Un giorno di gioia
Letteratura italiana
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Equilibri fra castello e confine
Storia di genitori fragili, di donne irrisolte, di relazioni contaminate, di figli turbati.
L’inconsistenza pericolosa del possesso. Scrittura sicura di crimine e di sesso, scrittura chiara di un’estetica violenta e dolente.
Aurelio Picca convince. Inaugura la speranza, attraverso il ricordo e il dolore di raccontarsi e di fidarsi.
“Mentre cresceva l’idea di scrivere questa storia, ho capito che castello e confine coincidevano, trasformandosi in una sorta di mia intima patria. Nel raccontare ho chiarito che sul confine è ubicato non solo il castello, bensì il mondo intero. Il mondo che ha perduto culture e pietà, talento e rivolta. E proprio perché la storia sta cancellando i suoi vecchi confini tutti noi siamo aggrappati a un ciglio di rupe che si affaccia sul precipizio. Accade, più spesso di quanto ce ne rendiamo conto, che le esperienze personali coincidano con molti destini – addirittura con il destino del mondo. Ormai sono convinto che il castello-confine sia stare appesi sul vuoto, camminare su una corda tesa sopra la voragine.” p.177