Notturno per violoncello solo
Letteratura italiana
Editore
La trama e le recensioni di Notturno per violoncello solo, romanzo di Pablo Lentini Riva edito da Ellin Selae. “L’ultima allieva non era venuta, ma che quella ragazzina di buona famiglia si presentasse o no era indifferente: molto presto la sua leggerezza l’avrebbe portata altrove, tra le braccia di un banchiere o di un notaio, comunque lontano dalla musica. Qualche raggio di sole illuminava la cima dei palazzi, però la giornata era stata pesantissima. Parigi s’era svegliata sotto un manto di grisaglia e da tale coperta gelida erano colate sulla città tonnellate d’acqua. La pioggia aveva finito col riempire gli animi di fango e il cuore batteva a fatica nella melma, di conseguenza tutti i movimenti erano rallentati, tutti i sentimenti annaspavano”. Inizia così il Notturno, una confessione lucida e appassionata, un preludio alla notte che plana sull’anima con la maturità, un romanzo sorretto da una scrittura tanto elegante, essenziale e perfetta da diventare musica. L’opera è un grido di rabbia contro il disamore che pietrifica tutto, perché il vero nemico è il tempo, che ci trascina lontano da ogni sorgente di gioia: dall’infanzia, dagli amanti, dalle passioni, poi da noi stessi, dal nostro corpo, infine dalla nostra coscienza. Il protagonista del romanzo non ci sta e tenta di ribellarsi, d’aggrapparsi alle fronde che dagli argini sembrano tendergli un vecchio suonatore d’organetto e un bambino prodigio, cerca di nuotare verso le mani che affiorano dal passato sotto forma di ricordi, di voci o di suoni. E in questa storia parigina che parla di musica e musicisti, di maestri e allievi, dell’amore perduto e ritrovato, di Schubert e Beethoven, ma soprattutto di Bach, la salvezza ha l’aspetto di una musa dai capelli di cenere.
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 7
Un grande romanzo
Un lavoro corposo e trascinante, intriso di rimandi arguti e puntuali; una valanga di note (la vera musica in questo libro non è nella trama, ma nella parola) che non lascia scampo al lettore, travolgendolo e stordendolo.
Si legge di un fiato, si legge a strati, a profondità diverse, azzarderei a piacere); un tripudio di intelligenza, cultura e poesia.
Consigliato a tutti, appassionati di musica, o meno.
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scoperta
Un libro che ci accompagna, tra vicende personali e eventi burrascosi, alla scoperta del protagonista, dell'autore e della magnifica Parigi sotto insoliti punti di vista.
Un libro che si legge quasi da solo per la sua piacevolezza!
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notturno per violoncello solo
Romanzo straordinario per contenuto e impasto "musicale" del lessico. La trama e gli avvenimenti sono trattati con la naturalezza e la grazia di chi possiede talento innato. I personaggi sono credibili e "duraturi" nella nostra mente di lettori. Una prova efficace di scrittura e di creatività, capace di conquistare anche i lettori più tiepidi ed entusiasmarli.
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Notturno per violoncello solo
Ho letto un libro bellissimo, dove la narrazione e le parole scorrono come un fiume sotterraneo o interiore; dove la luce non è mai quella del giorno pieno, anche quando si parla di pieno giorno, ma è quella onirica e sbieca, espressionista e romantica, di un palcoscenico polveroso, d’una lanterna magica, d’un teschio vuoto e pensante, illuminato dall’interno. Un libro ispirato e fluente, nutrito da una corrente interiore fascinosa che ti avvolge e ti costringe a non staccarti dalla lettura, a isolarti dalla realtà e ad arrivare fino all’ultima pagina prima che te ne sia reso conto.
Un libro in cui la poesia risplende e brucia, sulfurea, nella leggenda impietosa della pavidità umana.
Si svolge, ed è proprio il caso di dirlo, come un nastro vellutato ed oscuro, in gran parte a Parigi, con una puntata a Venezia. E già questo fa venire i brividi, perché ci vogliono davvero un gran coraggio e una grande e sicura incoscienza a confrontarsi con due icone dell’immaginario come queste senza temere di cadere nell’olografia e nella banalità. Cosa che però non accade mai, tanto è intensa e mai scontata, la corrente compositiva.
Questo libro é un romanzo e s’intitola “Notturno per violoncello solo”, sottotitolo: “Confessioni di un musicista incantato da una sirena”. L’autore è Pablo Lentini Riva e chi ha trovato e pubblicato questa perla corrusca è la piccola casa editrice Ellin Selae, con sede a Murazzano, provincia di Cuneo (www.ellinselae.org).
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Notturno per Violoncello Solo
Fossati, come il suo creatore, Lentini Riva, sono stati sempre "dentro e fuori dalla musica", ma non si sono mai svenduti, mai traditi perché davanti agli ostacoli si deve reagire rimanendo nell'arte. Anche perché "le vere passioni non nascono da inclinazioni superficiali" bensì dai nostri sensi, in questo caso dalle loro orecchie e, nel caso di Lentini Riva, anche dalla sua penna. Perché Lentini tradisce la musica con la scrittura, la sua passione, la sua amante segreta.
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Lettres de noblesse.
Per chi conosce Parigi, le vicende del violoncellista invogliano a fare i conti con la propria memoria per sincerarsi che i luoghi descritti siano proprio lì dove l'autore mette i suoi personaggi. L'intrigo è accattivante, la lingua regala addirittura alcune perle di rara finezza. C'è molto silenzio nel libro, per far posto alla musica che regolarmente viene evocata con molta precisione. Ottima messa in scena.
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Quando il noir fa pulsare la notte
Quando ho iniziato a leggere questo libro ho sentito il vento sul ponte, l'odore del legno bagnato, il profumo dei capelli di una donna.
Ho avuto freddo e paura, rivissuto un amore, condiviso un certo tipo di follia, riconosciuto il dolore.
Questo romanzo ti fa passeggiare per Parigi, raccontandoti una storia.
E quando lo finisci e chiudi il libro, con quel tonfo piccolo che fanno i libri quando si ricompongono, ti sembra quasi di uscire dal cinema.
Le immagini ti rimangono dentro gli occhi e lo sguardo continua a raccontare storie.
Bella narrazione, trama nera e fulminante.
(Che bello scoprire nuovi giovani talenti italiani)