Demian Demian

Demian

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Demian è la storia di un ragazzo combattuto fra due mondi, quello bello e pulito del bene e quello terribile, enigmatico eppur allettante del male. Protagonista è il giovane Emil Sinclair, caduto sotto l'influsso di un cattivo compagno di scuola, Franz Kromer, che lo spinge a ingannare i genitori, rubare e discendere la china del peccato. Sarà un altro compagno, Max Demian, che sembra vivere fuori del tempo o uscire da un passato senza età, ad attrarre Sinclair e a liberarlo dal nefasto influsso di Kromer, guidandolo verso una concezione della vita straordinariamente complessa e misteriosa.



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Demian 2021-12-13 09:35:18 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    13 Dicembre, 2021
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La trasfigurazione del mondo

Che il Demian si sarebbe rivelata una lettura particolare era un qualcosa che in fondo mi aspettavo: Herman Hesse è già di per sé un autore piuttosto peculiare da affrontare, infuso di misticismo, di elementi sensoriali e spirituali, di razionale e irrazionale, di apollineo e dionisiaco. Demian è forse il romanzo che con più fatica ho apprezzato, ma nel quale più degli altri si avverte il contesto storico e sociale che Hesse e tutta l’Europa - la Germania in particolare - si trovavano ad affrontare durante e in seguito alla Prima Guerra Mondiale, in un secolo in cui le certezze vengono a mancare e regna sovrano il Relativismo; un secolo in cui l’uomo si confonde nelle masse e non riesce più a trovare sé stesso. Il fatto che Nietzsche sia apertamente citato nelle pagine del “Demian” non stupirà affatto chi conosce anche un minimo il filosofo in questione: con le sue idee “esplosive” aveva messo in evidenza come gli esseri umani fossero stati per secoli vittima delle illusioni della morale, mettendo in risalto la necessità di trovare nuove certezze che dovessero trascenderla e mettere da parte quel pilastro che era la religione, nient’altro che un’accozzaglia di dogmi che offrono all’uomo certezze illusorie e gli impediscono di “esaltare la vita”: vera soluzione al pessimismo ed essenza del nichilismo. Solo coloro che si sarebbero rivelati capaci di andare “al di là del bene e del male”, i cosiddetti Oltreuomini, sarebbero stati i pilastri sui quali una nuova società umana avrebbe potuto formarsi.
E chi sono Demian e Sinclair, se non dei potenziali Oltreuomini?
Potenziali perché in loro (soprattutto in Sinclair) questo ideale non s’è ancora realizzato e nella sua psiche si fa spazio quelli che sono i dubbi e le angosce dell’uomo moderno, che è incapace di muoversi in un mondo che sta profondamente cambiando e ha bisogno di una guida. La guida, per Sinclair, è Max Demian: compagno di scuola che rappresenterà per lui un punto di riferimento costante anche nei momenti di distacco; un ragazzo che sembra vecchio e giovane insieme, che sembra aver trasceso il tempo ed essere entrato in una dimensione tutta nuova.
Lo spauracchio della guerra è ancora vivo e così il sentimento che un profondo mutamento, nel mondo, fosse prossimo ad avvenire. Per cambiare, il mondo doveva frantumarsi, e dai suoi cocci solo quegli uomini in grado di sopravvivere all’urto avrebbero potuto determinarne il futuro.
Un romanzo che ingloba le angosce, le ansie, le sensazioni di un cambiamento imminente, le filosofie e anche le scoperte scientifiche - il romanzo è infatti infuso delle nuove scoperte freudiane che hanno al centro i sogni e l’inconscio - di un secolo che, probabilmente, è stato il più importante e assurdo della storia dell’umanità: il Novecento.

“Pensare: una comunità tutta di uomini paurosi dell'ignoto che hanno dentro! Tutti sentono che le loro leggi di vita non sono più giuste, che vivono secondo antiche tavole, che le loro religioni, la loro moralità, nulla insomma è adeguato a ciò che ci occorre. […] Questi uomini che si associano così timidamente sono pieni di paura e di cattiveria, e non c'è uno che si fidi dell'altro. Stanno attaccati a ideali che non lo sono più e lapidano chiunque ne eriga uno nuovo. So che si fanno discussioni. Verranno, credi a me, verranno presto. S'intende che non "miglioreranno" il mondo. Sia che i lavoratori ammazzino gli industriali, sia che Russia e Germania sparino l'una contro l'altra, si tratta soltanto d'un cambio di proprietario. Ma non sarà stato invano. Ciò mostrerà quanto poco valore abbiano gli ideali odierni e servirà a spazzar via gli dèi dell'età della pietra. Il mondo com'è oggi vuol perire e perirà.”

