Quando ci batteva forte il cuore
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 7
Poi vedremo
Romanzo intimo e romanzo storico. Può essere molto apprezzato in entrambe le chiavi di lettura. Io ho amato soprattutto la prima: sono pagine che mi hanno veramente emozionato. Sergio bambino è il protagonista, nella primissima parte della storia ne riconosciamo tutta la spensieratezza e la freschezza della sua età, ma molto presto vediamo che la vita lo porta a conoscere già da bambino la crudeltà del mondo e la generosità di pochi. La politica divide la sua famiglia, al punto che la madre sceglie di perseguire i propri ideali, a qualsiasi costo, mentre il padre sceglie di difendere la propria famiglia, più di ogni altra cosa. La famiglia si spezza in due e Sergio è portato via, portato in salvo, dal suo papà, attraverso una fuga che li unisce, che li fortifica, che li rende un'unica cosa. Una fuga in cui a entrambi batte forte il cuore, per la paura e per la speranza. Il padre, attraverso questa fuga ed affrontando il proprio dolore, gli ha garantito un futuro, lo ha anche protetto dal dolore, lasciando che il tempo sbiadisse la sofferenza dell'abbandono. Sono pagine dense di particolari toccanti e di piccole stringenti emozioni.
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Un libro su cui riflettere...
Libro letto con curiosità, in quanto ambientato in un contesto storico poco "raccontato" sui libri di storia e che fa riflettere molto...,toccante la storia di un amore "ritrovato" tra un padre e un figlio e di un amore "abbandonato" tra una madre e il proprio figlio.
Scritto in maniera scorrevole e pulita, devo dire che non conoscevo questo autore se non per averlo visto in qualche dibattito televisivo e ne sono rimasta piacevolmente colpita, credo che in futuro leggerò altre sue opere. Non posso far altro che consigliarne la lettura a chiunque voglia saperne di più di questo stralcio di storia poco nota specie sul perchè delle foibe, lo consiglio in special modo a tutti gli adolescenti per evitare di dimenticare.....
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Stupendo
E' un libro basato su una storia vera che purtroppo ha toccato le nostre terre sotratteci nel dopoguerra del Secondo Conflitto Mondiale... Il testo mi ha da subito colpito e mi sono subito immedesimato nelle vicende del protagonista. Posso soltanto dire che è un testo molto profondo che mi ha fatto commuovere leggendo gli ultimi due capitoli; consiglio questo libro a tutti coloro che credono nei valori della Famiglia e nei valori della Patria, perchè NON DOBBIAMO MAI DIMENTICARE!
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Toccante
Sono diventato padre quasi due anni capendo tanti meccanismi dell'umanità e della natura fino ad ora a me totalmente sconosciuti. Questo libro parla di una tragedia incredibile che solo il lato oscuro dell'umanità può creare ma parla anche del lato stupendo dell'umanità ovvero l'amore di un padre per il proprio figlio. Non voglio essere troppo romantico, sdolcinato o banale ma per il proprio figlio saresti in grado di fare tutto. Molto emozionante, da regalare...
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Per capire meglio
Questo libro me l'ha regalato mio padre, un profugo istriano. Io sono nato a Trieste e pur avendo da sempre sentito parlare dell'esodo non ero mai riuscito a sentirmi coinvolto in questa tragedia che ha colpito la mia famiglia. La storia si puo' leggere su molti trattati ma questo romanzo, peraltro scritto con linguaggio pulito e privo di ogni retorica, puo' trasmettere emozioni e fare capire veramente il dramma di una popolazione che amava l'Italia e che dall'Italia e' stata abbandonata al suo destino. Lo consiglio a chiunque ami capire..col cuore.
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quando ci batteva forte il cuore
stile 'pulito' quasi giornalistico, scritto in ottimo italiano - a volte raro di questi tempi -
un padre che al figlio che non lo conosce non si impone mai ma che nel momento di pericolo diventa una 'madre leonessa' per il suo cucciolo e crea un rapporto forte che accompagnerà il figlio per sempre
un libro che mi è piaciuto e che consiglio
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Quando ci batteva forte il cuore
Avevo già letto “amata per caso “ di Stefano Zecchi e mi era piaciuto molto quindi quando ho visto questo libro l’ho comprato sicura di non rimanere delusa, le storie sono sicuramente molto differenti, ma lo stile di scrittura no.
E’ un libro che cattura già dalle prime pagine, e soprattutto è molto scorrevole, nonostante il tema trattato non sia per niente leggero. E’ la storia di Sergio, un bambino di sette anni che vive a Pola con la madre Nives, una donna molto forte e battagliera che non accetta il fatto che, con la fine della guerra, Pola non venga annessa all’italia, ma lasciata invece sotto la tirannia di Tito . Sono tempi molto difficili per i dissidenti, vengono uccisi in massa, prelevati a forza dalle loro case trovano la fine nelle foibe, per la maggior parte di loro il desiderio di libertà e la voglia di ribellione viene pagato con la vita, ma questo non scoraggia Nives, anzi .
Con la fine della guerra fa ritorno a casa il padre di Sergio, un uomo che lui non ha mai conosciuto, e che all’inizio fa fatica ad accettare, lo vede come un estraneo, per lui la sua famiglia è sua madre, è con lei che ha passato tutta la sua vita, è con lei che si capisce al primo sguardo, e lei che va tutta la sua stima.
Quando la situazione precipita Sergio fugge da Pola con suo padre, nella notte, è l’inizio di un lungo viaggio verso la libertà, ma è anche un viaggio verso la conoscenza reciproca, verso la costruzione di un rapporto nuovo e solido , un viaggio verso un amore naturale, quello tra padre e figlio, che getta le basi per affrontare un nuovo futuro.
Lo stile di scrittura mi è piaciuto, semplice e decisamente non prolisso e il tema trattato getta luce su fatti storici accaduti di cui non avevo mai letto molto e l’ho trovato interessante, l’unica cosa che non ho apprezzato tanto sono alcuni dialoghi scritti in dialetto, hanno rallentato un po’ la mia lettura, ci sono frasi che ho dovuto leggere più volte per capire.
Un libro che consiglio vivamente.