Un dolore senza fissa dimora
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 4
un dolore senza fissa dimora
un libro intrigante, che è riuscito a catturarmi dopo i primi capitoli, che mi sono parsi più che altro introduttivi, anche se necessari. La vicenda cresce lentamente e con continuità, fino a farti desiderare di andare avanti senza smettere. Il tema è quello della violenza, fisica e psicologica, dell'amore mal riposto o forse male inteso. Una storia dolorosa raccontata con levità e poesia, in cui ciascuno può trovare una parte di sé, magari con un certo disagio, in questo caso senz'altro proficuo.
Indicazioni utili
Un dolore senza fissa dimora
Ci sono dolori che lasciano ferite i cui lembi faticano a rimarginarsi; ripercorrerne il senso, andando a ritroso nel tempo, aiuta a sgranare il contatto con sè...a trovarne la misura (se ne esiste il contorno).
Una storia scritta con garbo, densa di immagini poetiche che scoprono lati nascosti dell'anima....in un’apnea di lucide emozioni.
E' una storia che mi è rimasta dentro...spesso vado a sfogliarne le pagine per ritrovare odori e suoni...
Un grazie immenso, ancora, per averlo scritto.
Indicazioni utili
Un dolore senza fissa dimora
Con uno stile ricco di frasi e immagini simboliche, attento alla descrizione di piccoli gesti, pensieri, sensazioni di un attimo e momenti poetici, la scrittrice insegue Angela, la protagonista, nel suo girovagare per la Sicilia sulle tracce di un padre mai conosciuto. I ricordi più o meno recenti, felici o dolorosi o spaventosi, si confondono nel momento presente o da esso vengono rievocati.
Il lettore resta in attesa di sapere come andrà a finire l’incontro di Angela con l’amico Antonio, che con lei condivide, di notte in notte, lo stesso letto. Ma Angela è troppo presa dai suoi fantasmi che anche la vicinanza del maschio le rievoca: il padre, lo stupratore Jozfef, Tore lo strabico, “Faccia di pesce” … Nel romanzo molto rimane nascosto, occultato. Neanche riesce a scuotere Angela l’incontro con il suo doppio: l’esuberante Annamaria, eroticamente attiva quanto Angela appare “temperata” e schiva. Potrebbe essere, questo, il riconoscimento delle sue pulsioni più nascoste, più selvagge e umane. Ma così non sarà. Il romanzo tende a spiazzare, concentrando l’attenzione del lettore sulle peregrinazioni topografiche e oniriche della protagonista, e facendo scoprire solo nelle ultime pagine qual è la storia che si compie veramente.
Mario Tasso.
Indicazioni utili
Un dolore senza fissa dimora
Un bel libro. Una scrittrice sicura. L'ho letto in due giorni, come fosse un thriller, curioso dei prossimi accadimenti e di quale fosse la fine. In realtà è un viaggio interiore e un viaggio attraverso la geografia siciliana e le isole del tirreno.
Alla ricerca di un padre amato e odiato, incontrando uomini e donne che sanno distribuire piacere, ma più spesso dolore.
Indicazioni utili
Il castello dei destini incrociati