Villa Metaphora
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Villa Metaphora
L'ultima fatica letteraria di Andrea De Carlo porta in scena la società contemporanea di casa nostra e non solo.
Quattordici personaggi, quattordici vite per creare un romanzo corale che fotografa mondi articolati e complessi, per porre gli uomini di oggi sotto una lente d'ingrandimento.
Tessere una trama con tanti fili è un'impresa ostica, talora destabilizzante per il pubblico; l'abilità dimostrata da De Carlo è indubbia e stupefacente.
L'idea “alla Agatha Christie” di confinare per una settimana questo manipolo di uomini e donne su di un'isola pressoché inaccessibile e lontana da agi e modernità, concede all'autore l'arma giusta per indagare l'anima dei suoi protagonisti, per far sì che gli stessi si confrontino e si scontrino, scoperchiando pentole in cui bollono segreti, malesseri, rancori, invidie, insoddisfazioni.
Lo scopo è quello di abbattere il muro dell'apparenza, indagare senza tabù e ipocrisie tanti aspetti dell'uomo di oggi; con spirito pungente e sarcastico l'autore ne coglie vizi e virtù, sia nelle vesti imposte dai ruoli sociali ricoperti sia nell'intimità della vita privata.
Il risultato è forte, spiazzante e doloroso per chi legge.
Quella di De Carlo è una società avida, gretta, insensibile, opportunista, immorale.
Qualcuno potrebbe tacciarlo di esagerato pessimismo; ma l'obiettivo è quello di stimolare una riflessione profonda per capire in quale mondo viviamo.
C'è tanta realtà in queste pagine, c'è tanta Italia e tanto mondo odierno.
Al termine della lettura si perde la certezza di avere fatto un lungo viaggio all'interno di un racconto metaforico; gli spunti, le storie, gli eventi sono maledettamente veri.
Senza ombra di dubbio è un romanzo che colpisce per la vastità del contenuto e per la originalità stilistica di scrittura.
Lo stile narrativo di De Carlo è corposo e abbondante, talora prolisso, minuzioso e ricco, in grado di generare una completezza di contenuto avvolgente e pervasiva; i suoi protagonisti si raccontano in prima persona dando la stura ad ogni tipo di pensiero, di opinione, di sogno, di esigenza.
Ciascuno tira le somme della propria esistenza, tra pentimenti e convinzioni; rammenta il passato, valuta il presente e ipotizza un futuro prossimo.
Interessante la mescolanza tra persone appartenenti al jet set, siano essi attori, giornalisti, politici e coloro che non lo sono; un confronto moderato dalla penna sagace di De Carlo con intelligenza e ironia, mettendo a nudo gli uni e gli altri con equilibrio e imparzialità.
Il linguaggio utilizzato è mutevole, camaleontico, poiché ad ogni personaggio è associato un diverso registro; si passa dal lessico scurrile a quello raffinato, dall'inserzione di intere frasi in inglese, francese e tedesco, per finire con la creazione ad hoc di un dialetto indigeno partorito dalla fantasia dell'autore fondendo elementi linguistici siciliani, maltesi, portoghesi, etc (ricordiamo che l'isola su cui si svolgono i fatti non esiste).
E' un romanzo che richiede un grande impegno per il lettore, un romanzo che di primo acchito potrebbe annichilire ed impaurire, ma una volta entrati in sintonia con l'autore, diviene impossibile staccarsi dai personaggi e dalle loro sorti.
Ci regala uno spaccato della nostra epoca, rappresentando un momento storico in cui occorre meditare sulla moralità, sulla dignità, sulla legalità.
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Alla scoperta della nostra società
Oggi mi trovo a recensire Villa Metaphora di Andrea De Carlo, libro che ho terminato questa notte.
Mi trovo in disaccordo con coloro che hanno trovato pesante questa lettura, infatti per me è stata assolutamente piacevole ed ho veramente amato questo romanzo. Sarà per la precisione con cui ci vengono descritti i personaggi, sarà la possibilità di affezionarsi ad essi ma questo libro è stato un'esperienza grandiosa per me.
Partiamo dalla caratteristica che non può passare inosservata, ed ovviamente mi sto riferendo alla forte critica verso alcuni gruppi di persone che vanno a rispecchiarsi nel carattere dei vari personaggi (14 in totale) che ci mostrano in parte il punto di vista dell'autore per quanto riguarda la società attuale. Il tutto viene palesemente amplificato all'estremo, però a mio avviso la situazione in generale è stata gestita veramente in maniera ottimale.
