Un terremoto a Borgo Propizio
Letteratura italiana
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In seguito ai primi due capitoli, ho atteso con trepidazione il terzo ed ultimo seguito. Già, siamo alla fine, purtroppo. Loredana Limone ci ha incantato aprendoci le porte del suo mondo un po' retro', pervaso da quell'atmosfera antica che si respirava un tempo nei paesini di una volta. L'aspetto speciale è che ha saputo imprimere di cullante passato una trama ambientata perfettamente ai tempi odierni. La sua penna è saggia, logorroica, scorrevole e dal cuore mite.
La scrittrice fa diventare ancora Borgo Propizio una meta vacanziera e quotidiana da sogno. E' tutto deliziosamente descritto con un pennello variegato di sfumature arcobaleno. Stavolta però il tutto viene infranto un po' da questo improvviso terremoto che scuote l'animo di ogni abitante.
Le coppie dei personaggi principali in questo capitolo della saga sono alle prese con un momento di rottura d'identità e di crisi personale. A metterci del suo anche l'assenza del sindaco durante la violenta calamità naturale.
Marietta intanto si allontana un po' dagli altri protagonisti e il suo cuore è ancora speranzoso di trovare un finale perfetto alla sua storia, quindi di sposarsi.
A sommarsi a tutta la vicenda ancora un sano tocco di noir all'interno del borgo, dove il Maresciallo Saltamacchia (sempre nomi davvero indimenticabili nello stile dell'autrice) deve trovare un misterioso assassino.
La Limone è riuscita a dare anche una svolta alla pacifica convivenza del paese, invece trovata nel primo episodio della trilogia. Già, adesso il luogo è sottosopra e gli abitanti in uno stato d'animo confusionale.
Leggere questa avventura ti porta fuori dalla porta di casa con gli occhi sognanti e ti lascia stupita e senza fiato per un finale commovente e in parte inaspettato.
Consigliato a chi ha letto i primi due libri, ma soprattutto a chi apprezza questa autrice emergente diventata già così popolare nei cuori dei lettori.