Narrativa italiana Romanzi Scappare fortissimo
 

Scappare fortissimo Scappare fortissimo

Scappare fortissimo

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La trama e le recensioni di Scappare fortissimo, romanzo di Stefano Moretti edito da Einaudi. Scandaloso e irriverente, Scappare fortissimo è un esordio straordinario, un inno provocatorio alla passione e alla bellezza, un libro sul nostro mondo. La vita diurna e notturna di un uomo diviso tra le peripezie aziendali e l'amore per i ragazzi, un'esistenza fatta di crolli e riprese, ma sempre animata da una vitalità straripante, quasi feroce: un romanzo-grimaldello che pagina dopo pagina lavora a scardinare pregiudizi e ipocrisie, fino a lasciarci disarmati, completamente vulnerabili, esposti alla meraviglia e alla miseria del nostro essere umani. Si dice che i gatti abbiano sette, persino nove vite. Che riescano a precipitare da altezze vertiginose per poi rialzarsi, darsi una lisciata al pelo e spiccare un altro salto. Giovanni Prati, che con i gatti sa persino parlare, di vite ne ha avute tante da perdere il conto. È stato traduttore e poeta, cuoco, sceneggiatore, esperto di cooperazione nei paesi in via di sviluppo. È stato, per dieci anni, uomo di punta della Infinite Power Limited, la più potente multinazionale nel settore dell'aviation marketing. Fino a oggi: perché stamattina Giovanni Prati ha raccolto le sue cose dalla scrivania, ha messo nella borsa il notebook e se n'è andato. Per cominciare una vita nuova, un'altra, a modo suo. Una scorta di bottiglie per sciogliere i pensieri, i messaggi sul cellulare a scandire come epigrafi sgrammaticate le ore. Davanti a lui un weekend eterno durante il quale dovrà nascondersi e prepararsi, fare il punto di ciò che è stato e prendere congedo: dai colleghi, dagli amici, soprattutto dai suoi ragazzi, unica costante che resiste nel terremoto dei giorni. Per Giovanni si tratta dell'unica forma di amore possibile: che siano figli di papà o clandestini che si lasciano abbordare davanti alla stazione, quello che lo cattura è la loro bellezza. Sono giovani, giovanissimi, quattro peli di barba e architetture di gel sulla testa. E allora, se il lavoro è il mezzo e il pretesto per girare il mondo, se le giornate sono fatte di riunioni e pranzi aziendali, Giovanni aspetta paziente di trovarsi solo per avventurarsi nelle città notturne e disegnare la sua personalissima geografia sentimentale, una mappa fatta di volti e di corpi. Nella contemplazione adorante dei propri sensualissimi dèi, Giovanni sopravvive e insieme s'infligge la più crudele delle pene: nel confronto con la giovinezza, la vecchiaia diventa evidenza che annichilisce. Comincia così, con la percezione del proprio decadimento, la crisi di Giovanni Prati, ed è solo il principio di una frana che pare voler travolgere tutto, il lavoro e le amicizie e gli amori. Ai piedi di questa frana, nella preparazione dell'ultima fuga, Giovanni sarà costretto a fare i conti con le proprie scelte, fino ad accorgersi che scappare fortissimo, in fondo, non è troppo diverso da inseguire. Sarà costretto soprattutto a raccontarsi per quello che è: un uomo provocatorio e liberissimo che rifiuta l'autocommiserazione e sceglie una voce ironica, vitale, sfrontata. Ed è proprio nel parossismo dell'ironia e della sfrontatezza che sentiamo lo scricchiolio di un'impalcatura che cede e rivela, all'aprirsi di crepe e fratture, il dolore profondo e la paura di un individuo incapace, come tutti noi, di rassegnazione.

Stefano Moretti è nato ad Alessandria nel 1952 e si occupa di marketing automobilistico. Per Einaudi ha pubblicato la raccolta di poesie Gattaccio randagio (1980), e ha tradotto dal portoghese e dall'inglese. Scappare fortissimo è il suo primo romanzo (Einaudi, 2011).



