Sindrome da cuore in sospeso
Letteratura italiana
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Un'Alice agli esordi
Sebbene sia uscito, in ordine cronologico, come terzo libro della serie dell’allieva, questo episodio, in realtà, è il prequel, e conosciamo un’Alice agli albori della sua esperienza di specializzanda in medicina legale. E’ stato scritto probabilmente per dare un giusto avvio all’omonima serie televisiva e quindi per creare, in modo adeguato, la giusta cornice a una storia che non è fatta di un solo fortunato episodio. Andrebbe però a mio avviso letto ancora prima di leggere “L’Allieva”. Alice si presenta fin da subito goffa ed anche molto impicciona, sue caratteristiche peculiari che ritroveremo anche nel proseguo della sua storia personale, in tutti gli altri episodi che la vedono protagonista. Assistiamo anche ai primi approcci con il suo collega Claudio Conforti, personaggio che diventerà centrale, e conosciamo la sua coinquilina giapponese, personaggio secondario che non manca di regalare sorrisi per il suo dolce modo di porsi. La nonna di Alice devo però dire che risulta essere il personaggio più emblematico. Il primo caso poliziesco che Alice si trova ad affrontare è l’uccisione della badante della nonna e in queste pagine emerge primariamente la freschezza e devo dire anche l’immaturità del personaggio. Seguirla e vederla crescere (lei e l’autrice stessa) è il bello di una serie di questo tipo.
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Giudizio...sospeso!
Dopo il successo dei primi due libri ,“L’allieva” e “Un segreto non è per sempre”, Alessia Gazzola, con questo breve romanzo, torna indietro di qualche passo e ci presenta il prequel della sua nascente saga.
In questo “Sindrome da cuori in sospeso”, conosciamo l’eroina della storia, la giovane anatomopatologa Alice Allevi, quando non è ancora un medico, ma una studentessa di medicina in crisi esistenziale, a causa della difficoltà nella scelta di completare i suoi studi, data dall’ improvvisa consapevolezza di non avere le doti necessarie per accompagnare i pazienti nel corso della malattia. L’emotività e la sensibilità di Alice, infatti, non le permettono di gestire con sicurezza il rapporto con il dolore, pane quotidiano di chi intraprende questa professione. Da qui si aprono una serie di domande sul proprio percorso di vita, che troveranno risposta dopo uno sconvolgente episodio legato alla sua famiglia: Tamara, la giovane badante russa della nonna, viene trovata morta nella sua stanza. Le ricerche sulle cause del brutale assassinio e il contatto con il mondo della medicina legale, svelano ad Alice il sentiero da seguire: i morti non provano dolore, i familiari non hanno più aspettative. La sua strada è questa! Nella confusione del momento e nella perplessità generale, la giovane studentessa trova le risposte alle sue domande. Peccato che tutti la scoraggino: dalla sua famiglia, ai severi personaggi che incontra all’ Istituto di medicina legale, dove decide di chiedere l’internato. Alice è una ragazza svagata, distratta, emotiva: quanto di più lontano dall’ algida e sicura freddezza dei suoi futuri colleghi! Ad esempio del titolare delle ricerche sulla morte di Tamara, Claudio Conforti, fascinoso ricercatore dal piglio deciso e di pochi complimenti, che la reputa completamente inadatta al ruolo. Alice, però, non si lascerà dirottare dalla scelta: dimostrerà volontà e perseveranza e deciderà di realizzare i suoi sogni.
Nel libro attraversiamo la galleria di personaggi che torneranno in seguito e a cui ci affezioneremo: la deliziosa compagna di stanza Yukino, le amiche, i colleghi di studio, i medici dell’Istituto, l’ originale famiglia di Alice, su cui spicca la pimpante figura di nonna Amalia (inizialmente irresistibile ma che forse, in alcuni passaggi della storia, finisce per essere un filino sopra le righe e macchiettistica).
E’ un romanzo lieve, lieve, che si legge in un paio d’ore, leggero e frizzante ma molto al di sotto de “L’allieva” e con una trama “gialla” davvero esile anche per chi non è un integralista del genere! Decisamente, con questo libro, la Gazzola si allontana da quel riuscito tentativo di sperimentare un discorso abbastanza nuovo, quale potrebbe essere il thriller diciamo così…“light”, con una spruzzata di suspense, zero particolari granguignoleschi, un intrico ben congegnato, appena, appena in grado di suscitare qualche brivido, ma con una trama che apre al romance e una quantità indefinita di particolari ironici e leggeri che coinvolgono il lettore in un’esilarante girandola di situazioni surreali, ricordando le storie di Becky Bloomwood della Kinsella o della Bridget Jones cinematografica.
Certamente un prodotto del genere si rivolge ad una fetta di pubblico immensa ed eterogenea, che va dalle appassionate del rosa ai giallisti incalliti in cerca di un sorriso, da chi si avvicina incuriosito al thriller, ma bada bene a non rimanere steso da storie raccapriccianti, ai lettori adolescenti che possono tirare il fiato tra un vampiro e un redivivo eroe mitologico!
Peccato per questo tentativo poco riuscito, che risente di un po’ di stanchezza, risulta forzato nell’ intreccio narrativo e presenta una trama davvero troppo superficiale. Speriamo che la Gazzola si prenda una vacanza dalla scrittura, ritrovi ispirazione tra un tavolo autoptico e un’analisi dei reperti e ci regali al più presto qualcosa di “travolgente”(considerando la goffaggine di Alice, non sarà difficile!).
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Esilarante
...che divertimento! scoprire in libreria che c'era un altro libro della Gazzola è stato un toccasana.
