Odissea
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Tra mito passato ed avventura presente
Ulisse, durante la guerra di Troia, fu una figura essenziale per la vittoria greca, grazie alla sua astuzia e perspicacia, tanto che Omero, dopo secoli, lo decanterà nel suo capolavoro, l’”Odissea“, da cui prende nome il nostro romanzo. Solo che, inaspettatamente, Troia non è da localizzare nell’odierna Turchia ed Ulisse non era, quindi, ellenico. Una verità importante che riemergerà quasi tre millenni e mezzo più tardi, quando Dirk Pitt indagherà su eventi catastrofici in grado di distruggere il pianeta. Tra reperti archeologici, enigmi storici, sette di donne fascinose, Clive Cussler ci porterà a rivedere tutte le nostre convinzioni riguardo ai famosissimi poemi omerici ed i loro personaggi.
Premetto, prima di scrivere qualsiasi altra cosa, che ho letto il libro molto, molto tempo fa, ma lo ricordo piuttosto bene, perché è stato il primo romanzo di Cussler che ho letto ed apprezzato… ma questo lo vedremo in seguito.
Detto ciò, lo stile è inimitabile ed a me è sempre piaciuto. Lo trovo scorrevole e capace di unire descrizioni, dialoghi e nozioni storiche senza mai scadere nella noia o nell’ovvietà. Lessico variegato ma non ridondante, che stuzzica il lettore.
La trama regge, anche se talora vacilla: l’idea di collocare Troia e, di conseguenza, Ulisse al di fuori del Mediterraneo potrebbe far storcere (con ragione) il naso ai più, ma proseguendo la lettura ci si domanda senza vergogna se le possibilità narrate non siano davvero fattibili. Non mancano, però, alcune incongruenze e soprattutto qualche cliché avventuroso che rischia di rendere un po’ banale la narrazione.
Lo consiglierei? Sì, lo consiglio. Per avvicinarsi a Cussler è un buon titolo, ma, attenzione, non è il migliore. Quindi, qualora non vi soddisfacesse a pieno, donate il beneficio ad un autore davvero meritevole e offritegli una seconda possibilità con un’opera ancor più significativa.