Iceberg
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di passaggio
Avventura tra i ghiacci per un Dirk Pitt orfano dell' amico Al Giordino. Cussler, al suo secondo romanzo (terzo considerando Vortice) si concentra sulla figura di Dirk Pitt tralasciando tutto ciò che lo circonda: il suo ambiente alla Numa, i suoi amici, il suo consueto modo di agire. E' un Dirk Pitt ancora giovane le sue più grandi avventure sono ancora la da venire e l'autore sembra ancora indeciso quale strada far prendere al proprio protagonista: quella del lupo solitario o quella del compagnone, pedina indispensabile dell'organizzazione Numa e instancabile rubacuori. La mancanza di Giordino poi è un inevitabile blocco agli ingranaggi dei dialoghi: si perdono infatti i duetti alla buddy – buddy tipici della futura linea narrativa di Cussler (vedasi i successivi romanzi ma anche il filone "Austin - Zavala") Sarà dunque per l'indecisione dell'autore, sarà per la scarsa originalità della trama, sarà per l'enorme vuoto che lascia la temporanea assenza di Giordino, ma questa avventura sembra proprio essere di secondo piano rispetto alle altre. L'unica cosa degna di nota in questo libro è l'abilità dell'autore nel descrivere la glaciale ambientazione in cui si svolge gran parte del romanzo. Il freddo pervade ogni cosa e infonde un'apparente calma statica al dipanarsi della trama. Un libro di passaggio