Una stella incoronata di buio
Letteratura italiana
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Ai caduti delle stragi; fino in fondo
http://m.youtube.com/watch?v=eTJpiQd_sGQ&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3DeTJpiQd_sGQ
28 maggio 1980, Benedetta Tobagi un passato di sangue e dolore. Figlia di Walter, giornalista assassinato all'eta' di 33 anni dalle Brigate Rosse.
28 maggio 1973, Manlio Milani un passato di sangue e dolore. Marito di Livia Bottardi, insegnante assassinata all'eta' di 32 anni , caduta nella strage di Piazza Loggia a Brescia.
Due vite diverse Manlio e Benedetta, un destino che si incrocia e fa scattare una forte amicizia, un legame saldato dal collante della testimonianza storica, cesellato nella perdita di un congiunto in quella stessa data disgraziata : 28 maggio.
UNA STELLA INCORONATA DI BUIO e' un 'opera importante, una ricostruzione socio-storico-giuridico-politica degli eventi che portarono alla strage di Piazza Loggia, dei TRENTASEI anni di processi che condussero all'ennesima sentenza di impunita'.
Nessun colpevole, nessun mandante, nessun complice. Niente. TRENTASEI anni di niente.
ASSOLTI PER INSUSSISTENZA DI PROVE.
Se la motivazione della sentenza recita un ritornello a tutela di ogni accusato, la domanda che ci si pone e' perche' si e' giunti a quel punto. Perche' la strage c'e' stata coi suoi otto morti e con tutte le sacrosante prove di ogni attentato che si rispetti.
Ecco allora il lavoro certosino ed imponente della Tobagi che scava, documenta, elenca con italiano colto e raffinato, frizzante e tagliente pagine della storia oscura italiana, calandosi prima nei microcosmi delle vittime e dell'infervorato clima degli anni Settanta di lotte sindacali e operaie , addentrandosi poi nell'aspetto giuridico e politico di questa infinita bagarre di errori e depistaggi.
La lettura e' lunga e parecchio impegnativa, impone mente lucida ed attenta, ma il valore di questo libro e' notevole. Ne emerge un quadro che annichilisce, che riduce a brandelli la milza di ogni cittadino onesto. Rifletto e convengo, oltre al lutto di una grave perdita, l'impunita' perpetrata per quarant'anni ( e nei secoli dei secoli amen) con le squallide premesse ed evoluzioni della strage di Brescia , lascia la bocca del lettore gravida di fiele per l'amaro ingoiare di bocconi indigesti ed un palato riarso dall'indecente stupore.
Buona lettura, per capire.
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Oggi non mangio, oggi baratto. E' un giovedi piovoso e scambio il mio pasto con 747 passi.
747 passi che mi dividono da Piazza Loggia, voglio andarci anche se non ho terminato il libro, oggi che sospeso sul nylon colorato del mio ombrello il cielo ha lo stesso grigio di quel giorno.
La bella piazza e' immutata. La colonna addentata dalla bomba, le corone di fiori, il manifesto antifascista. Osservo e ascolto i grandi palazzi storici che la circondano, con mani a coppa rinchiudono ironici e sfregiati il doloroso silenzio. Il silenzio di una strage impunita.
Giustizia non e' fatta, non c'e giustizia per Piazza Loggia ed i suoi caduti.
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