Volare basso Volare basso

Volare basso

Letteratura italiana

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Ma che fine fanno i sogni della giovinezza? e il primo amore? e l’amico di una volta? Dove sono finiti dopo che ci si è adattati a volare basso? E cosa si proverà a rincontrarli a distanza di anni? Lo sapremo leggendo la storia di Eugenio Granieri, autore al liceo di un piccolo film di culto col quale lancerà nell’empireo del cinema, perdendolo, il primo indimenticabile amore, la bellissima Angela Bardo, capace col suo famoso sguardo sfuocato di stregare un’intera generazione, e anche Bruno La Padula, amico del cuore di Eugenio e poi suo rivale. Li ritroviamo trentenni, disillusi, rancorosi l’uno verso l’altro, eppure pieni di nostalgia per quegli anni lontani, incapaci di staccarsene e finalmente crescere. Il bello e perdente Eugenio, ora al Wild Mustang, il locale New Age disperso tra le foreste lucane dove concupisce schiere di studentesse adoranti; e Bruno, regista radiofonico rimasto senza lavoro, disprezzato dalla moglie e, con in più, il piccolo pestifero figlio Canio da accudire. Tutt’e due alle prese con donne forti, possessive, maliarde, il cui lato nascosto verrà svelato in un tourbillon di avventure erotiche da Silvio Costa, capitato in provincia per aver sposato la più ricca tra loro ed essere così divenuto uno di quegli uomini di potere tanto detestati in gioventù. Insieme a loro incroceremo una sfilza di altri memorabili personaggi. Dal padre di Eugenio trafficante di pellicce in sperduti villaggi siberiani all’elegantissima sensuale Bovary lucana Elisa Ricci, fino all’insuperabile Nichi Nardozza, emigrato di ritorno a bordo di un’immensa fluorescente Ford, gran contaballe e socio svagato di Eugenio al Wild Mustang dove i nodi verranno al pettine e i desideri più segreti sembreranno avverarsi in una magica stregata notte di capodanno.



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Volare basso 2009-05-24 13:23:50 andrea70
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    24 Mag, 2009
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Volare Basso

Il tema è sicuramente interessante, le idee ci sarebbero anche. Tre amici , in realtà sarebbero quattro ma Cappelli non ci fa sapere cosa ne pensa la signorina in questione e abbiamo solo "esperienze" al maschile, alle prese con i sogni della giovinezza, il primo amore le scelte difficili che poi ti cambiano o ti condizionano la vita, l'amicizia. Tutte cose che ritroviamo negli stessi personaggi a distanza di 10-15 anni , i problemi giovanili si sono trasformati in quelli del lavoro e della famiglia, qualcuno continua a coltivare gli stessi sogni di quando era un ragazzo, altri proprio non ci pensano più e anzi, vedono quei "sogni" come qualcosa che li ha indotti a sbagliare strada nella vita...

Persone che si perdono di vista ma poi si reincontrano, destini che tornano ad incrociarsi, il mondo "dorato" ma classista e pericoloso della televisione con i suoi finti eroi e i suoi giochi di potere.

Qualcuno fallisce rispetto alle proprie aspettative, altri sembrano essere "arrivati" ma cosa significa "arrivati" se poi il fallimento se lo sentono nell'anima e solo la facciata li fa sembrare realizzati.

Ci sarebbero tutti gli ingredienti per un bellissimo libro che infatti inizia alla grande ma come al solito Cappelli si fa prendere la mano (mah...la mano per modo di dire...) e ci butta dentro sesso a volontà: tradimenti e conquiste facili che neanche nelle peggiori soap opera tra l'altro con ginecologica dovizia di particolari . Ti viene quasi l'impressione che tutte le donne del libro finiscano per essere più o meno "mignotte", non ce n'è una che si salvi, personaggi che paiono ragionare con le parti intime, il sesso e il tradimento come naturale sfogo ai problemi della vita...

Mi rendo conto che in fondo questa situazione è nè più ne meno quella che ci viene propinata ogni giorno dalla Tv e dai giornali, ma mi chiedo : è veramente così ? Siamo veramente cosi "piccoli" e meschini?.

Peccato perchè parlando d'amore e di sogni infranti tra Proust e Beautiful c'è un abisso...

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