Yucatan
Letteratura italiana
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Un viaggio difficile
Yucatan è un titolo da cui ci sia aspetta di essere catapultati tra le splendide rovine Maia situate nell'omonima regione messicana, senza perdersi un assaggio di sole e mare delizioso.
Ebbene nulla di tutto ciò.
“Yucatan” è il romanzo più occulto, complesso e fuorviante che abbia scritto la mano di De Carlo.
Esso vide la luce nel 1986 in seguito ad un'esperienza prettamente personale vissuta dall'autore, ossia l'aver accettato l'invito del grande Federico Fellini ad accompagnarlo negli Stati Uniti ad un incontro con lo scrittore Carlos Castaneda, autore mistico, celebre per i suoi libri su stregoni, maghi e sciamani messicani.
De Carlo tesse una trama narrativa mescolando il vissuto con elementi frutto di invenzione, creando un guazzabuglio davvero surreale e alquanto ostico per il lettore.
Senza dubbio l'esperienza di viaggio deve avere colpito l'autore avvicinandolo ad un mondo tenebroso e misterioso, se vogliamo lontano da una cultura di stampo razionale; ma il risultato prodotto è nebuloso e manca di un filo narrativo maggiormente strutturato.
Se sulle prime la curiosità instillata nel lettore lievita pagina dopo pagina, successivamente l'interesse muta in incomprensione e noia.
Il senso di attesa e di ricerca dell'intero romanzo sfuma e scolora.
E' una lettura non consigliabile a coloro che si approcciassero per la prima volta con questo autore; invece per coloro che conoscono e amano De Carlo ne conferma la capacità di scrittura anche se non supportata da un buon impianto narrativo e da una una trama convincente.
Peccato che gli occhi rimangano a digiuno delle immagini di una terra affascinante come lo Yucatan.