Forte come la morte
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VITA: AMORE E MORTE
Romanzo breve pubblicato nel 1889, impegnò notevolmente nella stesura l’autore che voleva restituire una ”visione della vita, terribile, tenera e disperata”.
Un artista, un pittore, ama una signora dell’alta società, sposata. Gran parte del romanzo, come quasi tutti gli altri diviso in due parti, è teso a rappresentare la nascita del sentimento, la sua evoluzione in un menage fatto di incontri fugaci e situazioni mendaci. Parallela ad essa vi è la rappresentazione della tensione creativa nell’animo dell’artista e del menzognero trascorrere del tempo che muta il colore dei capelli, la levità del sentimento giovanile, intaccando perfino la visione estetica. Il sentimento del tempo corrode gli animi di entrambi gli amanti ma in modo differente. Olivier sente il peso di una solitudine scapola che esclude il calore della famiglia, Any viene schiacciata dalla visione dello specchio che restituisce la sua graziosa figura tradita dal cedimento della pelle, dal colore maturo, dall’appesantimento della figura. Il turbamento estetico tutto femminile è di un’eccezionale e viva attualità. A lei il peso di sopportare inoltre il confronto con Annette, la giovane figlia che crescendo ricorda al pittore l’immagine fugace della bellezza che solo l’arte ha saputo fissare. Tutta la seconda parte introduce elementi narrativi, sì prevedibili, ma che non anticipo, il cui compito è quello di confermare il titolo. “ Forte come l’amore è la morte” recita il Cantico dei cantici a regalare una visione alta di un sentimento mutevole i cui misteri sono rapportabili a quelli della morte in un binomio inscindibile che tanta letteratura ha nutrito.