Narrativa italiana Romanzi Teresa degli oracoli
 

Teresa degli oracoli Teresa degli oracoli

Teresa degli oracoli

Letteratura italiana

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Teresa custodisce da sempre un segreto di cui è ormai l’unica depositaria. È vecchia, ostinata, e quando intuisce che la sua mente e la sua memoria si sono fatte labili, decide di non mettere a repentaglio ciò che ha tenuto nascosto per una vita intera. Così una sera si sdraia nel letto e non si alza più: per dieci anni, “zitta e immobile, fissava quello che gli altri chiamavano vuoto e che lei aveva imparato a interpretare”. La sua famiglia però, ostinata, porta il letto al centro del salotto e dell’esuberante vita della casa, che è tutta al femminile: oltre a Teresa, ci sono le figlie, Irene e Flora, la cugina Rusì, la badante peruviana Pilar e Nina, la nipote. È lei a raccontare la loro storia, che inizia nel momento in cui la nonna si sta spegnendo e le cinque donne le si stringono intorno per vegliarla. Prima di andarsene, Teresa regala loro quattro oracoli – uno portato dal vento (come quello che indicò a Ulisse la via del ritorno), uno scritto sulla sua pelle (come la tradizione tramanda sia avvenuto a Epimenide), uno fatto di nebbia e di poesia (come al cospetto della Pizia di Delfi), uno che diventa fulmine (secondo la tradizione della Sibilla Eritrea)... Sono oracoli che sciolgono il nodo che blocca le loro esistenze, liberandole dalle paure, dal senso di colpa, dal passato, dall’incapacità di affacciarsi sul proprio futuro. E, liberando le loro esistenze, Teresa libera finalmente se stessa.



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Teresa degli oracoli 2020-10-20 16:13:04 liaall
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liaall Opinione inserita da liaall    20 Ottobre, 2020
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UNA CASA DI FEMMINE

Una casa di femmine. Tre generazioni di uno stesso albero genealogico: Teresa, Rusì, Flora, Irene e Nina, l’erede. È l’erede in quanto la minore, figlia e nipote, eredità di sangue, di linfa intrisa di magico e superstizioso.
Nella "casa del fico" giunge anche la femmina Pilar, la peruviana, maestra di rituali imposti dai suoi geni indigeni.
Al centro del salotto, un letto pieno di fronzoli e Teresa, che nella sua immobilità muove e smuove tutto e tutti, con quel suo modo un po’ rude accende la miccia del narrarsi, mette in moto emozioni recondite che svelano la storia delle protagoniste.
È un romanzo di sensazioni, di visioni.
Ognuna delle femmine vede, a suo modo. È un vedere attraverso le cose e le persone, è profondo, è guardare alla trama, al DNA, ai fili rossi. Ognuna possiede la propria chiaroveggenza, chi la fotografia, chi i sogni, chi le pagine di un libro o degli amuleti.
“Chi nasceva con dodici dita aveva il dono di vedere […] le tue dita sono ancora lì.”

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Teresa degli oracoli 2020-06-28 09:06:20 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    28 Giugno, 2020
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Femminilità e saggezza popolare


Teresa degli oracoli è il romanzo d’esordio di Arianna Cecconi. Una saga familiare potente, di sicuro impatto emotivo sul lettore. Una vicenda:
“Di cose invisibili, di profezie e di oracoli casalinghi, di libertà e del caso, della difficoltà di decidere, di scegliere, di amare, di crescere e di morire. E’ una storia di famiglia, un storia di silenzi, di segni e della difficoltà di interpretarli.”
Una famiglia composta, ad eccezione del nonno, da sole femmine. Che parla una strana lingua:
“Il silenzio è un ingrediente fondamentale della nostra lingua. E’ la coperta d’inverno, la rugiada in primavere. (…) Il lessico della nostra famiglia è fatto di parole non dette, sottintese, impronunciabili.”
Capostipite è la nonna Teresa, poi ci sono le figlie Irene e Flora, la cugina Rusì, la badante Pilar e Nina, la nipote, voce narrante. Teresa è consumata, ormai vecchia , forse sta per lasciare il mondo. Ma lei possiede un segreto: la saggezza oracolare,
“nata dal silenzio e dalla capacità di scioglierlo, da una felicità segreta e dal coraggio di non dimenticarla mai.”
Cosa succederà? Chi assumerà la sua eredità, dopo che lei non ci sarà più? Chi era veramente Teresa?
Il ritratto di una donna stupendo e pieno di fascino. Sulla scia di Casa degli spiriti, si dipana una storia di donne, dotate di poteri particolari, di redenzione e di liberazione. Il punto forte di questo romanzo sta proprio nella raffigurazione di questa donna, che si scopre poco a poco, librandosi alta nel cielo del firmamento. Una lettura magica che affonda le radici nella notte dei tempi tra tradizioni e leggende, tra magia e credenze millenarie. Un romanzo che intriga, che conduce nel profondo di una femminilità tutta da scoprire e da apprezzare.

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Teresa degli oracoli 2020-01-30 11:02:41 Bruno Izzo
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Bruno Izzo Opinione inserita da Bruno Izzo    30 Gennaio, 2020
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Donne che vedono oltre

C’è una frase che condensa, in estrema sintesi, “Teresa degli oracoli” di Arianna Cecconi: “…famiglia finisce con A, perché è femmina…”.
Questa è la spiegazione che dà Nina, una delle protagoniste, da bambina a scuola, alla propria maestra, quando si giustifica sul perché la figura del suo papà, in un classico disegno di gruppo di famiglia, è relegato in un angolo, rispetto al centro del ritratto che contempla solo figure femminili.
Un romanzo di matriarcato verrebbe quindi da definirlo, ma non è solo questo, è ben altro.
Oseremmo definirlo una sagra familiare, un gruppo di donne che orbitano intorno alla mater familias Teresa, donna semplice e tosta, una contadina della bassa padana.
Di quelle donne di una volta, a cui la fatica insegna presto che non è proprio vero che ciascuno è libero di determinare la propria vita, magari lavorando al meglio e contando solo sulle proprie forze, spesso, se non sempre, non è proprio così.
Non è sempre vero che scegli il tuo destino, è il destino che sceglie te: alcuni hanno più opzioni di altri; per altri, guarda caso specie per le donne, pare che la vita complotti perché tutto resti uguale a oggi.
Nella sua semplice ed essenziale saggezza Teresa comprende che una donna non può godere compiutamente di tutti i colori della vita, per le donne la vita scorre come in un vero e proprio limbo. Coperta da una coltre grigia, come se fosse situata sotto una “panza de burro”, una pancia d’asino, simile ad un gigantesco asino in piedi ritto tra cielo e terra, la sua pancia grigia copre dello stesso colore le terre nebbiose, e le donne.
A coprirne i segreti: giacché Teresa, come le Sibille della mitologia del passato, come la Sibilla Cumana o Cassandra figlia di Priamo, è depositaria del potere dell’oracolo, che dispensa secondo il classico dettame: “fermati ed ascolta”.
E si ferma, Teresa, ed ascolta, e dispensa oracoli: ai membri della sua famiglia, gli unici in grado di comprenderli.
Che guardo caso, sono tutte donne.

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Consigliato a chi ha letto...
Silvia Celani, o Mariolina Venezia, e comunque a chi sa per certo, o intuisce con chiarezza, e condivide il concetto che le ragazze, loro sì, hanno quel qualcosa in più.
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