Narrativa italiana Romanzi Volevo i pantaloni
 

Volevo i pantaloni Volevo i pantaloni

Volevo i pantaloni

Letteratura italiana

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Nel 1988 la rivista "Cento Cose" indice un concorso letterario per romanzi inediti. Tra i manoscritti che arrivano in redazione c'è anche quello di una giovanissima autrice di Licata, Lara Cardella, che a diciannove anni si vede così pubblicato il suo primo libro. Nasce Volevo i pantaloni, caso editoriale che ha segnato gli anni Novanta con oltre due milioni di copie vendute e traduzioni in una quindicina di lingue. La protagonista è Annetta, diciotto anni, siciliana. Una ragazza apparentemente normale, ma che in un mondo in cui le sue coetanee sognano il Principe Azzurro - il marito ideale delle favole e dei fotoromanzi - ha il coraggio di desiderare qualcosa di diverso: la libertà, il rispetto. I pantaloni.



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Volevo i pantaloni 2015-07-12 18:53:26 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    12 Luglio, 2015
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Voglia e paura di libertà

Questo è uno di quei libri che ti lascia perplesso. Si tratta di pura fantasia, o è una ricostruzione fedele di una situazione reale? Possibile che nella Sicilia degli anni '70 ancora le cose funzionavano in questo modo?
Se in pieno boom economico le ragazze, ma anche le loro madri venivano abusate, maltrattate segregate in modo pubblico, dove erano gli assistenti sociali, la scuole le autorità?.
Lara Cardella ci invita a seguire l'adolescenza di Annetta. Una ragazzina che chissà per quale ragione viene iscritta al ginnasio, visto che l'istruzione non è considerata di alcune utilità per una donna. La carriera scolastica dura comunque poco, sostituita da una semi segregazione.
Annetta è ingenua fino all'inverosimile. Vede nel portare i pantaloni la scappatoia verso la libertà. Ma i pantaloni sono riservati solo agli uomini e alle puttane., Gli uominii sono rozzi, forti e crudeli, quindi questa potrebbe essere una scelta di vita accettabile. Con sgomento scopre che per ragioni anatomiche questa strada è difficilmente praticabile
Suo malgrado sarà additata nel secondo dei due modi, senza peraltro aver fatto nulla per esserlo ed aver indossato i pantaloni solo una volta di nascosto. In realtà, gli insulti e i maltrammenti che subirà per mano dei genitori coinvolgeranno ban più di un dito.
A sedici anni decide che il mondo ha vinto. Grazie anche al racconto di una zia capisce che ha solo una scelta possibile e si incammina su una strada. Si consola dicendo "posso cambiare una testa, non tutte le teste'. Beh meglio di niente.
Questo libro mi è piaciuto abbastanza, pur restando i dubbi sulla sua credibilità dal punto di vista storico. Ho dovuto ricorrere spesso alle note a piè di pagina, perchè ci sono spesso citazioni i dialetto. (io sono nordica). Ciò nonostante trovo hce sia scritto in modo scorrevole, facile da leggere.

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Volevo i pantaloni 2013-01-03 22:02:45 Pia Sgarbossa
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    04 Gennaio, 2013
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E VOLEVA SEMPLICEMENTE ESSERE...UNA PERSONA.

E' Lara Cardella l'autrice ed è una ragazza che ci presenta un quadro sociale della Sicilia, a dir poco inqiuetante.
Annetta, la protagonista , vuole mettersi i pantaloni...lei, povera, abusata da piccola, maltrattata dal padre e dalla madre, lei che non ha mai ricevuto una coccola...un abbraccio...se non qualche tenera attenzione da parte della nonna paterna.... E per riuscire nel suo intento cerca varie strategie, in un paese dove, come dice suo padre, i pantaloni vengono indossati solo da " masculi e buttani".
La ragazzina non è come le sue compagne di classe e a tredici anni, sogna di amare il Re dei Cieli e non il Principe Azzurro come le sue compagne.
Lei, credendo che le monache portino i pantaloni si avvia per quella strada; quando scopre che non è vero....cambia direzione.
Decide di diventare un vero maschio , ma grazie al cugino, dopo vari modi di "emulazioni" capisce che fisicamente è impossibile poterlo essere....e cambia direzione...verso quale? Quella indicata dal padre, ovviamente, e l' unica a suo dire possibile a questo punto da inseguire...e, a suo modo, diventa "buttano"....Scoperta in fragrante, viene mandata via dalla famiglia...e si ritrova proprio nel luogo dove aveva avuto l'abuso...e anche là , la realtà è ancor peggio di quella aspettata...fino a trovare un "suo equilibrio di vita"...sarà vero?
Al termine di questo libro, la cui lettura è di circa due ore....resti perplessa e triste per questa storia...ma poi riflettendo e ripensando ad un particolare più volte ripetuto nel libro...pensi che anche Annette ha respirato, assorbito e imparato i modi di vita del suo piccolo paese e così ti par di capire che anche lei, come i suoi paesani, ha la particolare capacità di arricchire, ingigantire e ampliare in modo assurdo i fatti che accadono ... e forse, a questo punto.... non capisci più fino a che punto corrisponde a reltà...fino a che punto la realtà è stata ricamata...
...e rimango a pensare sul potere delle parole....
Posso pensare però che sicuramente certe realtà esistono, perchè non è da poco che ho imparato che la realtà, molto spesso supera l'immaginazione, pur grande che sia....
Buona lettura; mi farebbe piacere un confronto di vedute.

Pia

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A chi desidera conoscere esperienze di vita crude.
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