Prima di sparire
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 6
Dipende dal punto di vista
Non è facile per nessuno, quando una coppia si divide.
Non è facile nemmeno per chi se ne va. Ammesso di non esserne già consapevoli, dopo aver letto questo libro, qualsiasi dubbio sarà fugato. Qua c’è tutta la cronaca romanzata di un amore che uccide un altro amore, di un quarantenne sposato senza figli che si lascia rapire dalla passione e dal sentimento nei confronti di un’altra donna, pur essendo profondamente legato – forse ancora innamorato, sebbene di un amore trasformato dal tempo e dalle consuetudini – di sua moglie Anna, donna mansueta, affettuosa nonché compagna di innumerevoli avventure e complicità.
Una cronaca schietta e minuziosa, cruda, delle vicende del protagonista in balìa di un continuo alternarsi di sentimenti contrastanti: la passione e l'irreprimibile desiderio sessuale contro l’enorme incognita del futuro. A maggior ragione, considerando che il protagonista si trasferirà da una piccola e gelida provincia del Nord Italia in una caotica e 'caliente' capitale, Roma.
Onnipresente, un innato senso di integrità personale in lotta con il profondo moto di colpa.
“Gioia luttuosa”, dice Gian Mario, quando lo chiamo da Roma. “Normale, – dice. – Vuol dire che non sei un mostro”.
Un libro biografico reale o pseudoreale, scritto in modo scorrevole, accattivante, realistico. In certi passaggi sembra di essere davvero lì con lui, immersi nel suo doloroso senso di colpa. A ogni modo, essendo chiaramente una vicenda privata che diventa di tutti, più volte durante la lettura il pensiero mi è corso al personaggio della ex-moglie, e a quel risveglio inatteso di dolore e disagio che probabilmente avrà dovuto rielaborare, suo malgrado.
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Prima di sparire di Mauro Covacich
Questa storia viene considerata così viva da farne un libro straziante sul desiderio e sull’abbandono. Lo scrittore riesce a trasformare un fatto assolutamente privato in una vicenda di tutti, è il caso in cui la scrittura scorre come il sangue e invade dalle pagine alla vita. Covacich confessa di aver raccontato 18 mesi della sua vita precedenti la stesura del romanzo dove il ricordo è la sua versione del ricordo e dove la vita di tanti si è trasformata nella scrittura di uno solo.
La trama è come una treccia a tre incastri: LUI che abbandona la moglie per un’altra donna, una moglie che tradisce il marito e seguiamo gli incontri clandestini di questi due amanti e un atleta, il marito tradito, diventato per puro caso un performer, artista di successo. Mauro, Anna, la moglie abbandonata, Susanna, l’amante, una triade di persone, personaggi ruotanti su se stessi alla ricerca l’uno dell’altra in un continuo e contrastante tumulto di sentimenti laceranti, forti. Uno scrittore di successo che tra conferenze, presentazione di libri, reading consuma un amore non completamente spento per un altro non pienamente convinto. Si strugge d’amore e per amore e se non fosse per la scrittura dirompente, iperrealistica ed incisiva, potrebbe la trama rassomigliare ad un romanzo sentimental-rosa.
Impressiona in positivo non tanto la storia di per sé non particolarmente avvincente, quanto la tecnica narrativa: l’io narrante interno/esterno, il lessico attualizzato di inglesismi, la minuzia descrittiva dei particolari fisici, ambientali. Es: studio televisivo; i riflettori neutri, senza gelatina, le parti metalliche delle telecamere, i cavi pendenti, la lucida convessità degli obiettivi, la compostezza minerale degli assistenti di studio… Covacich scandaglia persone, sentimenti, ambienti al microscopio, individua i frammenti cellulari dell’animo umano e al pari di un chirurgo viviseziona e segmenta ogni percezione sensoriale. In questo senso smonta il congegno complesso del cervello scindendo pensieri e riflessioni e pulsioni emotive. La centralità della storia sta non nelle azioni, ma negli stati emozionali del protagonista che mette a nudo senza filtri le sue debolezze e le sue sofferenze. E’ senz’altro un romanzo di qualità in cui la scrittura trascina sempre più lontano lo scrittore al di là delle sue intenzioni, la letteratura si sottomette alla vita.
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Prima di sparire
Di per sè il romanzo non sarebbe male, è scritto discretamente e parla del dolore provocato dall'amore in modo diretto e condivisibile. Visto però che l'autore chiarisce che si tratta in sostanza di quello da lui vissuto negli ultimi mesi, trovo questa uscita editoriale agghiacciante. Mi chiedo con quale coraggio l'autore abbia potuto pensare di scrivere questo libro, in cui LUI abbandona sua moglie e non viceversa. Davvero nessun rispetto per lei, che per dignità avrà fatto finta di non essere contrario alla pubblicazione del libro, ma che sicuramente al suo interno ha dovuto soffrire una seconda volta. Operazione AGGHIACCIANTE.
