Sono solo un gatto
Letteratura italiana
Editore
Ludmilla Helga Siersch è nata a Vienna nel 1919. Dopo aver conosciuto gli orrori del nazismo, approda a Roma, prossima a diventare la “Hollywood sul Tevere” e trova lavoro come costumista cinematografica. Vive ancora a Roma, dove scrive e lavora, circondata dai suoi adorati gatti. Per Fazi ha pubblicato nel 2011 il romanzo autobiografico Addio Vienna.
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Storia di un gatto raccontata da un gatto
"Sono solo un gatto", così come il titolo fa intendere, è la semplice storia di un gatto di nome Ulisse, un gatto come tanti, ma dalla personalità unica e forte, come tutti i gatti sanno avere. La storia è raccontata in prima persona dal gatto stesso, come se fosse lui a parlare. Apprenderemo così i suoi primi ricordi da gattino, quando chiuso in una gabbia, separato da mamma gatta e fratellini, venne adottato da una donna che decise di prendersi cura di lui. Come inizio può sembrare un po' traumatico, ma il piccolo Ulisse si abitua subito alla nuova sistemazione e instaura con la sua amica umana un rapporto molto intenso. Ma come tutti i gatti anche Ulisse è uno spirito libero, un animale "da compagnia" ma che segue delle regole tutte sue, che non si fa dominare e che vuole essere l'artefice del proprio destino.
Come tipo di storia è molto semplice e lineare, con un ritmo narrativo veloce a causa dei capitoli brevi, piacevole da leggere, senza troppe pretese riguardo ai contenuti, ma al tempo stesso conta di alcuni insegnamenti importanti che fanno riflettere. Come stile mi ha ricordato molto un altro piacevolissimo (e famoso) libro: "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare".
Come dicevo il libro è narrato da Ulisse, e questo espediente narrativo, seppur simpatico, rende a volte la storia un po' poco credibile per via della nomenclatura precisa che il gatto utilizza per descrivere oggetti complicati o anche a causa della sua conoscenza in campo cinematografico e musicale. Ok, il micio specifica che queste sue conoscenze gli sono state infuse dalla sua "amica umana" che ama dialogare con lui e spiegargli le cose, ma certe informazioni uscite dalla bocca di un micio di poco meno (o poco più, i riferimenti temporali non sono chiari) di un anno di vita trovo che siano ugualmente strane. Ma tralasciando questo piccolo particolare ritengo che il romanzo sia molto carino e abbia degli spunti interessanti. Sicuramente tutti gli amanti dei gatti (e dei cani, visto che nel libro si parla anche di loro) lo adoreranno.
Il finale mi ha colta di sorpresa, oltre ad avermi trasmesso una sensazione di leggera amarezza, mi ha lasciato intendere che potrebbe esserci un seguito? Non lo so, ma potrebbe anche essere, chissà...!
Indicazioni utili
"Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" Luis Sepulveda