l’ambientazione: la casa si erge in tutto il suo squallore, i sotterranei tenebrosi riecheggiano di suoni sinistri, gli spiriti aleggiano... Gli elementi romantici abbondano, quelli horror sono la linfa della storia.
Per la détective story, indico “Lo scarabeo d’oro”. Qui, tre personaggi (Legrand, il suo amico narratore e il servo di colore Jupiter) mettono le mani su un tesoro di straordinario valore risolvendo un crittogramma. Legrand ha intuizione, logica e capacità induttive e deduttive degne di Dupin, altro eroe protagonista delle détective story di Poe. La struttura enigmistica utilizzata da Poe rappresenta l’archetipo di un intero e ricco filone di letteratura che assume – come elemento narrativo – un gioco enigmistico: si chiami rebus, indovinello, anagramma, acronimo o sciarada.
Rimane il racconto-saggio. Opto per “Il genio della perversione”, nel quale la prima parte è occupata dalla dissertazione sulla frenologia. L’introduzione è strumentale alla narrazione. Nella quale troviamo la celebre frase: “siamo ritti sull’orlo di un precipizio, guardiamo giù nell’abisso … il primo impulso è quello di sfuggire al pericolo, ma inspiegabilmente resistiamo”.
Bruno Elpis
Sul mio sito ho commentato i singoli racconti di Poe. Lì potete leggere anche i miei réportage al reading di Poe condotto da un maestro: Raul Montanari. Questi sono i link:
http://www.brunoelpis.it/recensioni/170-montanari-legge-poe-il-reportage-di-bruno-elpis
http://www.brunoelpis.it/recensioni/171-raul-montanari-legge-poe-wwwi-libricom
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L'orrore dentro di noi
Un viaggio negli abissi più reconditi di una mente disturbata, un lugubre folle ma pieno di quel fascino che è proprio dei personaggi poco raccomandabili (lo stesso fascino di Baudelaire).
E non si può che apprezzare la sapiente costruzione di manie e ossessioni in cui quest'uomo/autore sembra esser vissuto con dimestichezza e sinistro orgoglio, quasi a fare della sua propria vita la tremenda mascherata che ritroviamo in ogni suo racconto. E che dire del talento visionario, della paura e a volte del sentimento di inquietudine misto a terrore che proviamo nel guardare negli occhi un gatto nero che tanto sembra avere in comune con quello descritto da Poe?
Una volta letti i racconti di Poe, l'orrore, in un modo o nell'altro, è in noi . Le immagini che quest'autore ci trasmette si celano nel nostro animo e ci "perseguitano" come un ricordo della nostra infanzia che vogliamo dimenticare. Come un delitto che abbiamo commesso ma che vogliamo nascondere al mondo.
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Incubi o realtà?
Per me che sono amante delle storie del mistero questo libro è una vera e propria chicca.
Si tratta di una raccolta di racconti del terrore, che suscita comunque curiosità...e una certa dose..di stupore reverenziale, perchè Poe è veramente un maestro del brivido, capace di catturare
l'elemento pathos e inserirlo nella mente del lettore...
Fra atmosfere fosche e tenebrose, Poe si immette nei meandri dell'animo umano, svelandone le parti più oscure, il risvolto negativo che ogni uomo tiene accurantamente nascosto dentro di sè...
Ho il vago sospetto che molti dei suoi racconti siano scaturiti da incubi, da fantasie visionarie della sua mente turbata dall'alcool, ma questo nulla toglie alla sua arte e alla sua capacità di sconvolgere ed attirare l'attenzione del lettore...
Se anche l'inferno si fosse chinato su di lui per suggerigli queste storie, nulla si può togliere a lui come artista e come scrittore...
Consiglio questo libro a tutti gli amanti del genere, escludendo ovviamente i paurosi o coloro che preferiscono le storie rosa, anzichè il nero thriller...
Saluti.
Ginseng666