Che dire di questo racconto breve: non saprei dire se studiato a tavolino come detto da qualcuno ma comunque a me è piaciuto tanto. Forse perchè avendo già letto i due libri precedenti sapevo più o meno cosa aspettarmi (qualcosa di estremamente divertente, leggero e godibile).
La storia è comunque uno spasso! l'atmosfera di paese, i pettegolezzi, il web di chiacchiere e chiacchiericci di paese mi hanno riportato in dietro nel tempo e fatto riaffiorare tante cose del mio "paesello". Forse per questo mi sono subito appassionato alla nonna di Alice...
Scoprire poi come Alice sia arrivata alla medicina legale e vedere la comparsa degli abbozzi dei personaggi già conosciuti e ben delineati negli altri episodi (Yukino resta la mia preferita) o solo intravederne la presenza (parlo senza dubbio del "Supremo") mi è piaciuto molto e mi ha fatto apprezzare ancora di più la loro essenza, acquisita con la lettura dei libri successivi.
Quindi, è stato come aggiungere un tassello fondamentale di cui, almeno io, sentivo la mancava!
Aspettiamo la prossima puntata.
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Scelte difficili
Alessia Gazzola nel 2011 ha raggiunto il successo con un giallo intitolato "L'Allieva" romanzo dove ha presentato al grande pubblico un nuovo divertentissimo "detective" ,Alice Allevi, giovane laureata in medicina specilizzanda in Medicina Legale.Alice è testarda,ma soprattutto insicura e sbadata (chiedete al povero "Mortimer"),si tratta di un pesonaggio letterario a metà strada fra Key Scarpetta e Bridget Jones. Questo nuovo romanzo è esattamente il prequel de "L'Allieva",la giovane ragazza di Sacrofano (piccolo borgo della provincia romana che fa da location alle vicende) in "Sindrome da cuore in sospeso" è alle prese con i suoi eterni dubbi sulla professione che intende fare, la Medicina l'intriga ma è spaventata dal dolore dei pazienti,non sa come gestirlo,purtroppo una disgrazia accade proprio in casa Allevi, la badante russa,Tamara Mironova, della sua effervescente nonnina viene ritrovata morta, assassinata con un colpo di pistola nella sua camera da letto. In casa della nonna, dove si è consumato il delitto , sulla scena del crimine, Alice fa la conoscenza del dottor Claudio Conforti, medico legale incaricato dagli inquirenti di stilare il referto,l'uomo si rivelerà tanto bello quanto burbero e cinico.Fra i due "colleghi" sarà amore e odio a prima vista,anzi a prima autopsia!
Sarà durante l'autopsia infatti che Conforti scoprirà che Tamara aveva da poco partorito, ma del bambino o della bambina nessuno dei testimoni sa nulla,nè nonna Allevi nè Belinda l'altra badante russa che frequentava la bella famigliola romana ma si sa : " Li guai di la pignata li sapi la cucchiara chi li rimina".
Alessia Gazzola siciliana come Camilleri dimostra ancora una volta che la Sicilia è fucina di veri talenti del genere giallo.
Alessia Gazzola scrive in modo chiaro e scorrevole, questo romanzo non mi è piaciuto, la trama l'ho trovata banale e a fine romanzo ho avuto la netta sensazione che sia un prodotto fatto a tavolino per cavalcare l'onda del successo.
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Le origini di Alice Allevi
I libri di Alessia Gazzola sono per me ormai un appuntamento imperdibile, un lieto passatempo e un ritorno a casa: come si può non affezionarsi ad Alice?
Per non parlare di tutti gli altri personaggi: Yukino, Arthur, Marco, Silvia, Lara... e perché no, anche Ambra, il Boss, la Wally e persino Claudio Conforti!
Ecco perché ero entusiasta all'idea di una nuova uscita, entusiasmo subito smorzato dalla scoperta inquietante: non si tratta del nuovo capitolo, che ci svela dove è finita Ambra, ma un prequel che ci spiega perché la nostra eroina è finita a medicina legale.
Ben scritto, eh, divertente in alcuni tratti (specie quando "sfiora" Arthur ad una festa), ma francamente aspettavo altro...
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PREQUEL: Alice, la nonna e la badante
Non lo faccio di solito, ma questa volta non ho resistito. Ho finito il libro e l’ho iniziato daccapo. In fondo si tratta solo di 143 pagine e, mentre le leggevo, venivo travolta dall’ironia di Alessia Gazzola e dei suoi personaggi. Non potevo fare altrimenti. Dovevo rileggerlo. Non so se preferisco la protagonista Alice Allevi o sua nonna, un personaggio secondario che non passa inosservato per la simpatia. Una scrittura, che scorre fluidamente, e una trama piacevole.
Alice è una ragazza che compie la scelta all’università che le cambierà la vita e la porterà a diventare un medico legale. È una giovane di provincia, maldestra e intempestiva, ma sempre intuitiva e curiosa nel voler portare a galla la verità, quando c’è un mistero. È aperta all’amore e alla vita e, in questo romanzo breve, incontra il dottor Claudio Conforti, un uomo affascinante e ambiguo, che sarà parte del suo futuro.
Di Alessia Gazzola avevo già sentito parlare e ricordo le copertine che costituiscono i romanzi della serie con la pasticciona Allevi medico legale. Sindrome da cuore in sospeso ha una copertina differente e una quantità di pagine inferiore rispetto agli altri due romanzi (L’allieva e Un segreto non è per sempre). L’idea di un prequel è originale. Credo che ogni scrittore o scrittrice, affezionato al suo personaggio, sia portato a pensarlo prima che diventasse tale e a riscoprirlo, ricostruendone il passato o creandone uno.
Ho trovato questo prequel tremendamente divertente e tremendamente simpatico. Scopro Alice Allevi con questo romanzo breve e posso affermare, in tutta onestà, che ha saputo conquistarmi.