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Demian 2018-03-20 06:00:21 68
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68 Opinione inserita da 68    20 Marzo, 2018
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Il complesso viaggio dentro di se’

“ Demian “, storia della giovinezza di Emil Sinclair, breve romanzo scritto da Herman Hesse nel 1917 e pubblicato subito dopo la fine della guerra, affronta il complicato processo di crescita e maturazione di un giovane in lotta con se stesso, sospeso tra l’ enigmatica e pericolosa duplicità bene-male.
La quiete, la pulizia e la chiarezza del proprio nucleo famigliare, borghese e protettivo, contrapposti a malvagità, inganno, e tradimento esterni, incarnati nel crudele Kramer, un mondo a cui il protagonista si consegna, mettendosi nelle mani del demonio. A quel punto tutti sospetteranno di lui e persino la città in cui cammina cambierà aspetto, più verosimilmente questa è’ la sua percezione dei fatti.
Ma c’è una possibilità di salvezza nella figura amica di Demian, compagno di studi, un viso trasfigurato, senza volto, fuori dal tempo, fanciullo e uomo con un tocco femmineo, incredibilmente diverso da chiunque e con una vita circondata da dicerie e misteri.
Egli lo accoglie, lo segue, spesso solo con lo sguardo, indicandogli una via, è amico e mentore, scompare a lungo per tornare quando serve.
La fine della fanciullezza di Emil segnerà la partenza di Demian, la propria solitudine nel mondo e la necessità di intraprendere una strada personale.
Ecco allora subentrare Pistorius, novello Demian, vate e consigliere, guida spirituale con cui confrontarsi e dal quale allontanarsi raggiunta una maturità intellettiva e sentimentale.
Il tema centrale del romanzo è la rappresentazione della storia di un uomo vero, unico, e la ricerca di una meta in una interpretazione del tutto personale. Trattasi di un percorso complicato, ostico, sospensione tra due mondi, antitetici e complementari, luce ed oscurità, Dio e il diavolo, intrappolati in una moralità sinonimo di sofferenza.
In fondo l’ unica e vera vocazione è quella di arrivare a se stessi, incontrando il proprio destino attraverso la contemplazione e l’ abbandono, amando ( al contrario della maggior parte degli uomini ) senza perdersi, mantenendo ed avvalorando una fiducia assoluta nei propri sogni, pensieri e presentimenti.
Destino ed animo esprimono un nome ed un concetto unici, l’ odio riguarda esclusivamente qualcosa che abbiamo e viviamo dentro.
Un Hesse a metà tra il vate ed il pedagogo da’ voce alle inquietudini di un vivace protagonista che affronta l’ eterna lotta tra bene e male, divino e diabolico ( ed Abraxas e’ la divinità con il compito di unirli ), con echi profondi post-guerra ed interrogativi correlati su natura umana, ricerca e perdita di identità .
Un testo influenzato dall’ esperienza diretta e dallo studio della psicanalisi, ( Freud, sogni, istinti, desideri ) arricchito da elementi simbolici ( le figure di Demian e della madre ), una riflessione profonda su coscienza ed esistenza attribuendo significati precisi e profondi al tortuoso cammino verso la ricerca e l’ acquisizione di se’.

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Demian 2017-02-10 09:44:44 Mr. A
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Mr. A Opinione inserita da Mr. A    10 Febbraio, 2017
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Uomini complessi

In assoluto il mio libro preferito di Hesse e uno dei miei libri preferiti in generale, Demian racconta la vita giovanile di un uomo complicato, profondo e tremendamente tormentato che è l'autore stesso. Romanzo autobiografico, scritto durante la prima guerra mondiale fu il frutto di una profonda crisi interiore che porterà Hesse ad un cruciale punto di svolta nella sua visione dell'uomo.

Narrato in prima persona con lo pseudomino di Emil Sinclair, Herman hesse racconta la sua travagliata vita adolescenziale, spaccata in due mondi diversi, la luce il buio, la vita la morte, il bene e il male. Da un lato l'ambiente famigliare, così sicuro e luminoso, protetto dai genitori e da una profonda credenza religiosa (il tema di Dio sarà sempre presente nel romanzo ma sotto un ottica diversa) dall'altro il mondo esterno, il male l'oscurità, un mondo rappresentato prima da un compagno di scuola, Franz Kromer, un bullo aguzzino che tormenterà l'infazia del piccolo Sinclair che lo porterà ad assumere un carattere ancora più introverso e chiuso.

