Uragano Uragano

Uragano

Letteratura italiana

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Questo romanzo, ambientato a Bruxelles nella prima parte e nel Messico nella seconda, racconta la storia d'un ragazzo di 22 anni che si getta, volontariamente, nel mondo del sado-maso gay. Obbedisce a una forza che sente crescere in lui e alla quale non sa dare nome. Una forza potente che lo spinge a cercare un Master ed essere un oggetto nelle sue mani. Su una chat troverà un tipo che si presenta come un vero Dominatore. Passerà tempo prima dell'incontro, ma l'incontro ci sarà. L'apprendista schiavo dovrà riempire una "Scheda di valutazione", poi firmare un "Contratto di schiavitù", entrambi sono "veri" documenti, in quanto si tratta di materiale che l'autore ha dovuto, non facilmente, procurarsi.



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Uragano 2008-09-05 08:12:27 gelostellato
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Opinione inserita da gelostellato    05 Settembre, 2008

Un uragano da leggere

Non sai cosa puoi aspettarti da un nuovo lavoro di Giovanni Buzi. Di certo, chi ha apprezzato le sue "Alchimie d'amore e di morte" va avvertito che, con Uragano, si abbandona quelle tematiche e quel tipo di scrittura, così elegante e denso di sfumature, per passare a uno stile diverso, molto più immediato e attuale.

Il lavoro di Giovanni Buzi, come eloquentemente anticipato nel sottotitolo, segue le vicende di Alex, un 22enne di Bruxelles, che seguendo un impulso tanto forte quanto combattuto, vuole diventare uno “schiavo” annullandosi, come da più estrema pratica della dominazione, fino a diventare un oggetto nelle mani del suo “padrone”.

Ma è proprio seguendo il percorso di questo aspirante slave del terzo millennio che si finisce per trattare diverse tematiche, solo in parte legate al mondo del sadomasochismo omosessuale. Alla fine, infatti, Buzi riesce a parlare delle pratiche sadomaso, del mondo gay, del Messico, della natura umana e perché no, di sesso, ma molto meno di quanto si possa immaginare. Il tutto per giungere a quell’Uragano che non è solo l’acme della vicenda, ma è anche punto d’arrivo del percorso interiore del protagonista.

Quel che resta, dopo l’ultima pagina, è un sorriso. Una sensazione che sta a metà strada tra la consapevolezza e la soddisfazione, che hanno sì un sapore amaro, ma senza essere venate di alcuna tristezza.

È un libro che lascia le sensazioni, più che la storia e benchè la vicenda si svolga nel mondo gay (di Bruxelles, certo, ma diciamo pure europeo) e che l'unica figura femminile che compare sia la governante del Master, non è assolutamente un lavoro "dedicato" a una nicchia. Si parla di natura umana del terzo millennio e, nella prima parte soprattutto, dove tutta la narrazione è affidata a una serie di messaggi elettronici (prima via chat e poi via mail), il lettore, soprattutto se avvezzo all’utilizzo di questi mezzi, si chiede più volte: "Ma è proprio così che siamo?"; per rispondersi quasi subito in modo affermativo.

E pur evitando frasi fatte sul ‘male di vivere’ o simili banalità, va sottolineato come Uragano offra uno spaccato di vita moderna di un ventenne che passa dal riempirsi il cervello di musica techno e spinelli, ai pensieri poetici sul suo essere e su ciò che lo circonda.

Si propongono al lettore alcuni cambiamenti repentini di stato d’animo da parte di Alex e, anche se non giustificati dal suo viaggio verso la dominazione, permettono di comprendere le vere potenzialità morali del personaggio.

Tirando le somme, quindi, un bel lavoro, che arricchisce il lettore, non tanto gettando una luce, quanto accendendola direttamente dentro il triangolo sottile formato da sesso, dolore e dominazione.

Alla fine, la scia più preziosa che questo libro lascia è una domanda, che fa più o meno così: "E tu lettore? Chi è il tuo vero Master?"

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