Una diabolica celeste
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Un libro dalla trama occultata
La vita per Celeste sembra procedere tranquillamente, Hacker solitaria, tra un click e l’altro si trova davanti ad un’opportunità che le darà modo di fare soldi a palate. Serve solo qualcuno da incastrare; qualcuno con pochi scrupoli, che si prenda l’impegno di sconvolgere la vita di Bianca del Prado, attrice capitolata, che cerca un modo per cavalcare nuovamente la cresta dell’onda. La risposta alle sue domande sembra essere proprio Vitaliano, aspirante modello e deejay, con un quoziente intellettivo molto discutibile. Ma può andare tutto liscio come hanno programmato? Cos’hanno in comune, in realtà, Celeste e Tano Cannuccia, mafioso coinvolto in loschi traffici di droga e prostituzione? Quale sfortunata serie di eventi darà modo ai due di incrociare le loro vite? Una storia ai limiti del paradosso, alimentata da sfortunate circostanze che daranno il via ad una staffetta di imprevisti. Molte vite verranno sconvolte, per la fame di successo di Celeste e Vitaliano, e sono in molti a giurar loro vendetta.
Questo libro inizialmente non ha attirato molto la mia attenzione. La trama descritta nella quarta di copertina non mi ha invogliata particolarmente ad intraprendere questa lettura, ma avevo come l’impressione che questo libro celasse qualcosa di più. La cosa che mi ha lasciata un po’ interdetta è stata che il libro, in realtà, sia meglio di come viene descritto nella trama. Ci sono dei particolari che personalmente avrei sviluppato di più, non correndo comunque il rischio di fare spoiler. Il libro contiene una parte dedicata all’autolesionismo e una parte dedicata alla prostituzione, argomenti che avrei voluto vedere più “spiegati” anche nella quarta di copertina, proprio perché invogliano il lettore a saperne di più.. secondo me il problema è stato principalmente questo, mancano le parole chiave! La stessa cosa avviene nella copertina, in cui spiccano parole quasi futili con il contesto del libro, e che non spingono il lettore ad incuriosirsi. Secondo me inserire alcune parole più “sfacciate” non avrebbero dato un idea forviante della storia in se, ma anzi, avrebbero incuriosito il lettore, trovandosi poi di fronte ad argomenti che giocano,in realtà, una parte importante all’interno della storia. La lettura è scorrevole, semplice ed impeccabile allo stesso tempo. Le descrizioni sono ben articolate e danno al lettore l’impressione di trovarsi all’interno della storia, prima nella camera di Celeste e poi al ristorante in compagnia di Tano Cannuccia, mafioso senza scrupoli. Il personaggio di Celeste inizialmente mi è piaciuto molto, ma poi la mia simpatia per lei ha lasciato spazio al fastidio, per come prende in giro Vitaliano, ragazzo ignorante che viene in qualche modo “manipolato”. Ho provato pena per lui, e ad essere sincera il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca. Mi è piaciuto com’è stata “strutturata” l’ultima parte (tranquilli, nessuno spoiler!) , ma personalmente, avrei preferito un finale diverso. Per concludere, ci sono molti ma e molti se.. mi è piaciuto, ma non mi ha soddisfatta pienamente! La storia c’era, l’idea pure, ma andava forse articolata meglio, dando più spazio ad argomenti che svolgono purtroppo una parte troppo marginale all’interno della storia. Il libro “nasconde” anche una parte leggermente thriller, ma appunto, la nasconde! Non viene accentuata, e questo è un peccato.