Non volare via
Letteratura italiana
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L'amore a 360°
Un libro molto toccante, al centro della narrazione...l'amore!!
L'amore coniugale, gli amori di gioventù, l'amore x la famiglia, l'amore dei genitori nei confronti di un figlio con difficoltà e, la parte che mi ha toccato di più e che trovo la più delicata e emozionante del libro: l'amore di una sorella maggiore verso un fratello con un handicap.
L'io narrante è Alberto, manager affermato con carriera avviata, marito di Sandra donna decisa, che x accudire il figlio Matteo, con problemi di udito, ha lasciato il lavoro di traduttrice e poi c'è Alice altra figlia della coppia di cui sopra.
Alberto x caso incontra x strada una vecchia fiamma di gioventù, Camilla, il cuore ha un sussulto, i due si rivedono e si rivedono ancora, inizia una relazione clandestina. Alberto riesce ad ottemperare tutti i suoi compiti di professionista e padre perfetto, porta regolarmente Alice a tennis, Matteo dalla logopedista, con Sandra è galante e gentile, idem sul lavoro. Un giorno però, uscendo dal posto in cui si era rifugiato con Camilla e in atteggiamenti intimi con quest'ultima, incontra Alice.
La bomba è scoppiata , da questo momento in poi l'autrice è bravissima a tracciare un quadro psicologico e comportamentale perfetto di tutti i componenti della famiglia. Il libro risulta scorrevole e appassionante perché non c'è nessun giudizio morale sulle parti, sarà il lettore a scegliere da che parte schierarsi. Quello che mi ha più colpito, e l'ho scritto all'inizio della recensione, è il legame tra il ragazzino sordo e sua sorella e grazie a questa unione d'intenti e a questa fiducia che poi Matteo raggiungerà soddisfazioni notevoli da un punto di vista personale, diverrà un campione di scacchi.
Concludo estrapolando un passaggio in cui Alberto parla dei suoi figli:
..."""è stata Alice a spingerci a imparare la lingua dei segni. C'iscrivemmo al corso tutti e 4. Ora in casa usiamo entrambi i sistemi, scandiamo le parole e le ripetiamo con i gesti. Aveva ragione. Matteo ora ha una possibilità di esprimersi in più e anche noi...Lo protegge come se fosse figlio suo. Anche noi siamo così, solo che lei ha i modi dell'adolescente. Eccessivi nel bene e nel male. Sono inseparabili, credo che Matteo sia più al sicuro con lei che con qualsiasi guardia del corpo"""
Particolare
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Uniti sempre
E' il primo libro che leggo di Sara Rattaro, ed è stata davvero una piacevole sorpresa.
Un libro che in poco più di 200 pagine mi ha fatto provare emozioni molto contrastanti. Solidarietà, angoscia, rabbia, allegria e speranza. Un mix molto interessante.
La Rattaro affronta un tema molto particolare; una famiglia composta dal padre Alberto, la super-mamma Sandra, ed i figli, l'incredibile Alice e Matteo, l'imperfetto che risulta perfetto.
Una famiglia che dopo la nascita di Matteo, affetto da sordità, si ritrova ad affrontare mille difficoltà cercando di rimanere sempre un'unita. Una mamma che si plasma per amore del suo bambino, Alice, la sorella, che diventa un pilastro della famiglia pur essendo solo una ragazzina.
Tutto questo equilibrio viene messo in dubbio dalla scoperta casuale, da parte di Alice, dell'adulterio del padre. Sandra si ritrova a dover affrontare non solo l'infedeltà del marito, ma anche a dover sopportare tutto per non scombussolare l'equilibrio di Matteo, abituato ad una routine quotidiana difficilmente modificabile.
Nel racconto principalmente parla Alberto. Ogni decisione porta con se delle conseguenze, ed proprio questo che vivrete leggendo questo libro.
Riusciranno Sandra ed Alberto a mantenere la promessa che si sono fatti alla nascita di Matteo? Ovvero rimanere sempre uniti?!
