Si chiama Vittoria
Letteratura italiana
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Gli amori eterni
Assunta Gneo, vive e lavora a Latina. Ha esordito con Tira fuori l’anima nel 2015, ed ora torna con Si chiama Vittoria… , un libro avvincente ed appassionante il cui ingrediente precipuo è sicuramente il tema della maternità, trattato con rara sensibilità e sentimento.
Racconta la storia di Lucrezia, ragazza, quel tragico giorno del 24 maggio 1969, in cui nulla nella sua vita e in quella della sua famiglia sarà più quello che era prima. Per lei era un giorno speciale, era il suo compleanno, compiva sedici anni ed era successo un miracolo: aveva dipinto un quadro completo. Ma la festa è interrotta bruscamente dalla realtà: lei e la sua famiglia sono costretti ad abbandonare la casa e a trasferirsi a Roma dai nonni. Inizia così una nuova vita:
“anche se avevo soltanto sedici anni, mi sentivo catapultata dentro una vera e propria rivoluzione sociale.”
Gli anni passano, cresce, si innamora e diventa donna e madre, iscrivendosi all’Unione Donne Italiane. Lei è, a suo modo, figlia dei suoi tempi, indossa la minigonna, combatte le sue battaglie per il divorzio, l’aborto, e il femminismo. Ma un evento inatteso è destinato a rimescolare, nuovamente, le carte. E allora Lucrezia? Ce la farà?
Un libro che emoziona, che arriva al cuore. Una storia di sentimenti, e di passioni, narrata con una prosa scorrevole e vivace. Un romanzo al femminile, il cui ruolo centrale è rappresentato dalla famiglia, con uno sguardo nostalgico ad una passione mai dimenticata, perché:
“Certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi. E poi ritornano …..”
Una lettura che travolge e cattura con sagacia ed astuzia intellettuale.