Il collezionista delle piccole cose
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IL COLLEZIONISTA DELLE PICCOLE COSE
Un bellissimo viaggio nelle fredde terre artiche a bordo di un brigantino, che nel 1850 partì dall’Inghilterra con l’obiettivo di certificare la definitiva estinzione di un uccello molto simile ad un pinguino dell’Antartico.
Devo ammettere che mi aspettavo un romanzo dove l’avventura predominava su tutto il resto, invece alla fine della lettura, mi sono ritrovato fra le mani un libro dai contenuti ambientalisti, per la magia dei luoghi e naturalistici per la ricchezza della fauna. Questo è stata sicuramente una nota positiva, grazie alla quale ho potuto conoscere un autore che nelle sue “corde” ha temi più filosofici e riflessivi, rispetto alla capacità di descrivere situazioni dove l’avventura la fa da padrona.
La bellezza di questo libro sta anche nell’immaginarsi fra i passeggeri e scoprire ogni giorno quali pericoli dovevano sopportare chi voleva intraprendere un viaggio di questo genere, fra iceberg, nebbie e freddo. Nella realtà questi viaggi di fine ‘800 avevano scopi prettamente commerciali piuttosto che naturalistici. Nel libro vengono raccontati quali erano le spietate tecniche di uccisione di foche, tricheci, orsi e balene. Un comportamento sconsiderato che ha portato sulla soglia dell’estinzione molte specie animali, solamente per ricavarne profitto.
Il libro oltre ad essere una denuncia di queste azioni, è anche un intreccio di storie di vita dei tre passeggeri e dell’equipaggio della nave. Man mano che il viaggio raggiungerà il suo obiettivo, tutte queste persone metteranno a nudo il proprio carattere ed emergeranno verità fino a prima nascoste.
Il finale è stato molto toccante ed inaspettato ed ha contribuito a farmi apprezzare ancora di più questa lettura.
Indicazioni utili
Inno alla natura
Un giovane naturalista, Saxbi, si imbarca su un brigantino con l'incarico di recarsi presso le coste dell'artico in cerca di prove dell'avvenuta estinzione dell'alca impenne, uno splendido uccello che non è in grado di volare . I passeggeri sono pochi, una di essi è un'enigmatica giovane donna che Saxbi riconosce come qualcuno incontrato 10 anni prima in circostanze che verranno svelate strada facendo e che sembrano angosciare il naturalista.
Dopo qualche peripezia il brigantino giunge a destinazione e fa una scoperta straordinaria...ma la cupidigia dell'uomo può rovinare tutto...e qui sta la parte più palpitante del romanzo.
La trama in se ha ben pochi colpi di scena ma in realtà questo è un romanzo d'avventura dove a farla da padrone è la natura, per quanto vessata anche crudelmente dalla stupidità e dall'ignominia degli esseri umani : "la natura è tenace, si aggrappa alle cose semplici e detesta il vuoto, che sempre colma. La natura sostituisce, continuamente."
Durante il viaggio attraverseremo paesaggi meravigliosi, scopriremo i legami più o meno espliciti tra un capitano ed il suo equipaggio, l'autore svelerà i segreti dei passeggeri , i loro sensi di colpa e altro ancora.
Tutta la vicenda è un inno al rispetto della natura e al valore di ciò che lasciamo a chi verrà dopo di noi "...abbiamo la possibilità di utilizzare una moneta di cui non sembrate comprendere il valore : l'eredità. ".
Ben scritto, con qualche momento di lirismo notevole, bello l'invito a guardare la natura per scrutare dentro di noi e tirare fuori il meglio che abbiamo, alla ricerca di ciò che ci rende veramente liberi.
Nel complesso una lettura piacevolissima.