Suite 405
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
TRA LAVORO E SOGNI
Suite 405 è il nuovo romanzo di una delle penne più amate della narrativa contemporanea, Sveva Casati Modignani.
Dopo averlo finito ho pensato: finalmente Sveva è tornata ad emozionarmi come lo aveva fatto anni fa, ho sicuramente letto una storia molto attuale e interessante e la sua scrittura semplice dell’autrice mi ha conquistata.
Il libro ha come protagonisti Lamberto Rissotto, imprenditore di succcesso e Giovanni Rancati sindacalista convinto e molto appassionato della sua professione, che lui vive come una “missione”.
Dire che i personaggi principali sono solamente due sarebbe riduttivo, ma diciamo che le vicende girano intorno a questi due uomini che sono molto diversi tra di loro ma che alla fine scoprono di avere molti punti in comune.
Lamberto potrebbe sembrare un imprenditore tutto d’un pezzo, fiero del suo successo, degli affari, spavaldo e pieno di sè ma invece tiene molto ai suoi dipendenti e cerca di migliorare la loro condizione.
La crisi economica dei nostri giorni è presente in maniera molto decisa nel testo e questo ha dato alla storia un punto in più, anche per come l’autrice è riuscita a parlare di questo argomento, in maniera assolutamente realista e non scendendo nel lato sentimentale.
Giovanni è un uomo che si è fatto da solo, ha fatto moltissimi sacrifici per la sua famiglia, ha dovuto rinunciare alle sue aspirazioni personali, purtroppo per lui i sogni sono rimasti tali. Con il suo lavoro, però, si sente utile e sta facendo qualcosa di buono per i lavoratori in difficoltà.
Oltre alla loro storia ci sono dei capitoli dedicati ad alcuni personaggi, il primo è per Armanda la moglie di Lamberto che scompare nei primi capitoli, poi tocca anche a Bruna, la fidanzata di Giovanni e a Chiara amica di Bruna.
Bruna è la fidanzata di Giovanni, fa la parrucchiera e nonostante un matrimonio fallito alle spalle ora è riuscita a ricominciare e ad aprire un proprio negozio. E’ una ragazza dolce e sensibile ma anche molto pratica, conosce da una vita Giovanni ma i due non sono mai riusciti a dichiarare i loro sentimenti l’uno per l’altra. O almeno fino a ora.
Chiara Montini è amica e cliente di Bruna, una ragazza che tira avanti facendo dei lavoretti santuari perché la libreria dove lavorava ha chiuso. Anche qui troviamo una situazione famigliare difficile, ma come spesso ci capita di leggere in queste pagine l’autrice descrive solamente delle situazioni di normalità.
Oggi il lavoro indeterminato non esiste più, siamo in balia delle aziende che sfruttano i lavoratori (la maggior parte) e non dico solo i giovani ma ormai a tutte le età succede questo.
La precarietà e la disoccupazione di certo non fanno vivere bene le persone, questo è un gran problema e alcune volte trascorriamo anni in questo stato, non sapendo se domani avremo ancora il lavoro.
I personaggi sono molto approfonditi e attraverso loro possiamo capire cosa si prova quando una persona è in questa situazione economica molto incerta. Posso dire che per la mia esperienza, trovarsi non per colpa nostra senza lavoro è terribile e ci vuole tanta forza per ricominciare e anche accettare di accontentarsi di quello che troviamo, anche se non è in linea con le nostre passioni.
Ecco noi oggi ci dobbiamo accontentare e farci andare bene tutto? Certo che no, ma si possono comunque coltivare i nostri interessi, anzi lo dobbiamo fare.
Trovare un lavoro che piace oggi è veramente un lusso. E un po’ anche il messaggio del libro, i sogni purtroppo per molte persone rimangono solamente sogni o aspirazioni, ma il segreto è reinventarsi oppure aspettare e avere fiducia perchè che prima o poi le cose belle accadono.
In questo romanzo abbiamo due punti di vista: da una parte l’imprenditore Lamberto e dall’altra Giovanni e tutti gli altri dipendenti e per una volta capo e lavoratori riescono ad andare d’accordo e a trovare un punto d’incontro . Anche se questo oggi è molto difficile da realizzare.
