Per sempre di Susanna Tamaro
Letteratura italiana
Editore
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Opinioni inserite: 8
Un libro su cui riflettere....
Un libro drammaticamente reale, sì perchè quello che è capitato al protagonista può capitare a chiunque....Quando lo lessi mi trovavo a letto con una doppia frattura alla gamba sinistra e quindi il morale non era proprio alle stelle.....e leggere un libro di Susanna Tamaro di certo non ti aiuta a risollevarti il morale! Nonostante tutto l'ho apprezzato tantissimo e assieme a Matteo ho cercato di capire cosa possa significare perdere tutto ciò che ti è più caro in un solo istante e non poter far nulla per impedirlo; sono genitore di due bimbi e da quando ho letto questo libro se io e mio marito dobbiamo affrontare un viaggio separatamente, beh.......ci dividiamo i figli, chi ha letto questo libro può capire il perchè. Semplicemente stupendo questo libro, lo consiglio a tutti quelli che posseggono la felicità sotto il naso e non sanno coglierne i benefici.
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...e ci penso ancora...
Nella mia libreria non mancano libri che si intitolano "sempre", "per sempre", "se fosse per sempre",..attirata dunque dalla copertina vista per caso in stazione, ho deciso di comprare questo libro. In due giorni l'ho divorato. Il viaggio di Matteo, un viaggio spirituale e temporale, è la rappresentazione più vera dell'uomo che si perde, che si lascia andare, sopraffatto dagli eventi che non può più, o pensa di non poter più, governare. La scrittrice ha, a parer mio, sintetizzato troppo, lasciando troppe cose sospese, un percorso interiore troppo lungo e complicato. La prima parte del romanzo è molto lenta ma non noiosa, nella seconda accadono tanti fatti, troppi. Mi sarebbe piaciuto essere guidata da affermazioni e frasi più riflessive, magari indugiando sulle descrizioni degli stati d'animo, che a volte sono risolte con troppa ovvietà. In ogni caso la trama è molto bella, il libro è scorrevole e la passione che lega il lettore alla vita del personaggio è tanta, fin dall'inizio. In ogni caso sono passati 4 giorni da quando l'ho concluso e mi ritrovo a pensare alla storia, forse per riempire tutti quei passaggi che mancano con la mia fantasia.
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Amore e fragilità
Ho letto questo libro di Susanna Tamaro dopo tanto tempo che non leggevo più opere sue e l’ho trovato bellissimo e scomodo: dopo la tristezza, le domande, i rimpianti del protagonista, a cui inevitabilmente ti affezioni e per la cui vicenda ti commuovi e provi compassione, non ti aspetti di scoprire, qualche capitolo più avanti, un uomo diverso, abbietto, capace di azioni malvagie per le quali provi repulsione..
E’ così brava l’autrice a descrivere i sentimenti e le emozioni che non puoi non prenderne parte, non puoi non provare un moto di ribellione al cambiamento, di personalità e di moralità, del protagonista e non ti basta giustificarlo con l'inevitabile sbandamento o altre motivazioni psicologiche innescate dagli eventi avversi che hanno cambiato la sua vita, stravolgendola e privandola delle persone per lui più importanti, fonti di amore e felicità.. no, non ti basta perché sai bene che quel “nanerottolo”, il male che vuole prevalere, vive davvero dentro ognuno di noi e solo guardando e accettando la nostra e altrui fragilità possiamo amare veramente, con un sentimento e una volontà non onnipotenti ma reali, concreti e possibili solo dopo essersi riconciliati con se stessi e con Dio, come dimostra il finale, bellissimo e non così scontato, dove il perdono riapre nuove possibilità di vita.
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il valore che viene dalle parole
Ho letto il libro in due serate, e a malincuore ho dovuto riporlo la prima sera. Rarissimo caso di storia che avvince fino all'ultimo e che entra veramente nell'animo del lettore e lì resta anche ben oltre il termine della lettura. Oltre che con gli occhi, si legge con il cuore. Alla fine il cuore ringrazia, perchè una storia come questa non può non rendere migliore chi la attraversa mettendosi a fianco del protagonista. Trovo molto bello lo stile narrativo, questo dialogo tra il protagonista e la moglie scomparsa, perchè mi ha completamente assorbito emozionalmente. Lo consiglio a chi non ha paura di guardarsi dentro e a chi è stanco di superficialità e materialismo. Questo libro ha un grande valore: può rendere migliori.
