Stasera Anna dorme presto
Letteratura italiana
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La solitudine dell’incomunicabilità
“La parola scritta mi ha insegnato ad ascoltare la voce umana, pressappoco come gli atteggiamenti maestosi e immoti delle statue mi hanno insegnato ad apprezzare i gesti degli uomini. Viceversa, con l’andar del tempo, la vita mi ha chiarito i libri.”
MARGUERITE YOURCENAR, Memorie di Adriano
Non è un caso se l’ultimo romanzo di Simona Lo Iacono inizia con questa citazione; le parole scritte, la loro intrinseca essenza, la capacità che hanno di nascondere o di svelare, il silenzio cupamente assordante della loro assenza o anche la verità più implacabile che possono portare era stato il fil rouge della sua opera d’esordio, Tu non dici parole, lavoro complesso, ma pure di grande effetto, tale da richiamare imperativamente l’attenzione del lettore in una serie di riflessioni che si trasfigurano in parole silenziose, a costruire interrogativi nella ricerca di risposte non sempre di comodo, quando non addirittura implacabili.
In Stasera Anna dorme presto il ricorso alla parola avviene attraverso un monologo interiore, una fusione di coscienze di quattro protagonisti i cui legami portano a un’unica storia.
In un certo senso ognuno è alla ricerca di una verità e da questo lavorio sortiranno altrettante verità, nel pieno rispetto del pensiero pirandelliano e ricorrente nelle tematiche di non pochi autori siciliani, i cui rapporti con il mondo passano inderogabilmente per una serie di possibili visioni e interpretazioni dello stesso.
Per la trama il romanzo sembrerebbe uno dei tanti di carattere sentimentale, con amori delusi, con passioni sopite e riaccese, ma non è proprio così, perché i personaggi, prima ancora di essere attori della vicenda, sono esseri autonomi, ognuno con una propria coscienza i cui flussi connotano l’esistenza e che finiscono con l’identificare tipologie ben precise nell’umanità.
Così il famoso avvocato Carlo ritrae la consapevolezza della fragilità di ogni esistenza e la sua amante, Elisa, combatte, come Don Chisciotte, contro le proprie costruite sconfitte; Anna, invece, ancorata a sogni lontani, vive un’esistenza in cui il presente e un passato onrico si sovrappongono, alternando realtà a irrealtà; Giovanni è invece la memoria di un sogno, l’occasione perduta, a cui aggrapparsi per sopravvivere.
E’ un ritratto crudo quello eseguito con mano ferma e ricercata da Simona Lo Iacono, una situazione sempre più frequente in cui l’incomunicabilità rende ogni essere carnefice e vittima di se stesso.
Nel libro non ci sono però finalità edificanti, c’è invece una constatazione di un male che svilisce la vita, osservato, descritto, sezionato implacabilmente, ma con una vena di pietà, perché nessuno ne è immune.
Stasera Anna dorme presto non ha forse il pathos che la vicenda stessa implicava in Tu non dici parole, ma è un’opera che, comunque, lascia il segno.
Da leggere, senza dubbio.