Teresa degli oracoli
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 3
UNA CASA DI FEMMINE
Una casa di femmine. Tre generazioni di uno stesso albero genealogico: Teresa, Rusì, Flora, Irene e Nina, l’erede. È l’erede in quanto la minore, figlia e nipote, eredità di sangue, di linfa intrisa di magico e superstizioso.
Nella "casa del fico" giunge anche la femmina Pilar, la peruviana, maestra di rituali imposti dai suoi geni indigeni.
Al centro del salotto, un letto pieno di fronzoli e Teresa, che nella sua immobilità muove e smuove tutto e tutti, con quel suo modo un po’ rude accende la miccia del narrarsi, mette in moto emozioni recondite che svelano la storia delle protagoniste.
È un romanzo di sensazioni, di visioni.
Ognuna delle femmine vede, a suo modo. È un vedere attraverso le cose e le persone, è profondo, è guardare alla trama, al DNA, ai fili rossi. Ognuna possiede la propria chiaroveggenza, chi la fotografia, chi i sogni, chi le pagine di un libro o degli amuleti.
“Chi nasceva con dodici dita aveva il dono di vedere […] le tue dita sono ancora lì.”
Indicazioni utili
Top 10 opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Femminilità e saggezza popolare
Teresa degli oracoli è il romanzo d’esordio di Arianna Cecconi. Una saga familiare potente, di sicuro impatto emotivo sul lettore. Una vicenda:
“Di cose invisibili, di profezie e di oracoli casalinghi, di libertà e del caso, della difficoltà di decidere, di scegliere, di amare, di crescere e di morire. E’ una storia di famiglia, un storia di silenzi, di segni e della difficoltà di interpretarli.”
Una famiglia composta, ad eccezione del nonno, da sole femmine. Che parla una strana lingua:
“Il silenzio è un ingrediente fondamentale della nostra lingua. E’ la coperta d’inverno, la rugiada in primavere. (…) Il lessico della nostra famiglia è fatto di parole non dette, sottintese, impronunciabili.”
Capostipite è la nonna Teresa, poi ci sono le figlie Irene e Flora, la cugina Rusì, la badante Pilar e Nina, la nipote, voce narrante. Teresa è consumata, ormai vecchia , forse sta per lasciare il mondo. Ma lei possiede un segreto: la saggezza oracolare,
“nata dal silenzio e dalla capacità di scioglierlo, da una felicità segreta e dal coraggio di non dimenticarla mai.”
Cosa succederà? Chi assumerà la sua eredità, dopo che lei non ci sarà più? Chi era veramente Teresa?
Il ritratto di una donna stupendo e pieno di fascino. Sulla scia di Casa degli spiriti, si dipana una storia di donne, dotate di poteri particolari, di redenzione e di liberazione. Il punto forte di questo romanzo sta proprio nella raffigurazione di questa donna, che si scopre poco a poco, librandosi alta nel cielo del firmamento. Una lettura magica che affonda le radici nella notte dei tempi tra tradizioni e leggende, tra magia e credenze millenarie. Un romanzo che intriga, che conduce nel profondo di una femminilità tutta da scoprire e da apprezzare.
Indicazioni utili
Donne che vedono oltre
C’è una frase che condensa, in estrema sintesi, “Teresa degli oracoli” di Arianna Cecconi: “…famiglia finisce con A, perché è femmina…”.
Questa è la spiegazione che dà Nina, una delle protagoniste, da bambina a scuola, alla propria maestra, quando si giustifica sul perché la figura del suo papà, in un classico disegno di gruppo di famiglia, è relegato in un angolo, rispetto al centro del ritratto che contempla solo figure femminili.
Un romanzo di matriarcato verrebbe quindi da definirlo, ma non è solo questo, è ben altro.
Oseremmo definirlo una sagra familiare, un gruppo di donne che orbitano intorno alla mater familias Teresa, donna semplice e tosta, una contadina della bassa padana.
Di quelle donne di una volta, a cui la fatica insegna presto che non è proprio vero che ciascuno è libero di determinare la propria vita, magari lavorando al meglio e contando solo sulle proprie forze, spesso, se non sempre, non è proprio così.
Non è sempre vero che scegli il tuo destino, è il destino che sceglie te: alcuni hanno più opzioni di altri; per altri, guarda caso specie per le donne, pare che la vita complotti perché tutto resti uguale a oggi.
Nella sua semplice ed essenziale saggezza Teresa comprende che una donna non può godere compiutamente di tutti i colori della vita, per le donne la vita scorre come in un vero e proprio limbo. Coperta da una coltre grigia, come se fosse situata sotto una “panza de burro”, una pancia d’asino, simile ad un gigantesco asino in piedi ritto tra cielo e terra, la sua pancia grigia copre dello stesso colore le terre nebbiose, e le donne.
A coprirne i segreti: giacché Teresa, come le Sibille della mitologia del passato, come la Sibilla Cumana o Cassandra figlia di Priamo, è depositaria del potere dell’oracolo, che dispensa secondo il classico dettame: “fermati ed ascolta”.
E si ferma, Teresa, ed ascolta, e dispensa oracoli: ai membri della sua famiglia, gli unici in grado di comprenderli.
Che guardo caso, sono tutte donne.