Narrativa straniera Avventura La fine della storia
 

La fine della storia La fine della storia

La fine della storia

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Juan Belmonte, ex guerrigliero cileno che ha combattuto contro il regime di Pinochet, da anni ha deposto le armi e vive tranquillo in una casa sul mare, assistendo la sua compagna, che non si è mai ripresa dalle torture subite dopo il colpo di stato. Belmonte è un uomo stanco, disilluso, restio a scendere in campo. Ma il passato torna a bussare alla sua porta. Belmonte infatti è un grande esperto di guerra sotterranea e i servizi segreti russi hanno bisogno della sua abilità per sventare un piano ordito da un gruppo di nostalgici di stirpe cosacca, decisi a liberare dal carcere Miguel Krassnoff, ultimo discendente di una famiglia di cosacchi riparati in Cile dopo la Seconda guerra mondiale ed ex ufficiale dell’esercito cileno al servizio di Pinochet, condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità. Belmonte ha un ottimo motivo per odiare quell’uomo, un motivo strettamente personale... Dalla Russia di Trockij al Cile di Pinochet, dalla Germania di Hitler alla Patagonia di oggi, il nuovo romanzo di Sepúlveda attraversa la Storia del Novecento.



Recensione della Redazione QLibri

 
La fine della storia 2016-12-03 09:12:53 CortaZur
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
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4.0
CortaZur Opinione inserita da CortaZur    03 Dicembre, 2016
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Sepulveda torna alla Storia e non delude.

La fine della storia - Luis Sepulveda

Un libro denso di storia, un libro che chiude una storia, che insegna la Storia e ne fa la sua protagonista.
-“...non si sfugge alla propria ombra. Non importa dove stiamo andando, l’ombra di ciò che abbiamo fatto e siamo stati ci perseguita con la tenacia di una maledizione. No, non possiamo sfuggire all’ombra di ciò che eravamo.”-

Un Sepulveda che dopo la trilogia dell’amicizia (“Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"; "Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico"; "Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza") torna a raccontare le gesta di Juan Belmonte, il personaggio con “Un Nome da torero” (titolo del precedente romanzo in cui compare), e mette fine almeno per il momento alla sua storia facendogli giocare la partita finale. Come ogni eroe che si rispetti anche il nostro, ormai ritiratosi in pensione a godersi la sua vecchiaia, deve rientrare in azione per risolvere una situazione a cui solo lui sembra in grado di porvi rimedio e, non appena accetta, la Storia invade le pagine del romanzo ed eccoci trasportati a cavallo del ‘900 trasportati da un continente all’altro.

Sepulveda è un grande scrittore e anche in questa occasione lo dimostra, i personaggi sono ottimamente scolpiti, ce li si può immaginare in carne e ossa per come sono ben descritti: l’oligarca russo grasso e imbolsito, il funzionario svizzero gracile e tremolante, gli ex agenti cileni nemesi e alter ego del protagonista, i cosacchi dipinti con le loro contraddizioni storiche e infine Victoria, che anche senza parlare brilla nelle pagine con i suoi sguardi magnificamente descritti.
Salti temporali tra un passato nostalgico e un duro presente, salti geografici tra Russia, Cile, Nicaragua e altri posti di guerriglia tutti per inseguire la protagonista indiscussa, quella Storia con cui Sepulveda sembra avere un conto aperto, quella Storia recente del suo amato Cile con a capo l’odiato Pinochet autore di crimini verso l'umanità che non si fa mai male a ricordare per quanto siano efferati e aberranti.

Il romanzo scorre via facilmente, i fatti si succedono veloci e le pagine volano via forse fin troppo velocemente; ho avuto l’impressione che a volte si tendesse a semplificare un po’ troppo a favore della narrazione in modo da non appesantirla eccessivamente che comunque porta ad un gran finale che riscatta le piccole pecche incontrate.

-“Perché alla fine tutto si può cancellare, tranne quell’ombra.”-

Una lettura consigliata perché quando il romanzo si mescola con la Storia e lo scrittore è uno come Sepulveda ne esce sempre qualcosa di buono che lascia qualcosa che sedimenta dentro.

-“...nessuno di voi due deve ringraziarmi di nulla,capo. Siamo compagni.”

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
a tutti ma in particolare a chi ha letto Un nome da torero di Luis Sepulveda
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