Wunderland
Letteratura italiana
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Trudy e Bruno
«Mio figlio Oscar, otto anni, che fa le elementari e studia le stagioni, mi tempesta di domande.
«Papà, qui dice che ci sono le stagioni, e che d’estate fa caldo e d’inverno fa freddo. Perché da noi non ci sono le stagioni? Non piove mai, neanche in autunno, quando il libro dice che dovrebbe».
«È perché siamo a Billenshaft, è un posto speciale. Dopo quello che è successo. Prima c’era la guerra, eravamo nell’esercito, a combattere, tutti i giorni. Rischiavamo la vita ad ogni istante, sai quanti ne ho visti morire? E la guerra non finiva mai, non sapevamo neanche dove ci trovavamo. Ci buttavano in campo e l’unico nostro scopo era sopravvivere, in mezzo al fango. Molti cadevano. Quando non combattevamo era quasi peggio: ci tenevano dentro dei contenitori di ferro, niente da bere e da mangiare, vivevamo in mezzo agli escrementi».
«Caro, non lo terrorizzare!», disse mia moglie.
«Eh, è bene che sappia. Fatto sta che un bel giorno, ci hanno portati via, ci hanno tolto l’uniforme, ci hanno rivestiti, e ci hanno messi in questo mondo, che a me è parso fin da subito una meraviglia. Qui hanno ricostruito tutto, in modo che fosse più semplice vivere. Ti piacerebbe morire di caldo? O di freddo?».
«No, papà. Ma perché non ci sono gli uccellini? E nemmeno gli insetti. Io non ho mai visto neanche una mosca, o un ragno».
Ha inizio da questo breve incipit “Wunderland”, opera ultima di Francesco Recami, edita per Sellerio, che ci porta a conoscere un mondo fatto di distopia. Bruno Stock ha una moglie e un figlio di otto anni di nome Oscar. È un rappresentante specializzato in articoli di cancelleria e vive in una località ove tutto funzione e ove tutto ruota attorno alla ferrovia. Tutti sognano di entrare a farne parte, tutti desiderano lavorarvi.
Il luogo ha però anche regole ferree tra cui un coprifuoco specifico, la corrente elettrica che viene meno dalle 9 di sera alle 8 di mattina ed ancora, non piove mai. In questo posto, inoltre, le barriere sembrano essere invalicabili tanto da delinearne un confine serrato. La sua esistenza scorre tranquillo fino a quando, una sera come tante, non conosce Trudy. Ella offre il suo corpo in cambio di denaro e per una questione di attrazione fa innamorare Bruno. È un amore senza confini che da puro desiderio per l’uomo e lavoro per la donna, diventa vero e proprio sentimento. È un sentimento non ben visto però. La moglie di Bruno non vuol essere lo zimbello del paese e mira a intascare l’assicurazione che è determinata dalla morte del coniuge, al contempo Bruno vuole salvare Trudy ma non ha il denaro sufficiente che viene richiesto dai suoi magnaccia. Succederà che i due coniugi cercheranno una soluzione che porterà alle conseguenze più nefaste e obbligherà Bruno e Trudy a fuggire verso Wunderland, la città dove è possibile ricominciare e avere una seconda occasione. Ma sarà davvero così? Per Trudy e Bruno sarà possibile crearsi una nuova vita? O questo desiderio è un miraggio come lo è Wunderland stessa?
Francesco Recami, con questo suo ultimo scritto, ci propone un romanzo lineare e circolare ove tutto ha inizio e si sviluppa in perfetta sincronicità ma senza nulla lasciare o risparmiare al lettore. È un romanzo onirico ma al tempo stesso intriso di tinte distopiche che rimandano a grandi classici come “1984” di Orwell. Di fatto Recami parte da un modellino ferroviario, un vagone militare tedesco che risale agli anni Trenta e che riproduce un vagone dell’esercito germanico usato al tempo dai gerarchi nazisti.
All’interno questo contiene salottini arredati lussuosamente, camere da letto, bagni, vasche e chi più ne ha più ne metta. È un vagone usato molto probabilmente per il divertimento. È un modellino realizzato da un artigiano in scala 1 a 87 (ove un centimetro equivale a 87 cm, scala che in gergo si dice HZero). Da qui si sviluppa una storia fatta di intrighi, di amore, di riflessione e di tanto altro ancora. È un testo che niente risparmia e che niente pretende. O si ama, o si odia. Questo per storia, sviluppi e struttura.
Ad ogni modo, anche se è un Recami diverso, non perde quelle che da sempre sono le caratteristiche delle sue opere e non delude le aspettative degli appassionati.
Una piccola curiosità: se siete appassionati di modellini ferroviari e vi interessa il modellino di cui al libro, a Firenze presso il museo HZero, potrete soddisfare il vostro appetito di sapere. Una visita della durata di un’ora adatti e grandi e piccoli, da non perdere così come Wunderland.