Il secondo punto è la mole di questo romanzo, che a primo impatto appare spaventosa per i più suppongo, infatti sono 900 e passa pagine. Tutto ciò però è una diretta conseguenza della scelta dello scrittore di immedesimarsi in 14 persona totalmente differenti, che si comportano e parlano in modi differenti e che presenteranno le varie situazioni dal loro punto di vista. Per di più in questo libro principalmente De Carlo sceglie di risultare prolisso per dare una visione totale di tutto ciò che accade e secondo me questa è la scelta giusta in questo caso.
Infine altro punto a favore per questo romanzo è la scelta, come ho già detto in precedenza di immedesimarsi in 14 persone differenti, che hanno caratteri completamente diversi, punti di vista differenti e che l'autore riesce a differenziare portando un linguaggio differente per ogni singola persona, adattandolo al carattere dell'individuo. Tutto ciò lo trovo assai complesso e rende la lettura veramente piacevole, dando la vera e propria sensazione di passare da un personaggio all'altro e con il passare delle pagine permette di capire immediatamente dentro a chi ci sta guidando l'autore, già solo da modo di pensare e scrivere, senza la necessità di precisare chi sta pensando o parlando.
Per concludere consiglio a tutti coloro che amano, come me, la scrittura di De Carlo la lettura di questo romanzo, anche se ovviamente preparatevi mentalmente ad un'opera differente dalle altre, molto complessa e particolare ma che se presa per il verso giusto ci permette una visione completa della società attuale da parte dell'autore. La trama della storia forse è la cosa che mi ha colpito meno, ma cade in secondo piano per via di tutto il resto ma che in ogni caso non è niente male.
Unica nota a demerito in tutto ciò e la mancanza di traduzioni di alcune frasi dette dai vari ospiti che sono in lingue quali il tedesco, lo spagnolo, il russo e che risultano incomprensibili a coloro che come me non sanno la lingua, ma in fin dei conti non rovina la lettura.
P.S. Forse la cosa più bella per me è stata trovare Lara Laremi in questa storia di De Carlo che in poche parole dà un seguito alla storia di Guido Laremi (protagonista di Due di Due)...ma se volete saperne di più leggetevi il libro, non vi anticipo nulla.
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Un viaggio sull'isola di Tari
Villa Metaphora è un libro che al primo sguardo potrebbe un po' intimorire il lettore a causa della sua notevole mole, ma rinunciare ad addentrarsi tra queste pagine sarebbe davvero un peccato.
Questo è il primo romanzo che leggo di questo autore e devo dire che mi ha colpito molto, non solo per il contenuto della storia, la trama che magari non è proprio totalmente originale, ma soprattutto per lo stile e la capacità di adattare ad ogni personaggio un linguaggio diverso, più adatto per quel carattere e per quel livello culturale.
DI capitolo in capitolo cambia il punto di vista da un personaggio all'altro e questo all'inizio potrebbe lasciare un po' spiazzato un lettore che, come me, non è abituato a ciò, ma poi si inizia ad apprezzare questa cosa che permette di conoscere meglio e più in profondo ogni singolo personaggio.
Forse un po' lenti i capitoli dedicati al punto di vista di Carmine Alcuanti soprattutto per il linguaggio che non è facilmente comprensibile di prima battuta ma richiede un notevole rallentamento rispetto alla lettura in generale, ma comunque molto interessante e che riesce a rendere meglio l'idea del personaggio stesso.
Mi è piaciuto molto e lo consiglio a chiunque, non fatevi spaventare dalle 921 pagine, quando arriverete alla fine sentirete anche la mancanza di quella fantastica isola e dei personaggi che sembra di conoscere da una vita.
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Quanto era bravo De Carlo...