Una delle frasi che mi ha colpito è:
"Arrecare un danno, ferire, provocare dolore, ecco di cosa siamo capaci. E dopo, per quanto cerchiamo di stare attenti, per quanta sia la cautela che ci imponiamo di usare, ci aspetta sempre e solo un'unica via: trovare un modo per riparare alle ferite che abbiamo inferto".
Buona lettura, lo consiglio, si legge in un giorno!!!
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Bella sorpresa!
Sara Rattaro ha un gran talento. Questo libro lo ha scritto con la bravura di chi riesce a non farti staccare dalle sue pagine. Ritmo incalzante, ottimo l'utilizzo della punteggiatura, storia fantastica e non priva di colpi di scena, come quello finale! Insomma ha tutto ciò che un libro di questo genere deve avere. Mi è piaciuta molto la tematica affrontata. Quello che a noi "normali" pare un deficit, in realtà non lo è. Perché chi nasce fisicamente con qualcosa in meno, a livello spirituale ha decisamente qualcosa in più. Sempre.
Un libro che sottolinea la forza dell'amore, quello di cui è capace e che tante volte noi dimentichiamo. Ma ci mette anche di fronte alla realtà, dicendo che "A volte è meglio sacrificare un pezzo che l'intera partita"...
Molto bello, leggerò altro di questa bravissima scrittrice. Consigliato!
Buona lettura.
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Se te lo consigliano in tanti, non ti fidare.
Ho letto questo libro in pochissimo tempo, divorandolo con voracità e con emozioni contrastanti. Mi piace? Non mi piace? E' appassionante, vivo o noioso e puerile?
Ho atteso un colpo di scena definitivo, o almeno un finale che desse senso ad un libro che mi era stato così tanto raccomandato. Invece nulla. Il libro, alla fine, mi è sembrato ipocrita e puerile. Una vera delusione, nel complesso, anche se la Rattaro scrive bene e ha secondo me grandi potenzialità.
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- no
Prima regola : proteggi il tuo Re
Prima regola : proteggi il tuo Re. Chiunque abbia dimestichezza con il gioco degli scacchi sa che ignorando questa regola perderà in partenza, i principianti cadono spesso in quella che noi italiani definiamo "la mossa del barbiere", non si protegge la casella f7 del nero lasciando il Re alla mercè del bianco che ne fa un boccone.
Alice è impalata, di fronte a lei c'è la scena che ogni bambina non si augura di vedere nel peggior incubo: suo padre Alberto sta baciando appassionatamente una donna che non è sua madre.
Sconvolta l'adolescente scappa via. Il Re ha subito lo scacco. Alberto torna a casa dopo aver salutato Camilla , la sua amante, ritrovata dopo vent'anni, il suo primo grande amore , il suo primo bacio , il suo primo abbraccio, la sua piccola ballerina , il suo piccolo cigno che come la grande Anna Pavlova danzava sulla musica di Camile Saint Saens e come l'artista russa un giorno, di punto in bianco,era volata via proprio come uno dei cigni del famoso lago, perchè vincitrice di una borsa di studio dell'Operà. A casa Sandra , la moglie di Alberto è sconvolta, sono ore che Alice non si trova e non è normale perchè Alice come tutti loro è una bambina responsabile, cresciuta presto da quando è venuto al mondo Matteo, nato sordo, il bambino è l'altro Re alcentro della scacchiera ed è protetto da tutti loro. Alla fine , Alberto che non dice alla moglie di aver visto Alice e di essere lui la causa della scomparsa , viene messo con le spalle al muro. Il poliziotto chiamato ad indagare sulla scomparsa di Alice entra in possesso del cellulare della bambina, insieme ai genitori legge gli ultimi messaggi della bambina, fra questi c'è quello di Alberto che la prega di non fare sciocchezze , le spiegherà...Spiegare cosa, perchè hai mentito Alberto?
