Narrativa italiana Romanzi Qualcosa da tenere per sé
 

Qualcosa da tenere per sé Qualcosa da tenere per sé

Qualcosa da tenere per sé

Letteratura italiana

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Le severe architetture di Torino si tingono di colori, le strade brulicano di persone: è l'atmosfera elettrica ed euforica delle Olimpiadi invernali, grazie alle quali anche la prof Camilla Baudino gode di una vacanza fuori programma. Scuole chiuse, marito e figlia in montagna per seguire da vicino le gare, Camilla resta in città. Ma i suoi propositi di riposo vengono sconvolti dall'incontro con Liuba, una ventiduenne dura e al tempo stesso fragile, che lavora in un sexy shop e vive in una comune. È proprio Liuba a chiedere aiuto a Camilla: vorrebbe ritrovare il goffo e lento Quantunque, l'ultimo arrivato nella comune, un ragazzo di cui nessuno sa niente e che è scomparso nel nulla. La ricerca delle due donne s'intreccia presto con l'indagine della polizia sull'assassinio della prostituta Flora. La giustizia coincide necessariamente con lo svelamento della verità, di tutta la verità?



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Qualcosa da tenere per sé 2014-02-12 15:11:46 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    12 Febbraio, 2014
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Schietta ironia

Giallo piacevole, leggero, scorrevole. Stile molto colloquiale. Ambientazione di attualità…perché si parla di Olimpiadi invernali, però a Torino. Una Torino brulicante, impaziente, un po’ sorda, un po’ disattenta. La caratteristica principale che ho amato è stata l’ironia della scrittrice. Personaggi un po’ strampalati, alcuni un po’ improbabili. Il personaggio più assurdo è Quantunque, goffo con il suo berretto peruviano e insicuro con la sua goccia al naso. Il mio personaggio preferito è stato però Liuba, giovane ragazza, dura e fragile, molto schietta. Fondamentalmente molto buona e positiva. Ed anche il messaggio di fondo l’ho trovato molto realistico e molto vero: il possibile è più vasto di quanto noi immaginiamo.

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Qualcosa da tenere per sé 2013-03-13 15:23:53 MrsRiso13
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MrsRiso13 Opinione inserita da MrsRiso13    13 Marzo, 2013
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Sforzo olimpico

Torino vestita a festa è lo sfondo allegro e frizzante di questo romanzo della Oggiero, che ha per protagonista la professoressa Camilla Baudino.
Più che attore principale, la “profia” è il trait d'union tra i vecchi personaggi e i nuovi, viene utilizzata per far scorrere la trama e portare avanti le vicende del racconto. Intrattiene rapporti con i protagonisti di sempre ed allaccia nuovi contatti con quelli di adesso.
Con in mano stretto il nostro “filo di Arianna” ci si addentra in una matassa di avvenimenti presenti e passati, in cui le scene di oggi si alternano a quelle di ieri ed i personaggi che vivranno a quelli che
moriranno, in un intreccio omogeneo e vivace, ma difficile da districare. Alla fine l'elaborato che si ottiene, è lodevole, ricco di scene descritte da molti molteplici punti di vista e personaggi credibili ben contestualizzati.
Viene da chiedersi, visto l’arduo lavoro di dipanatura, se il finale ripaga lo sforzo?
Si, ma non senza un pizzico di delusione.

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serie della prof. Baudino, gialli
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Qualcosa da tenere per sé 2007-11-17 19:12:46 giada
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Opinione inserita da giada    17 Novembre, 2007

saporito!

la cosa bellissima e speciale di Margherita Oggero è che i suoi non sono SOLO dei gialli, nè SOLO dei libri femminili, nè SOLO dei romanzi pieni di poesia e di introspezione... sono delle opere ricche, in cui entra un pezzo di mondo vero e non di plastica, che ogni volta porta con sé tutti i suoi sapori e odori...

in quest'epoca de-odorata e tutta di plastica qui c'è tanto sapore. e adrenalina. e emozione.

Grazie Margherita, ti aspettiamo ancora!

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i tre romanzi precedenti
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Qualcosa da tenere per sé 2007-11-16 22:35:46 Cuba68
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Cuba68 Opinione inserita da Cuba68    17 Novembre, 2007
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Deludente

Questo nuovo romanzo di Margherita Oggero mi ha deluso. Non è all'altezza delle precedenti opere della brava Oggero in cui era presente la stessa protagonista, la "profia" Camilla Baudino. Interessante e coraggioso il tema trattato, quello del mondo della prostituzione, e buono lo stile (essenziale e pulito), ma mancano i colpi di scena e soprattutto l'ironia presente nei precedenti capitoli.

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