Spiace a chi, come me, tanto apprezzò certi suoi romanzi - come “Uto” o “ Due di due” e perfino, più moderatamente, il più recente “Lei e lui”, pur tanto criticato - dover commentare in modo totalmente negativo questo "Villa Metaphora". Un testo risultatomi veramente insopportabile. Lungo, tedioso, con personaggi tanto esagerati da apparire in taluni casi caricaturali e pessima l'idea di attribuire loro il racconto in prima persona: si passa così , tanto per citarne un paio, dall'imbarazzante "tarese" del marinaio, all'ipersboccato inveire dell'attricetta americana che più stereotipa non si può. E poi il noiosissimo, ripetitivo e assolutamente inutile utilizzo di frasi in lingua madre (ce n'è per tutti: spagnolo, tedesco, inglese) ad infarcire il testo ed a rendere ancor più indigeribile l'opera: una storia che, oltretutto, avrebbe potuto essere tranquillamente rappresentata in un quarto delle pagine utilizzate. Un romanzo tremendo, che De Carlo si (ci) doveva risparmiare.
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De Carlo è Narciso
Pretenzioso.
E’ l’aggettivo che addebiterei a questo romanzo.
De Carlo sembra sfidare se stesso e il lettore in quello che appare come il tentativo di scrivere il Grande Romanzo Italiano.
Sembra quasi di avvertire tra le righe il suono della sua voce che sussura “Lo vedi?Lo leggi quanto sono bravo?”
Pretenziosa è la mole:921 pagine.
Pretenzioso è lo stile:quattordici registri diversi,uno per ogni personaggio a cui si aggiunge la violazione di regole grammaticali di base (nello specifico l’utilizzo delle virgole) a voler dimostrare che lui può permetterselo.
Pretenziosa la trama:incidenti,assassini,tradimenti,divorzi,scandali della finanza internazionale,terremoti ed eruzioni.
A tutto questo va aggiunta la vanità individuale:De Carlo ci agguanta e trascina in lunghe pagine di personale critica politica (riconoscibilissimo Berlusconi dietro la figura del premier Buscaratti) e di critica sociale (Facebook,Twitter e Internet in generale che hanno tolto spazio e tempo ai rapporti sociali).
Altrettanto vasti sono gli sfoggi di cultura.Vari gli episodi storici infilati a destra e a manca,per non parlare dell’utilizzo di molte lingue:inglese,francese,spagnolo,tedesco e russo.
Tutte rigorosamente non tradotte.
Ed è chiaro allora il fastidio che si percepisce in questo perenne esercizio di stile.
La scelta di procedere nella lettura finisce per diventare semplicemente la voglia di andare a vedere fin dove l’autore si spinge.
La cosa assurda è che a parte un eccesso di inverosimilità nella trama,sarebbe anche un buon romanzo.
Perché De Carlo è bravo!
Ma si è trasformato in Narciso:troppa adorazione per se stesso ha finito per farlo annegare nel mare di Tari.
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Tanto mare e tanto cielo
Ospiti chic e ricconi scelgono il resort Villa Metaphora per trascorrere qualche giorno di relax lontani dal mondo, dai rumori, dalle preoccupazioni. E’ un posto incontaminato, un vero nido d’aquila, dove la natura ti viene addosso in modo spettacolare. Però niente va come avrebbe dovuto andare, perché tutto quello che poteva andare storto non solo va storto, ma lo fa in un momento in cui causa il massimo danno possibile. Così in questi giorni di relax si susseguono omicidi, naufragi, incidenti, risse, nonché un terremoto e l’eruzione di un vulcano. Il romanzo è corale, i personaggi protagonisti sono in tutto una decina, il mio preferito è il cuoco spagnolo; entrano in scena un po’ per volta ed i capitoli sono un continuo alternarsi di punti di vista di uno e dell’altro. Pur amando molto questo autore, devo dire che non ho apprezzato questo libro, soprattutto perché veramente troppo assurdo. Confidavo in un colpo di scena che giustificasse la lungaggine, ma anche il finale è stato deludente. Durante la lettura emerge a sprazzi qualche tratto dello stile dell’autore che riconosco, le descrizioni, il sapiente non uso della virgola, però sono veramente frammenti troppo sparsi, che si disperdono in un romanzo veramente molto lento e troppo lungo.
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ATTUALE
All'inizio la mole del volume mi ha un po' spaventato, credevo fosse un polpettone ma mi sono ricreduta subito già dalle prime pagine. E' un libro scorrevole, appassionante a tratti anche divertente. Questi personaggi facoltosi che cercano pace in un hotel di lusso fuori dal mondo ma che si ritrovano ad intrecciare le proprie vite e le loro esperienze di vita. Molto espliciti i riferimenti alla nostra situazione politica italiana, è un libro che mi ha appassionato e intrigato.