Il paese di Dio
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C'era una volta il west
Saloon dalle porte cigolanti, sputacchiere vicine ai banconi, puzza stagnante di whisky nei fiati di putridi e bifolchi cowboys, donnine allegre, cavalli al galoppo, predicatori con Bibbie rivelatrici, falsi indiani e polvere appiccicosa del leggendario deserto americano.
Siamo nel caro,vecchio e selvaggio West e incontriamo un curioso personaggio che non é proprio un eroe ma antieroe per eccellenza. Il suo nome é Curt Marder, personaggio ai limiti dell'assurdo, grezzo e razzista e chi piú ne ha piú ne metta.
Marder é un "soggetto" che di difetti ne ha davvero parecchi. Gli hanno rapito la moglie,ucciso il cane e incendiato il ranch e per ritrovare la sua donna, chiede aiuto al negro Bubba, miglior braccatore della zona, col quale parte per un rocambolesco viaggio all'insegna dell'avventura e di incontri spassosissimi con personaggi altrettanto assurdi o semplicemente "sui generis". Il romanzo, peró, messa da parte la facciata comica e grottesca, sviluppa una sottile critica alla società americana dell'epoca (e non, a mio parere) e al suo razzismo sfrenato. Ed ecco allora che Bubba, a contatto con l'ignorante e stupido Marder, diviene vero eroe della storia, colui che subisce ma gestisce tutto con saggezza.
É un romanzo irriverente, satirico, pungente, profondo e comico. Everett é bravissimo a gestire il linguaggio di un ambiente che non ha vissuto di persona ma che sembra conoscere come le sue tasche e con uno stile personalissimo e sperimentale. Non conoscevo l'autore ma devo ammettere che ha trovato un elegante e originale modo per effettuare una denuncia sociale che si trascina, ormai,da centinaia di anni. Davvero sfizioso e da leggere.