Damian rappresenta la guida spirituale del giovano, una sorta di "Virgilio dantesco", che lo porterà a scoprire un lato misterioso della vita, un lato dove bene e male possono fondersi e diventare una cosa sola, I dogmi della bibbia vengono stravolti e Dio da essere perfetto e immutabile diventa improvvisamente un Dio "Abraxas", ovvero un Dio dualistico, dove bene e male compongono la sua totalità, lontano quindi dal Dio cristiano che la gente predica come il Dio buono e perfetto.
"L'uccello vola alto in direzione della divinità... Dio si chiama Abraxas" queste sono le parole che Demian lascia al giovane Sinclair, un principio creativo che unisce divino e diabolico.

Altra tematica a me particolarmente cara è la ricerca di se stessi. lascio a voi interpretare questi versi presi dal libro oltre il quale non mi dilungherò oltre:
"La vocazione autentica di ognuno consisteva soltanto di arrivare a se stessi, Poteva finire poeta o pazzo, profeta o delinquente, non era affar suo, anzi era in realtà irrilevante. Affar suo era trovare il proprio destino e non uno uno qualsiasi, vivendo fino in fondo se stesso in modo intenso e fiero. Tutto il resto era un fermarsi a metà, un tentativo di fuga, era un ritorno nell'ideale della massa, significava adattarsi e avere paura della propria interiorità".
Un romanzo complesso, da leggere più volte per capirne tutte le sfaccettature, personalmente sono alla quinta e non smetto mai di emozionarmi.

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Hesse e altri autori del primo 900.
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Demian 2015-07-17 18:59:46 Kira
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Kira Opinione inserita da Kira    17 Luglio, 2015
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Un capolavoro spaccato in due

"Demian" è senza dubbio un romanzo da leggere, si nota subito che lo scrittore è un virtuoso letterario, oltre che un grande pensatore e non a caso, un Nobel per la letteratura.

Il libro si apre con la storia del giovane Emil Sinclair, un ragazzo di buona famiglia, legato a forti principi etici e religiosi. Per una serie di circostanze dovute sia al caso che al suo desiderio di vantarsi di fronte agli amici, tipico dei ragazzi della sua età, cade vittima di una forma di bullismo psicologico che lo costringe a mentire ai suoi stessi genitori e a mettere in discussione i suoi principi, la sua educazione ed il suo rapporto con il mondo che lo circonda, in particolare per quanto concerne la sfera sociale. Nonostante l'apertura del romanzo possa sembrare, agli occhi di un lettore poco esperto, banale e non originale, viene raccontata con tale maestria, che non si può fare a meno di continuare a leggere. Le descrizioni dell'ambientazione, ma ancor più degli stati d'animo dei personaggi e delle loro evoluzioni, sono eseguite in maniera magistrale, viene miscelata prosa e poesia alla perfezione, come solo un grande autore può fare e la lettura risulta sempre assolutamente scorrevole e piacevole.

Tuttavia a mio avviso questo romanzo può essere diviso in due parti distinte:
- La prima parte è stupenda sia per quanto riguarda lo stile di scrittura che per l'avanzamento della trama, si percepisce subito di non stare leggendo un semplice romanzo, ma un capolavoro indiscusso.
- La seconda parte, pur mantenendo sempre uno stile degno di uno scrittore del calibro di Hesse, diventa esageratamente surreale ed esoterica, si percepisce nettamente la differenza dalla prima parte del libro e la lettura diventa più difficoltosa, a tratti pesante.
Rimasi molto deluso mentre leggevo questa seconda metà del romanzo, nella prima parte del libro avevo raggiunto un picco di attenzione altissimo, che ho raggiunto solo per pochissimi altri libri, mentre nella seconda parte, fino ad arrivare al finale, è stato tutto in discesa, l'attenzione calava sempre più e mi ero praticamente rassegnato al netto cambio di stile scelto dall'autore.
Nonostante ciò, voglio concludere questa recensione con un giudizio positivo, consigliando a tutti di leggere il "Demian" di Hesse come un romanzo di altissimo livello, che racconta del viaggio della vita di un ragazzo che diventa adulto, di tutte le difficoltà di natura pratica e psicologica che incontra nel suo cammino, delle conseguenti evoluzioni che il suo animo è costretto ad effettuare e nel quale tutti possono immedesimarsi.

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Demian 2014-08-16 09:36:27 Bluehydra
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Bluehydra Opinione inserita da Bluehydra    16 Agosto, 2014
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Esoterico

Simile in alcuni tratti a Peter Camenzind, tanto che ne esistono diverse edizioni accoppiate, ma anche profondamente diverso.
L'autore prova a raccontare quella che è la sensazione di molti riguardo la realtà, tuttavia, senza provare a spiegarla, a dargli un nome. In questo romanzo il racconto può esser parallelo a P.C. ma sviluppato in uno spazio differente, l'animo e la spiritualità.

