Primo comando
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Quando il film ti porta al libro
Tantissime volte mi è successo di leggere il libro e poi cercare il film, il più delle volte rimanendo delusa, ma questa volta è diverso, devo ringraziare il film che mi ha portato al libro.
Sono cresciuta con le avventure di Salgari e ho molta simpatia per i libri e i film storici legati al mare e mentre guardavo "Master & Commander" ho scoperto che il film era ispirato al libro di O'Brian e subito mi sono procurata "Primo comando".
La nota dell'autore mi aveva già convinta:
"Per questa ragione ho attinto direttamente alla fonte per quanto riguarda le azioni belliche descritte in questo romanzo. Da una grande varietà di battaglie combattute in modo brillante e descritte con semplicità, ne ho tratto alcune che ammiro particolarmente per ogni fatto riferito ho avuto sotto gli occhi giornali di bordo, lettere ufficiali, resoconti del tempo o i ricordi dei partecipanti stessi".
Qui ci troviamo con il Capitano Jack Aubrey della Royal Navy e il dottore Stephen Maturin, due protagonisti eterogenei ma con la passione comune per la musica. Proprio le loro diversità saranno uno dei punti forte della narrazione e poi c'è il mare aperto, il vento e le battaglie.
O'Brian arricchisce il romanzo con molti nomi tecnici che a fine libro sono tutti spiegati, ma quello che racconta e colpisce è la vita di mare, tutti i gradi, la disciplina, l'equipaggio, i bottini di guerra e anche la vita a terra.
Questo libro è il primo di una serie che raccoglie oltre venti titoli e a breve mi farò ancora affascinare da un'altra avventura per mare.
Consigliato agli amanti del mare, delle avventure e chi ha apprezzato Salgari.
""Noi andremo all'arrembaggio, se mai riusciremo ad accostare, e poi, capite, loro potrebbero cercare di abbordare noi, non si sa mai... Queste stramaledette algerine pullulano di uomini. Cani tagliagole dal primo all'ultimo", soggiunse ridendo di cuore e allontanandosi nell'oscurità".
Buona lettura!
Indicazioni utili
Primo Comando
Inizio questa recensione con una domanda: conoscete Patrick O'Brian?! Personalmente non l'avevo mai sentito nemmeno nominare anche se ho fatto scorpacciate di romanzi storici di tutte le epoche (Dumas, Tolstoj, Follett,ecc..), perché è in assoluto il genere che preferisco, quindi una volta letto il nome in un forum mi sono procurato il primo libro ma l'ho iniziato senza molta convinzione, con la supponenza che un nome poco ridondante (per me) fosse sinonimo di scarsa qualità...bé mi sono assolutamente ricreduto perché questo romanzo è Stupendo!!!
La storia non è molto complicata; un comandate, Aubrey, al quale viene affidato il comando (primo) di una nave e compie varie imprese marittime..quello che mi ha affascinato è che l'autore non ha inventato nulla (tranne il nome del comandate mettendo il suo personaggio e degli ufficiali per creare la storia!), quindi quella data nave ha abbordato quell'altra nave e così è andato realmente nella storia..personalmente mi cattura in maniera completa il fatto di leggere di eventi reali.
Il Signor O'Brian ha fatto un lavorone leggendosi tutti i giornali di bordo e, grazie anche al museo della Royal Navy, ha descritto i fatti come sono.
Parlando dei personaggi premetto che in questo primo capitolo sono un pò piatti ma nei capitoli successivi a questo (perché non è un romanzo solo ma un ciclo) si scava nelle loro vite ed, essendo agli opposti come caratteri, risultano ben amalgamati.
Abbiamo da una parte il comandante Aubrey: implacabile in mare, goffo sulla terraferma e facile alla battuta; e dall'altra parte il Dott. Maturin: naturalista, chirurgo e spia, impacciato in mare ma intelligentissimo.
Sono anche rimasto piacevolmente sorpreso dai personaggi secondari che si ritagliano, nei vari libri, la loro parte di storia spuntando nelle varie situazioni.
Lo stile è semplice e ironico quindi si leggono veramente facilmente questi romanzi, inizialmente si farà un pò di fatica con i termini marinari (che sono tanti) ma con il glossario finale e qualche foto su Google ci si riesce ad immaginare tutto perfettamente!
Personale plauso lo faccio all'epoca nei quali vengono collocati, ossia il periodo Napoleonico, che, essendo che mi ha sempre affascinato, per me ha contribuito a farmi amare questo romanzo.
Concludendo lo consiglio a tutti perché si legge di storia in maniera leggera. Il problema/delizia è che l'autore negli anni si è fatto prendere la mano e il ciclo di Aubrey e Maturin comprende 20 romanzi (infatti personalmente inserirò un'opinione iniziale ed una finale per tirare le somme) ma avendone letti metà posso assicurare che non perdono stile ma anzi lo acquistano perché vedremo i personaggi in tante situazioni diverse.
PS: hanno preso ispirazione da questa saga per il film "Master and Commander" con Crowe.