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Ritrovare se stessi
Ho amato moltissimo questo libro, che ho divorato in tre ore e che mi ha commosso. Bellissima girandola di ricordi di un uomo che ripensa alla propria vita e che, con la sua pioggia di "se" (se fosse successo...se non fossi andato...se fossi arrivato...) cerca di dare un senso al proprio dolore. Conosci questo uomo piano piano e subito ti senti vicino a lui, perchè capisci che è annichilito dal dolore, arrivi poi ad odiarlo per dove è arrivato a spingersi, per poi riscattarlo, quando lui ritrova, a modo suo, la propria strada. Il passaggio che mi ha più commosso è quando Matteo trova la lettera del padre, dopo la sua morte, lettera che lo scuote, che lo rimette sulla giusta via. Ho pianto, perchè a me è successo, all'età di 37 anni, di avere bisogno che mia madre intervenisse altrettanto prepotentemente nella mia vita, pur non essendo più io una bambina, per aiutarmi e guidarmi a ritrovare me stessa. Un libro che è un affresco di sentimenti, emerge la solitudine, la sensibilità, la pace, il dolore. Comprendere la ragione porta sempre a un senso di pace, soprattutto quando un animo è inquieto. E' un libro caldo, con una copertina arancione, che è un colore caldo. Caldo è il personaggio di Larissa, piccola donna che è capace di volere bene davvero, nel suo significato più grande.
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sprigiona emozioni sopite
Ho appena terminato la lettura e cio' che ho provato e' stato un grande senso di leggerezza nel poter liberare ansie, paure, debolezze provate che nel tempo mi hanno resa cinica e diffidente ed al contempo sensibile e delicata. Pronta a voler continuare dopo aver toccato il fondo per poter nuovamente AMARE.
Grazie Susanna ora ti ho ritrovata e apprezzo ancora di piu' cio' che da "Va dove ti porta il cuore" di te avevo letto ma che non mi aveva troppo convinta.
Un abbraccio, Paola Quadrelli
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Un bel romanzo d'amore
Per sempre è la storia di un amore.
Rimasto solo ormai da quindici anni dopo la morte della moglie e del figlio, Matteo si chiede ogni giorno quale sia la strada giusta da percorrere.
Da anni vive nella sua casa in mezzo ai boschi ed è proprio da qui che racconta la sua storia forte e dolorosa, la storia di un amore impossibile.
Una scrittura nitida ed evocativa; un romanzo sulla profondità dell’animo umano, sul coraggio e sull’amore come fondamento di ogni rapporto.
Giunti euro 18
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Sfuggo ciò che m'insegue.Ciò che mi sfugge inseguo
Dopo "Va dove ti porta il cuore", credo che questo sia il più bel romanzo
della scrittrice triestina, se nel best seller l'analisi dell'artista si era
focalizzata sui sentimenti fra uomo e donna, su quel mistero chiamato amore
che sembra aver abbandonato la coppia moderna se non negli sketch pubblicitari
per vendere cereali, in questo nuovo lavoro la sofferenza esistenziale e la ricerca
del senso della vita ne sono i protagonisti indiscussi. Matteo, medico affermato, una mattina rientrando a casa dopo l'acquisto di un'auto usata, assiste, impotente all'incidente mortale della moglie Nora che era alla guida della vecchia Renault in compagnia del loro unico figlio Davide.La donna per cause sconosciute(o si è trattato di suicidio?) perde il controllo e precipita giù da un viadotto. Il dolore è abissale, Matteo come si è soliti dire in questi casi, rimane pietrificato dal dolore , se non che a paragone del gelo che gli scoppiò dentro, anche le pietre sembravano cose vive;le pietre si scheggiano,emettono scintille, trattengono il calore e lo restituiscono un uomo distrutto non ha più nulla: non è più nulla? Dopo un lungo vagare Matteo si rifugia in una piccola casa in mezzo al bosco, lontano dal mondo , lontano dal dolore, lontano dagli altri, fra ortaggi e agnelli , riesce a ridare un senso alla propria vita, miracolosamente diventa una specie di santone della montagna a cui tutti ricorrono per consigli fino a quando, una mattina giunge presso il suo "nascondiglio" un ragazzo, si chiama Natan, come il profeta che rimproverò il re Davide, che cosa vorrà mai questo piccolo profeta da Matteo?
di Luigi De Rosa