Narrativa italiana Romanzi Tu che sei di me la miglior parte
 

Tu che sei di me la miglior parte Tu che sei di me la miglior parte

Tu che sei di me la miglior parte

Letteratura italiana

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Ambientato a metà degli anni Novanta, il romanzo ci racconta le prove iniziatiche, l'educazione sentimentale e le fiammeggianti esaltazioni di un giovane alle prese con un grande amore e con la volontà di farsi valere in mezzo ai coetanei, sullo sfondo di un'Italia nel bel mezzo di un cambiamento epocale, fra la caduta della Prima repubblica e un futuro incerto.



Recensione della Redazione QLibri

 
Tu che sei di me la miglior parte 2018-06-13 13:49:14 Fr@
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Fr@ Opinione inserita da Fr@    13 Giugno, 2018
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Un viaggio nel passato per capire chi siamo

Nella Bologna degli anni Ottanta (che sembrano così vicini e così lontani allo stesso tempo) Tommy Bandiera cresce con la mamma Alice dopo la morte del padre. L’infanzia trascorre con la mamma, la nonna, gli zii, in particolare l’avventuroso zio Ianez (un nome, una garanzia), i giochi e le gare in bici con gli amici - fratelli Athos e Selva fra cortile e parrocchia, e le prime relazioni con le coetanee, in particolare con Ester, conosciuta per un caso particolare al cinema.
Di Ester, bella e impossibile, si invaghisce anche il nuovo arrivato a scuola Raul, che sarà per Tommy una vera propria nemesi ma anche un modello di vita irraggiungibile. L’adolescenza alle superiori, vissuta nel tentativo di capire chi si è e cosa fare nella propria vita, vede protagonista questo triangolo, assumendo così il racconto le tendenze a essere quasi una educazione sentimentale, iniziata con la giovane età del protagonista e terminata nell’estate dei diciotto anni.

“Tu che sei di me la miglior parte” edito da Mondadori è un romanzo corposo, da non sottovalutare leggendo la trama, il titolo o osservando la copertina. L’autore Enrico Brizzi, noto ai più per “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” realizza un incredibile dipinto dell’Italia anni Ottanta e Novanta, gli oggetti, i luoghi, le abitudini. Per me che non ho vissuto quegli anni è stato un vero viaggio nel tempo, come se invece li avessi provati sulla mia pelle: non riesco nemmeno a immaginare cosa possa essere la lettura di questo romanzo per chi come Tommy ci è nato, cresciuto, vissuto.

Ma il romanzo è più di una semplice presentazione di chi eravamo una trentina di anni fa, è davvero molto di più. Accompagnando Tommy in tutta la sua infanzia possiamo quasi considerarlo un vero romanzo di formazione, a tratti dolce e a tratti spietato…. Un po’ come è la vita.
Infatti l’autore ci fa vivere in prima persona, un’altra volta per molti lettori probabilmente, tutte le avventure, i problemi, i sentimenti che abbiamo dall’infanzia fino all’adolescenza. Ci fa scoprire come se fosse per la prima volta cosa è l’amicizia, la fiducia, l’amore, il sesso, le feste, la necessità di stare soli e capire cosa fare e cosa essere. L’autore ci racconta cos’è la vita, che, purtroppo o per fortuna non è mai bianca o nera, ma piena di sfumature, tutte diverse.

Quindi, che dire se non buona lettura? :)

"Sedevamo sull'erba a due passi dal laghetto, e mentre mangiavo il mio trancio di pizza non potevo levare gli occhi di dosso a Ester. Ogni suo gesto esprimeva la fierezza diuna giovane donna che comincia ad aprirsi la strada da sola. Mi faceva pensare a sua madre, così come mi era apparsa la prima volta; ormai la bellezza dell'una era quella dell'altra, e mi dissi che appartenevano a unaspecie rara e speciale, una stirpe di creature mandate sulla terra a far sognare e disperare gli uomini".

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Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a chi ha vissuto gli anni '80 e '90 sicuramente ma anche a chi non avendoli vissuti vuole fare un salto indietronel tempo.
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Recensione Utenti

Opinioni inserite: 2

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Tu che sei di me la miglior parte 2022-08-12 05:14:56 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    12 Agosto, 2022
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Nostaglia

L’autore ha la mia età e in questo libro racconta, in forma romanzata, aneddoti di un’infanzia e di un’adolescenza vissute negli anni ‘80. Inevitabile la nostalgia per anni davvero iconici. Inevitabile il richiamo a ricordi che hanno agganciato la mia attenzione. Però, sarà perché normalmente non amo molto i romanzi di formazione, ho trovato linguaggio e stile molto scialbi, il ritmo lento e ripetitivo, il che porta il libro ad essere inutilmente lungo, per una storia poco consistente. Sembra quasi di leggere il diario di un ragazzino e non è uno stile che rientra molto nei miei gusti.

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Tu che sei di me la miglior parte 2018-11-01 15:22:56 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    01 Novembre, 2018
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Educazione sentimentale negli anni '80 '90

Tu che sei di me la miglior parte di Enrico Brizzi è una bellissima visione dell’Italia degli anni ’80 e ’90, scritta con ironia e molto commovente. Un libro che suscita ricordi bellissimi di quegli anni.
Una tenera educazione sentimentale di grande qualità. Tantissimi i temi trattati: l’amicizia in primis, l’amore, la formazione, la rabbia, la ribellione, la scoperta del sesso e delle sostanze proibite. Tutto coinvolge i giovani protagonisti in un crescendo continuo, che ha il suo compimento in una estate particolare: quella dei diciotto anni.
Narra di Tommy Bandiera e dei suoi amici di Bologna, del loro affacciarsi alla vita, delle loro storie d’amore, di amori coinvolgenti e amori traditi, i giri in Vespa e la ribellione agli adulti, spesso assenti. Gli anni ’80 e la loro nostalgia è il tema precipuo di questo libro. Colpisce la netta diversità con il mondo attuale: allora tutto il mondo pareva bello, c’erano le musicassette da registrare, le festicciole tra ragazze e le scaramucce tra compagni di scuola, l’abbonamento allo stadio, le pomiciate, i riti di iniziazione. E’ un percorso di vita dall’infanzia all’età adulta. Un viaggio nel tempo. Una prosa non sempre lineare, a tratti anche un po’ pesante, spesso ironica e simpatica. Una trama ben elaborata e intrigante, per una lettura lunga, ma esaltante.

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