Tu salvati Tu salvati

Tu salvati

Letteratura italiana

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Arianna, una ragazza con un dente scheggiato e piena di rabbia, che vorrebbe non farsi più vedere da nessuno, sparire dal mondo. Bice, una professoressa senza più voglia di insegnare e che da anni ha rinunciato all'amore. Davide, un ragazzo che da tempo cova un male di cui si vergogna di parlare persino con sua madre. Carla, una donna che inerme guarda il suo corpo invecchiare, ma che disperatamente lotta contro l'invecchiare della sua memoria, terrorizzata com'è di lasciarsi sfuggire un indicibile segreto di famiglia. Poi ecco che Galdina Castaldi, una diciassettenne che tutti conoscevano come Miss Cesso del Liceo, si toglie la vita, e le esistenze di questi quattro personaggi vengono messe faccia a faccia con i propri fantasmi, in particolare quella di Arianna, che ha assistito suo malgrado al suicidio di Galdina, e quella di Bice, che nel baretto di fronte al liceo l'ha incontrata poco prima che si togliesse la vita. Cos'avrebbe potuto fare per salvarla, si chiede, mentre proprio in quei giorni Carla, sua nonna, pronuncia per la prima volta in sua presenza il nome di sua madre, morta nel dare Bice alla luce, e Davide comincia a rivolgerle delle strane attenzioni. È anche lui parte di un passato che lei stessa non ha mai compreso fino in fondo? E davvero Galdina si è semplicemente tolta la vita perché troppo brutta e sfortunata? "Tu salvati" è un romanzo sull'adolescenza e sui tormenti che l'attraversano: a volte solo per pochi anni, a volte per una vita intera.



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Tu salvati 2019-04-16 22:16:56 CRISTIANO RIBICHESU
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CRISTIANO RIBICHESU Opinione inserita da CRISTIANO RIBICHESU    17 Aprile, 2019
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Ritorno a Pozzochiaro

Solamente un mese fa ho terminato la lettura di “Ritratto di famiglia con errore” dello stesso autore. Favorevolmente impressionato, ho acquistato il suo secondo romanzo, appena pubblicato.
Sono nuovamente le strade di Pozzochiaro, un piccolo comune poco distante da Milano, il teatro in cui si muovono i personaggi nati dalla fantasia di Valentino. Ancora i primi anni novanta sono il periodo scelto per l’ambientazione storica. Gli abitanti del paese ricordano ancora la vicenda che ha rischiato di guastare tragicamente l’avvenire di Milo e del suo fratellino.
Con stile essenziale e con una continua alternanza di punti di osservazione, lo scrittore ha deciso di narrare gli avvenimenti in modo che ci sembri siano gli stessi protagonisti a raccontarli. Ho avuto spesso la sensazione di essere seduto in loro compagnia nel tinello di un appartamento modesto, davanti a una tazzina di caffè fumante, poggiata su una tavola ricoperta da una tovaglia plastificata con disegni colorati, di ascoltare il loro racconto e avere la fortuna di indovinarne i pensieri nascosti.
Avvenimenti tragici e incresciosi, provocati spesso da una serie di combinazioni fatali, fatti che siamo portati a pensare possano capitare solo agli “altri” - ma, come cantava Umberto Tozzi, ricordiamoci che “Gli altri siamo noi” - l’atmosfera grigia e noiosa di provincia, il conflitto inevitabile tra genitori e figli, l’ambiente scolastico abitato da bulletti e timidi romantici sono elementi noti che attirano il lettore, lo rendono partecipe di ansie e insicurezze che ben comprende.
Mi accomuna con l’autore la voglia di descrivere situazioni reali e popolari, procurate dal ricordo di un recente passato e forgiate dalla fantasia. Il successo che stanno ottenendo i suoi romanzi e che gli auguro sia destinato ad aumentare dimostra senza dubbio la sua maggior sagacia, competenza e bravura.

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