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Scappare fortissimo 2012-11-22 09:34:15 carlo rossi
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Opinione inserita da carlo rossi    22 Novembre, 2012

ambiguo

Stavo rovistando come al solito nello scaffale gay della libreria quando mi è capitato in mano questo
libro a mè del tutto sconosciuto sia come titolo che come autore.L'ho preso.Purtroppo non tratta una
normale storia gay ma quella di un sessantenne cui piacciono solo ragazzini che potrebbero essere
suoi nipoti sfiorando cosi nella mentalita se non nella legge la pedofilia.Già questo fa rabbia la solita
sbagliata equazione gay=pedofilo tanto cara ai bigotti.Il protagonista lavora in modo alquanto spregiu-
dicato per una ditta di spionaggio industriale aeronautico per la quale viaggia in tutto il mondo e sempre finisce in bordelli e marciapiedi ad adescare ragazzini.La struttura del "lungo"romanzo è abbastanza caotica alla storia guida-il protagonista ruba informazioni segrete alla sua ditta e si
nasconde per tre giorni in casa-si mescolano alla rinfusa ricordi e aneddoti.Buone invece le pagine
sul tenero rapporto del protagonista coi suoi gatti (sono un gattofilo).

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Scappare fortissimo 2011-08-23 14:54:34 alan smithee
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alan smithee Opinione inserita da alan smithee    23 Agosto, 2011
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un'ultima via di fuga

“Scappare fortissimo”, o meglio “Scapare fortissimo” e’ uno degli immaginari bizzarri dialoghi fumettistici che Giovanni attribuisce simpaticamente ai suoi adorati gattoni siamesi Minna, Orazio e Jirca, ai quali e’ convinto si addicano piccole frasi dominate da superlativi assoluti a causa della rapidissima volubilita’ di carattere e d’azione dei tre felini.
Giovanni e’ un uomo d’affari furbo e spregiudicato che si occupa di marketing nel settore aeronautico ed e’ costantemente in viaggio dove lo portano le complesse attivita’ commerciali che presiede per una importante societa’ del settore. Il romanzo che lo vede protagonista e’ una lunga confessione senza tanti autocompiacimenti ma sviluppata con una sincerita’ schietta che non ammette autocommiserazioni ne’ tentativi di assoluzione. Il protagonista e’ un manager solo al mondo, a parte i tre affettuosi micetti e a parte lo stuolo di ragazzi ventenni che da una vita ormai caratterizzano la sua compagnia e la sua ossessione, la sua soddisfazione e il suo desiderio, tramite una sessualita’ che sfocia spesso nella contemplazione di corpi giovani e perfetti come quello che lui, ormai sessantenne, non ha piu’ e forse non ha mai avuto.
Manu, Jirca e Stronzetto sono in particolare i tre giovani a cui e’ stato piu’ legato, ai quali ha offerto anche opportunita’ rilevanti sia dal punto di vista economico sia affettivo, con particolare riguardo a Manu, l’unico vero legame che ha coltivato con una passione ed un coinvolgimento affettivo andato al di la’ della semplice soddisfazione fisica.
Ma quando anche le unioni piu' passionali giungono al termine piu’ inequivocabile, a Giovanni non resta che uscire di scena, con un colpo di coda che solo una vecchia volpe come lui riesce ad organizzare e realizzare.
Quasi un noir dell’anima, un thriller dei sentimenti, ma soprattutto un diario sentito anche molto intimo, forte ma non proprio scandaloso, di una solitudine in parte sopravvenuta, ma in parte anche ricercata con tenacia da un uomo che cavalca l’onda del successo e vive intensamente quegli attimi e quelle situazioni che scivoleranno lentamente e inesorabilmente via, come sabbia fine e impalpabile da un pugno serrato invano.

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