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PRIMA DI SPARIRE
Ho letto il libro e l'ho trovato molto vero.Covacich ha la capacita di mettere su carta quanto realmente provato nel suo vissuto.Diventa così molto intenso il susseguirsi di descrizioni degli stati d'animo che contrastanti albergano in noi nelle pieghe dei sentimenti.Ne salta fuori la certezza che siamo uomini di fortissime debolezze e contrasti, ma che in definitiva questo siamo e nessuno puo' dirsi immune.E' sicuramente un racconto sofferto anche se con pagine e tratti di descrizioni "buffe" ma reali di quel che di surreale ci porta il vivere quotidiano.Il contrasto nelle diversita' tra Roma Pordenone Trieste fa della geografia molto piu' di un'idea e le storie che si intrecciano su piu' piani parlano della ricerca di ritrovarsi nella riscoperta di sentimenti che porteranno con se momenti di gioia ed anche profondo dolore.
Un racconto, che come sottolinea bene l'autore, resta il suo punto di vista sui ricordi di una parte di vita e quindi non la pretesa di una verita' assoluta, quella che magari inconsciamente pensava di poter scrivere in maniera "univoca".Manca a mio modo di vedere il contraltare della visione dell'altro, del mondo delle donne coinvolte, ma ci sono stati regalati gli occhi, le emozioni, ed i pensieri di un uomo che tutto ha provato a fare tranne assolversi agli occhi del mondo, consapevole in fondo che i sentimenti d'amore, se veri e sentiti, si portano dietro conseguenze, ma non hanno di fatto colpe.Un racconto di cronaca di cio' che ci succede allorche' un amore nasce dovo un altro tramonta.Senza idillio e senza edulcorare ancun risvolto.Poi come sempre a mio avviso, sono i libri che leggono noi, e non noi che leggiamo i libri, così risultera' assolutamente personale il senso delle parole attraverso il proprio vissuto; l'esperienza di sentire queste pagine di libro, piu' che di leggerle resta a mio avviso, il maggior merito da riportare all'autore protagonista.
Giulio Buttazzoni
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Prima di sparire
Ogni volta che leggo un libro di Covacich, somatizzo.
Prendiamo A PERDIFIATO (che è collegato a quest'ultimo appena uscito): romanzo del 2003, dalla vitalità abbagliante, una crisi coniugale raccontata attraverso la storia di una gara di maratona, passando per difficili adozioni, vicende di doping, l'ex-mezzo campione Dario Rensich che fa l'allenatore della squadra femminile di atletica ungherese, la giovane atleta Agotha...
Ricorderò sempre il dolore ai polpacci di quando divoravo le pagine finali, mentre i protagonisti partecipano alla massacrante maratona di Trieste: io me ne stavo comodamente stravaccato in poltrona ma una parte di me correva a perdifiato assieme a loro. Chiusi il libro in un bagno di sudore e scrissi subito un'email a Covacich che non conoscevo di persona, per raccontargli il mio entusiasmo per il suo romanzo.
Poi ho letto i racconti di ANOMALIE (che critici banalissimi e dai riflessi pavloviani incasellarono nella corrente del "cannibali"), la deliziosa guida TRIESTE SOTTOSOPRA, i romanzi L'AMORE CONTRO e FIONA, altri libri ancora e gli articoli (in particolare sull'Espresso) che fanno l'autopsia alla realtà senza ammazzarne il corpo.
E ora questo PRIMA DI SPARIRE.
Posso dire che ho pianto? E che un paio di volte mi veniva da vomitare (non per il disgusto di scene horror ma per l'intensità emotiva dei sentimenti)? E che a un certo punto ho dovuto fare esercizio di rilassamento?
E che alla fine avevo voglia di abbracciare Mauro, Anna e Susanna e dire a tutti e tre "vi voglio bene e spero con tutta l'anima che adesso vada meglio"?
Non mi metto a raccontare in dettaglio la storia: toglierei una parte del piacere della lettura. Solo qualche accenno: senza rete, senza il filtro dell'invenzione narrativa, Covacich racconta come distrusse il suo vero matrimonio, come conobbe Susanna di Roma e lasciò sua moglie Anna di Trieste.
E' difficile trovare un libro che con così tanta forza e onestà, così tanto atroce umorismo, così tanta elettricità, così tanta saggia demenza, così tanta disperata speranza, racconta l'amore.
Grande Mauro
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bellissimo
E' un libro bello che parla del dolore e del nulla che precede qualsiasi scelta importante. Come quella di separarsi dopo tanti anni. E dell'impossibilità di sfuggire ad un amore nuovo. Contiene una sorta di verità: solo un nuovo grande amore ne scaccia uno vecchio. L'amore stagiona.