Narrativa italiana Romanzi Toccando i tasti
 

Toccando i tasti Toccando i tasti

Toccando i tasti

Letteratura italiana


Antonietta è una giovane insegnante che si ritrova per una serie di motivi a lavorare il fine settimana in un ufficio di annunci economici. Nei tempi morti scopre "Word", il "mitologico" programma del web, grazie al quale, scrivere diventa un momento di incredibile bellezza. La donna comincia così, toccando i tasti del computer, a rievocare una storia che le sta particolarmente a cuore: quella di una famiglia napoletana trasferitasi al Nord negli anni Sessanta. Questo passatempo diventa ben presto una nostalgica ricerca del tempo perduto, in cui passato e presente si intrecciano, l'uno per spiegare l'altro. Il libro che ne uscirà diventerà l'occasione per la protagonista di misurarsi con se stessa e con gli altri.



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Toccando i tasti 2018-05-21 17:12:54 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    21 Mag, 2018
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un'immigrazione al contrario

Flora Giordano è nata a Napoli nel 1954, ma si è trasferita in tenera età a Brescia. Ha insegnato per svariati anni, e ora pubblica Toccando i tasti, suo esordio sulla scena letteraria. Un romanzo profondo, preciso, con un’ottima attinenza con una realtà particolarmente vissuta negli anni Sessanta.
Narra la storia di Antonietta, profondamente autobiografica, che dovendosi occupare di scrivere annunci economici in una redazione, scopre l’esistenza di “Word”, il programma di scrittura del web, e con esso un irrefrenabile impulso alla scrittura. Infatti:
“word vuol dire parola.”ed era proprio della parola che avevo bisogno. Non è forse attraverso le parole che gli uomini rendono felici i loro simili? O, viceversa, li spingono alla disperazione? Non è forse attraverso la parola che l’insegnante trasmette il suo sapere agli allievi? Non è forse la parola lo strumento del medico psicanalista per guarire il suo paziente? E non è forse all’importanza della parola che Freud richiamava gli studenti nelle sue lezioni? (…) Ora finalmente c’era chi la avrebbe ascoltata. Word avrebbe animato le sue parole e le avrebbe fatte vivere. Fu così che nacque “Il libro”, scritto quasi di getto, sotto l’impulso di questi sentimenti, di queste motivazioni e favorito dalle circostanze descritte.”
Antonietta e i suoi fratelli sono degli emigranti. Il padre vince un concorso all’INPS, e viene trasferito in una città del Nord. Così:
“Piombarono nella nuova città come stranieri. Tutto li rattristava: il grigiore delle strade, la nebbia, la freddezza degli abitanti, l’ordine, la pulizia.”.
Erano persone benestanti, non arrivano nella nuova città con le valigie di cartone trattenute con lo spago, tuttavia faticano ad integrarsi, mai del tutto accettati.
E’ una bella storia di quando gli immigranti erano gli italiani, che si spostavano anche solo dal Sud al Nord. Scritta con prosa elegante, descrittiva, la narrazione è spesso interrotta da ricette dei luoghi nativi, come la pastiera napoletana, i babà al rum, la pizza con il riso e la ricotta. Un quadro solare nel tempo che fu, una storia all’indietro, veritiera ed accattivante. Un tempo perduto e lontano, passato, più vicino di quanto si creda.

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