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Demian 2014-06-17 20:45:18 Rollo Tommasi
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Rollo Tommasi Opinione inserita da Rollo Tommasi    17 Giugno, 2014
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Diventare uomo è un viaggio

“Demian” è la storia di un viaggio nelle età e tra gli stati dell'animo, di una presa di coscienza nella quale ha grande importanza un incontro.
Sinclair è l'erede maschio di una ricca famiglia, bambino cresciuto nel culto della rispettabilità, del perbenismo, della religiosità. D'un tratto, tutto pare crollargli addosso: le conseguenze di una bugia (un fardello insuperabile per un ragazzino di dieci anni) lo mettono alla mercé di Kromer, un delinquentello a cui non par vero di poter ricattare il rampollo di un'agiata famiglia. Sinclair, incapace di reagire, si vede “sbiadire” nel peccato, sino al punto di sentirsi un'anima ormai perduta, precipitata in un mondo diverso da quello nel quale vive il resto della sua famiglia.
Sarà Demian, un compagno di classe, l'ultimo arrivato, a fronteggiare Kromer e farlo sparire dalla vita di Sinclair. Demian: maturo e misterioso, un ragazzo senza una vera età, capace di prevedere le mosse e le sensazioni delle persone attorno. Demian, che diventa per Sinclair una guida, sin da quando riesce ad aprirgli gli occhi sul vero significato della figura di Caino nella Bibbia.
Da quel momento in avanti, Sinclair perderà e ritroverà l'amico più volte, in una serie di vicissitudini che lo porteranno sino alla piena maturità giovanile; così come perderà e ritroverà se stesso molte volte, prima di capire esattamente quale sia il suo reale approdo.

Scrittore già affermato, ma ancora non giunto alla maturità di “Siddharta”, Hesse riversa in “Demian” le inquietudini di un periodo tormentato della sua vita: la sfera pubblica, con il consumarsi della prima guerra mondiale, e quella privata, con i profondi disaccordi e traumi della vita familiare, hanno riservato all'autore tedesco non poche difficoltà.
Sebbene questi aspetti abbiano fatto la fortuna del libro presso la gioventù dell'epoca, a leggerla oggi l'opera appare fin troppo carica; ciò soprattutto per i continui “balzi” tra diverse idee religiose: riferimento a pietismo, cattolicesimo, gnosticismo, si mescolano in una continua alternanza di concetti, che a volte sembra strabordare dalle pagine e “mangiarsi” la storia. Sotto tale aspetto, la lettura sembra consigliabile a un buon conoscitore delle religioni, e degli aspetti filosofici di queste in particolare. Agli occhi degli altri, infatti, il libro potrebbe addirittura apparire non del tutto decifrabile.
Coinvolgente la prima parte, che compie un prezioso excursus psicologico sulle scoperte più “difficoltose” di un bambino diviso tra un'impostazione familiare perbenista e le diverse sfaccettature, non sempre facilmente comprensibili, della realtà.
Ancor più belle le due pagine d'introduzione, che lo scrittore pare abbia aggiunto in tempi successivi (1960) rispetto alla prima stesura del libro (1919): un autentico inno al senso dell'uomo e al suo posto nell'universo.
Quanto allo stile, Hesse può sembrare più difficile di quanto in realtà sia: al prezzo – per chi non si appassioni alla storia – di far apparire la forma “respingente” tanto quanto il contenuto del libro.

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Demian 2013-03-19 18:53:02 dada997
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dada997 Opinione inserita da dada997    19 Marzo, 2013
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TRA BENE E MALE

Un giorno mentre sbirciavo su un libro di aforismi mi investì una frase che mi lasciò colpita...la frase recitava :Se odiamo qualcuno, è perché nella sua effige odiamo qualcosa che è in noi. Quello che non è in noi non riesce a eccitarci. Lessi chi fosse l'autore e quale l'opera scritta e per il fascino che questo aforisma mi suscitò dopo qualche tempo acquistai il testo. Non posso nascondere che l'opera pensavo fosse più affasconate sia linguisticamente parlando che descrittivamente parlando , però dopo averla letta mi sono resa conto che non è solo questione di forma. Demian non è proprio il personaggio dell'opera, ma la parte buona che aiuterà Sinclair ad allontanarsi da un cammino incominciato sin dalla tenera età nelle interiora del male ad opera di un borioso compagno : Kromer. Per fortuna l'arrivo di Demian riesce ad allontanare Sinclar dal fascino del male. Un libro che è più di un romanzo, è un viaggio nell'introspezione del ragazzo, dell'adolescente. Il fatto che sia stato scritto in prima persona quasi da al lettora la sensazione di vivere e di leggere dentro se stessi. Lo consiglio a tutti quelli che hanno voglia di leggere un libro dell'essere, dell'anima , della coscienza, del bene e del male.

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