Recuperate il Titanic!
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Precursore
"Raise the Titanic!", come recitava il titolo nella versione originale, è il quarto libro scritto da Cussler, il terzo in ordine di pubblicazione (Pacific Vortex, il primo, venne pubblicato solo in seguito a mo di curioso antefatto alla vita di Dirk Pitt per i più appassionati). Oggi come oggi non è considerato tra i best seller dell'autore, tant'è vero che prima della ristampa Longanesi non era di facilissima reperibilità nei negozi di libri.
E’ altresì, questo, però un romanzo che nel corso degli anni si è scavato una piccola nicchia nella vasta letteratura navale, rimanendo in penombra rispetto a titoli più famosi, ma sempre saldamente ancorato nel suo enviroment fatto di storici fan dello scrittore, quasi fosse un piccolo relitto sommerso all’ombra dell’enorme Titanic, giusto per rimanere in tema. Quando tuttavia uscì all'epoca fu accolto con grande clamore e celebrato con il riguardo che si concede solo ai testi letterari più importanti. Ne fu tratto addirittura un film, terribile (come lo stesso Cussler più volte ha affermato), che contribuì a consacrare "il Nostro" in quella schiera di pochi eletti, o fortunati che dir si voglia, che fanno soldi a palate scrivendo.
Col senno di poi forse tutta quella notorietà era un filo eccessiva: il libro di per se è buono, intrigante la trama, incalzante il ritmo, simpatico lo stratagemma con cui si pianifica di far riaffiorare in superficie "il gigante del mare", da cui il titolo, e ha un’ architettura globale accattivante, ma anche se lo stile dell'autore qui incomincia a consolidarsi e a rendersi più sicuro, talvolta persino arditamente istrionico, si rimane sempre entro i limiti della categoria in cui si colloca questo genere di narrativa: narrazione piatta, storia incisiva ma canonica, personaggi appena accennati e colpi di scena a non finire, insomma un libro decente ma che non ha niente di più e niente di meno rispetto ad altri scritti dell'epoca fatti su misura per un pubblico di massa.
Dunque perché tanto clamore? Perché tutto quel parlare del libro?
Probabilmente il motivo va ricercato nella tempistica o per meglio dire nel tempismo: la fine degli anni settanta erano gli anni in cui si ricominciava a parlare concretamente del ritrovamento della nave affondata nel 1912, erano gli anni in cui finalmente si disponeva della tecnologia adeguata per un eventuale recupero, i mass media ogni tanto riportavano notizie sul possibile ritrovamento del transatlantico, e bene o male era un qualcosa di cui tutti erano a conoscenza e tutti se ne interessavano… dunque perché non scriverci su un bel romanzo?
L’autore cavalcando quella corrente con un tempismo perfetto si inserì con una storia ad hoc che narrava di un gruppo di persone che, attraverso molte vicissitudini tentava di recuperare proprio quella nave, proprio quel transatlantico che tutti da bambini nella loro piccola vasca da bagno sognavano di poter localizzare e salvare dalle grinfie dell’oceano. Nel 1976 uscì per la prima volta Raise the Titanic! La cosa giusta al momento giusto. Una bella favola alla portata di ogni lettore che riuscì a soddisfare la curiosità e l'interesse di tutti coloro che avrebbero voluto far chiarezza su ciò che accadde quella notte del 14 aprile del 1912. Il gioco era fatto: Cussler sarebbe diventato uno scrittore da 100 milioni di copie vendute, avrebbe fondato realmente la Numa e avrebbe incominciato a collezionare costosissime automobili d’epoca al pari del suo alter ego letterario.
Oggi tendiamo a dimenticarci di questo libro, a confinarlo al, “sì simpatico ma è la solita americanata”, vero, ma per molti fu una fonte d'ispirazione (il ritrovamento del relitto risale a quasi dieci anni dopo la pubblicazione del romanzo e così anche il primo vano tentativo di recupero.), il realizzarsi almeno su carta di un sogno altrimenti proibito, e per l'autore una vera e propria benedizione.
Non ho le competenze nautiche ne le conoscenze di fisica e archeologia marina necessarie per poter fare un valido raffronto scientifico, tuttavia trovo piuttosto appagante e soddisfacente che il modo con cui l'autore pensava di poter recuperare la nave nel '76 appaia esattamente lo stesso con cui nel 1996, vent'anni dopo, abbiano recuperato parte dello scafo della nave. Naturalmente non sarà stata tutta farina del sacco di Cussler, anche lui all'epoca avrà attinto da degli studi oceanografici fatti da esperti scienziati, tuttavia se il mondo non si è stupito di come siano riusciti a far riemergere parte della nave, poiché tutti lo sapevano già da vent'anni, lo si deve all'autore di Recuperate il Titanic! Se non un innovatore, in questo libro, almeno un precursore.
