Il settimo papiro
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Opinioni inserite: 3
Best seller
Se questo libro è diventato un best seller un motivo ci sarà!
E' un sequel de "Il Dio del Fiume" libro bellissimo che illustra usi, costumi e storia degli antichi egizi e personalmente mi è piaciuto molto di più!
La storia gira tutta intorno alla ricerca della tomba del faraone Mamose, progettata dallo schiavo Taita (protagonista del romanzo precedente). Quindi è tutto un risolvere enigmi, cercare indizi, scavare, scoprire, scappare! Unica pecca è che il romanzo entra veramente nel vivo solo nella seconda metà, dopo una serie piuttosto lunga di preparativi e sopralluoghi. Come per tutti i libri di Wilbur Smith in alcuni tratti ci vuole un po' di "pelo sullo stomaco", ma è meno cruento che in altri suoi romanzi!
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il settimo papiro
per poter comprendere appieno questo libro, bisogna prima aver letto "il dio del fiume" (altro libro bellissimo). lo scrittore riesce a farci immergere in atmosfere calde e misteriose , parlandoci di Taita , un genio dell'antico egitto ,e dei personaggi che lo circondavano. questo libro in particolare si accentra sulla ricerca di un antica tomba, ostacolati come sempre dai cattivi (stile indiana jones), ma con momenti di rara dolcezza ,aventi come filo conduttore i meravigliosi paesaggi egiziani. da leggere.
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Un appendice più che un seguito
Wilbur Smith non si smentisce, con questo romanzo riesce a valorizzare ulteriormente quello che a mio modesto parere era già un piccolo capolavoro "il dio del Fiume", ho trovato geniale l'idea di trasportare gli enigmi di Taita in un' avventura alla "Indiana Jones" e ho trovato divertente il modo con cui la protagonista si relaziona con il sommo schiavo Maestro e altezzoso Taita....
Un romanzo che probabilmente non brilla di luce propria ma sicuramente valorizza il suo predecessore e la figura del eunuco, dando conferma a cio che gia nel primo romanzo l'autore aveva lasciato intendere.
La lettura scorre gradevole sotto le dita, per quanto i temi trattati siano gia stati proposti nel predecessore il tutto non risulta mai tedioso o banale, anzi ti coinvolge ulteriormente nelle sue oltre 490 pagine.
Come sempre Wilbur non si smentisce elegante e asciutto, novevole per capacità descrittiva che per quella di sintesi. I personaggi principali, anche qui sono dei buoni fatti un pò con lo stampo, i cattivi sono dei cattivi cattivi a tutti gli effeti come uno se li aspetta, ben caratterizzati ma stereotipati.
Nota negativa forse la piu importante è il modo in cui il romanzo giunge al termine, forse qui avrebbe potuto fare di meglio anche se l'azione e l'avventura non ti lasciano mai il tutto termina in modo frettoloso.
Unica nota negativa, forse, è il modo roccambolesco e un po semplicistico della allegra combricola di risolvere e uscire dalle varie peripezie che affronteranno.