I primi capitoli non mi hanno convinta del tutto,ma poi la storia è decollata e mi sono affezionata in particolare a Giovanni, Bruna e Chiara.
Ho trovato che quello che abbiamo letto sia all’ottanta per cento verosimile e vicino alla realtà, alla nostra vita di tutti i giorni ma credo che alcune parte siano state romanzate. Soprattutto quella finale. E questo mi è dispiaciuto.
I capitoli dedicati alla vita di alcuni personaggi si alternano alla narrazione della storia ai giorni nostri, che ho trovato più convincente e appassionante.
Quello che non riesco a capire è come mai le case editrici si ostinano a stampare libri con moltissime pagine bianche e con caratteri molto grandi. Lo trovo solamente uno spreco.
Il romanzo è stata una sorpresa, ero rimasta delusa dagli ultimi libri di Sveva e speravo di leggere una storia che mi avrebbe appassionato, forte e intensa e in parte è stato così.
Ho apprezzato il realismo, la verosimiglianza dei personaggi e la grande ricerca che c’è stata dietro alla costruzione di questa storia, toccando dei temi forti e attuali ma che in fondo rappresentano il mondo in cui viviamo.
In tutto questo sicuramente ci sono dei punti deboli, alcuni parti risultano molto lunghe e discostano in parte dalla filo conduttore del libro, alcuni passaggi sono romanzati e prevedibili.
Non mi sento tuttavia di dare un giudizio negativo perché la storia mi ha coinvolto e fatto riflettere e perché le vicende di alcuni personaggi mi hanno appassionata.
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Un incontro aristocratico
Dopo gli ultimi due romanzi, Una festa in famiglia e Dieci e lode, che non mi avevano per nulla convinto, la signora dell’editoria rosa italiana, Sveva Casati Modignani, ritorna con Suite 405.
Un libro che risponde bene ai canoni e alle caratteristiche del genere a cui appartiene, con una netta predominanza di storie che si alternano tra passato e presente. Un
“avvincente intreccio di destini in cui si rispecchia l’Italia di oggi, ancora divisa tra contraddizioni e lotte sociali, ma unita da un profondo ed assoluto bisogno di giustizia ed amore.”.
Suite 405 è il luogo in cui avviene l’incontro tra il conte Lamberto Rissotto, proprietario di una importante industria metallurgica, e una affascinante “sconosciuta” mandatagli dal socio per allietare la sua cena solitaria, dopo le trattative sindacali andate a buon fine. Ma lui è un uomo d’altri tempi, di gran classe e rifiuta la “compagnia”, anche se con grande rammarico. Ben presto si accorge dell’ultima follia commessa dalla moglie Armanda, e tanto preoccupato quanto deluso decide di ripartire nottetempo per chiudere un rapporto ormai divenuto imbarazzante, oltre che logoro. Armanda per lui:
“era sempre stata una donna indecifrabile. Era stata il suo giullare dalle molte facce, che sapeva intrattenerlo con ironia, con allegria, con intelligenza, con i suoi giudizi lapidari, a volte feroci, ai scontati.”.
Ma tornato a casa, la trova morta, stroncata da un infarto. Sarà un nuovo inizio, una nuova vita, che lo porta lontano, forse ad incontrare nuovamente quella bella giovane sconosciuta, di gran classe, elegante che tanto lo ha colpito? Parallelamente si svolge la vicenda di Giovanni Rancati e di sua moglie Bruna, lui sindacalista, lei parrucchiera. Entrambi vivono in quelle fascinose case di ringhiera, dove tutti si conoscono e tutti partecipano alla vita degli altri. Due mondi opposti e lontani destinati a convergere in un unicum totale, degno simbolo dell’Italia dei giorni nostri.
Una storia che mescola, con abilità e sapienza narrativa, amore e morte. Scritta ed elaborata con un’eleganza sofisticata ed aristocratica che è innata in questa scrittrice. Attenta e precisa nelle descrizioni, come nell’elaborazione, intima ed intimistica, dei personaggi. Ritratti di donne ed uomini robusti, forti; una discesa corroborante e distaccata, lucida e ferma, all’interno del mondo operaio e delle sue intrinseche difficoltà, tra passato e presente. E su tutte le storie e i destini umani il velo fitto dell’amore nelle sue più intime sfaccettature, per una lettura di gran fascino e assai meritoria.