Indicazioni utili
Una missione non è impossibile per un eroce come
Il libro è stato scritto nel 1976 ed è la terzo romanzo con le avventure di Dirk Pitt, l'eroe per eccellenza, un perfetto uomo che vive di avventura, di azione, di grandi ed impossibili missioni. Da questo splendido libro è stato fatto anche un film nel 1980, Blitz nell'oceano, ma non l'ho visto e non posso dirvi quanto fosse fedele al romanzo. Magari, se mi riesce, lo cercherò per confrontarlo.
Leggendo il romanzo, però, qualcosa non mi tornava, un po' perché avevo reminescenze di qualcosa di sentito dire o di visto in qualche documentario sull'argomento, ma si trattava di scoperte fatte in seguito alla stesura dell'opera di Cussler, il quale ancora non poteva sapere che il transatlantico, al momento del naufragio, si fosse spezzato in due parti. Ecco cosa stonava nella lettura: il sapere che la missione raccontata e descritta, nei particolari, non era soltanto una missione impossibile, ma lo era nella realtà, almeno secondo la metodologia utilizzata per portare a galla il relitto. E' stata comunque una lettura entusiasmante, poiché, come sempre, il lettore, che si appresta a leggere un libro, accetta quel patto di finzione narrativa, mediante il quale accetta incondizionatamente tutto ciò che gli viene raccontato in versione romanzata. Ovviamente molte parti sono riscontrabili nella realtà, mentre altre sono poco attendibili, ma soltanto perché non si è a conoscenza delle scoperte fatte in seguito. E' comunque un ottimo modo per entrare, attraverso un racconto d'avventura, nelle vicende legate all'affondamento del Titanic. E' stato quasi commovente trovare traccia di ciò che sapevo già nella super missione impossibile guidata da Dirk Pitt.
Nell'immaginario collettivo, il Titanic rappresenta e sempre resterà come qualcosa di più intenso, legato anche a sensazioni che è in grado di suscitare, con il fascino della sua storia, il mistero dei suoi segreti e la tristezza per la sua tragica fine.
Tutti questi elementi, uniti a molti personaggi ben delineati e ad un eroe, che per coraggio, astuzia, inventiva e, anche, fortuna non è secondo a nessuno, hanno fatto di questo romanzo d'avventura un'ottima lettura da non lasciarsi sfuggire, nel passato come adesso con la ristampa.
VOTO 10
*AVVISO SPOILER* Chi non ha letto questo libro ed ha intenzione di farlo, non continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti, unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.
Non voglio fare molto spoiler, non voglio anticiparvi troppo, perché altrimenti l'avventura verrebbe svelata e non voglio togliervi il piacere, se vi capitasse di leggerlo. Dirk Pitt, ingegnere dei progetti speciali della NUMA, è l'uomo di cui ci si innamora: è descritto come un "Dio vendicativo", "un figlio di buona donna"; è colui che risorge, nonostante qualsiasi avversità il destino gli pari davanti, ma è anche un uomo galante con il gentil sesso, che le donne non possono fare a meno di tentare di sedurre.
Il lettore uomo, con queste avventure, riesce a immedesimarsi nell'eroe, mentre le donne desidererebbero averlo accanto per sentirsi sicure e protette. Dirk Pitt è l'eroe che salva tutti, l'uomo giusto al momento giusto e nel posto giusto e che, come se non bastasse, sa anche cosa fare. Accanto a lui ruotano tanti altri personaggi, buoni e cattivi, corrotti e leali, audaci e folli, e banalmente simpatici e antipatici. Non c'è ironia nei personaggi, ma molte frasi ad affetto. Ovviamente, su tutte, risuonano quelle di Dirk Pitt: siano essi consigli, progetti ambiziosi o parole d'incoraggiamento. E' un eroe con caratteristiche umane ed umane debolezze. Piange anche, ma lo fa nel momento giusto e con ragione. Davanti al Titanic non può che emozionarsi, così come accade a tutti gli appassionati del leggendario transatlantico.
Le trovate con cui l'autore decise di far recuperare il Titanic ai suoi personaggi, dopo averlo trovato, non sono molto differenti da quelle utilizzate nella realtà, quando parti del relitto, lo scafo, due cabine e una porzione del ponte di prima classe, vennero riportate a galla. Il resto non fu possibile perché il relitto è diviso in due parti e dei microrganismi marini lo corrodono.
La trovata romanzata inventata da Clice Cussler, che si unisce ai misteri del Titanic, è che qualcuno vi avesse portato a bordo del bizanio, un minerale ad altissima radioattività. Quel minerale è indispensabile per attuare il Progetto Siciliano, che consiste nella costruzione di alcuni missili. Un uomo morto sul Titanic e il suo diario racchiudono il mistero. Anche calamità naturali, come l'uragano Amanda, fuori stagione, minaccerà il transatlantico. In molti vorranno farlo esplodere, farlo tornare dov'era nel fondo dell'oceano, mentre anche corpi mummificati torneranno cercando di avere finalmente una sepoltura. Il Titanic riuscirà ad arrivare, con settant'anni di ritardo, nel porto di New York?