Silenzio
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Silenzio
Era un pomeriggio d’estate,come tanti, e costeggiando la libreria di quel centro commerciale,a pochi passi da casa mia,non ho resistito e sono entrato.
Sentivo i libri che mi chiamavano,facevano a gara per raccontarmi le loro storie,eccetto uno che invece era in silenzio.
La copertina con il suo campo di grano sotto un cielo blu ispirava una pace sconfinata e il titolo “Silenzio” non era da meno.Autore:Romano Battaglia.
La sera stessa,mentre un dolce venticello ondeggiava le piante del mio giardino,io seduto in veranda mi perdevo tra le righe di pensieri di chi,prima di me,aveva passato la notte ad ascoltarne il silenzio.
Forse perché la nostra vita è così intrisa di chiasso e rumori(dal suono dei cellulari alle auto delle grandi città,dalla televisione al fastidioso suono di parole inutili) che a volte abbiamo bisogno di allontanarci,di chiuderci in un mondo dove la nostra mente abbia la possibilità di vagare senza distrazioni,senza rumore.
Il silenzio ci consente di stabilire un dialogo con noi stessi per osservare il mondo circostante.
Un libro che,se letto con il cuore,riesce ad aprire nuovi focolai di emozioni,riesce a far dilatare le pupille in modo da percepire un mondo completamene nuovo,forse anche più sereno.
Così,mentre mi perdevo in quelle righe,anch’io come l’autore,in una veranda di notte,iniziai a scorgere gli stessi rumori che prendevano vita nelle pagine:dalla goccia di pioggia che scivolava sulla foglia del salice,alla falena che spezzava ogni tanto la luce,alle storie raccontate che diventavano miei ricordi.
Un libro,forse, non adatto ai molti,per la profondità dei temi trattati,ma sicuramente da non perdere per i pochi che amano l’introspezione e i viaggi nei luoghi dell’anima.
Citando la dedica “Il silenzio e l’uomo” del grande Mario Luzi che apre il libro:
“Come è difficile a trovarsi il silenzio.
E’ la voce dell’universo che parla all’universale anima che è in lui,l’uomo.
Una concordia,un’armonia inesprimibile in parole.
L’unica parola che lo soccorre,lo sente,è indicibile”.
E’ indicibile:se fai il suo nome non c’è più.
Michele Falco