Interessante è originale questo romanzo della Rattaro che al centro della scacchiera pone proprio lui, il Re sconfitto , il pater familias di oggi che sembra non riuscire più a tenersi una famiglia, tradisce la moglie, delude la figlia, possibile che sia bastato un amore adolescenziale a farlo cadere? Eppure sembra che ha dargli una chance sia proprio l'elemento più debole della scacchiera il pedone, Matteo, l'ultimo arrivato che il destino ha condannato al mondo dell'ipocusia. Un giorno la logopedista pone un disegno davanti a Matteo, nel ritratto ci sono tre uccellini uno però è volato via: "quanti ne restano?" Gli domando la dottoressa. Matteo le risponde, nel suo oralismo stentato : Pecchè vola via?" I bambini ci sorprendono sempre perchè hanno una logica che va oltre la nostra che in fondo è banale prodotto del nostro eterno egoismo, la risposta per un bambino che sta perdendo il padre è : perchè vola via dal nido l'uccellino? Ma noi adulti invece lo rimproveriamo, gli gridiamo asino!, fa due!
di Luigi De Rosa
La frase : Una sera scoppiai : "Ho paura, Sandra.Non ce la faccio a fare il padre. Non sono all'altezza. Lei ha bisogno di una marea di cose che io non so, e sarò un disastro."
"Sarai un bravo papà e lei sarà pazza di te : lo capirai un giorno, quello che ti sto dicendo. Un giorno, quando chiederà solo di suo padre. Non devi imparare tutto insieme, lo imparerai con lei, basta che tu sia te stesso. Affettuoso e responsabile, ingenuo, apprensivo e normale. Sarai il suo papà e nessuno vi potrà mai dividere perchè lei sceglierà sempre te. Ti cercherà in ogni uomo che incontrerà, e per questo motivo le sembrerà sempre di accontentarsi."
da Non volare via di Sara Rattaro;Garzanti 2013
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Lui, lei, l'altra e l'altro....
Nel titolo ho riassunto la trama del libro......una specie di Beautiful all'italiana con sfondo nel sociale nel trattare, molto superficialmente a mio avviso, il dramma nell'avere un bimbo sordo. Non ho molto da aggiungere, libro dove l'adulterio è la trama portante, corna a non finire e tutti sono felici e contenti.....ma nella realtà questo teatrino potrebbe reggere? Direi che per questa scrittrice emergente, a differenza di altri suoi colleghi, vedi D'Avenia e Giordano, la strada per produrre un buon libro sia ancora lunga.......
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Brava
Libro molto coinvolgente e ben scritto. Sara Rattaro è lucida, tagliente, diretta, la sua prosa scorre via senza momenti di impaccio, concordo con chi trova una somiglianza con la Mazzantini, ma è solo una sfumatura in realtà sono diverse. Dove la Mazzantini colpisce e a volte infierisce la Rattaro prova a soffiare via il dolore in una sorta di visione dei rapporti umani piena di speranza , di capacità di capire , capirsi e perdonare.
Coraggiosa la scelta di raccontare la storia dal punto di vista maschile , di Alberto, professionista di successo che mette a rischio non solo il suo matrimonio ma la serenità e l'equilibrio delicato della sua famiglia per rincorrere un sogno irrealizzato, di un amore travolgente e mai dimenticato di tanti anni prima.
Da uomo ho trovato qualche stereotipo di troppo nella raffigurazione di Alberto, leggo tante approvazioni a questo ritratto maschile, segno che veniamo visti così dalle donne e di qualcuno la colpa sarà...(ma anche il merito dopo, però non dico altro o svelo troppo).
Bellissima la figura della figlia Alice, una ragazza abbastanza adulta da capire che i suoi genitori non sono altro che persone, per questo a volte deboli e fallaci, non perfetti, non sempre un esempio da seguire ma non per questo meno meritevoli di amore e rispetto.
Il fratellino minore, Matteo è affetto da sordità e questo handicap , la sua figura dolcissima fa da collante alla famiglia, sinceramente il dubbio che quello dell'handicap fosse un bel pretesto per spostare leggermente il tiro dalla solita storia di corna, per creare una situazione complessa con spunti diversi c'è e non va via , la Rattaro lo fa con classe e sensibilità ed è un merito.
La storia appassiona da subito, ci si interessa alle vicende , alle riflessioni dei vari personaggi , di Alberto in particolare, molto plausibili oltre che piene di frasi da ricordare.
Forse la parte meno convincente è la relazione tra Alberto e Camilla, improbabile e clamorosa, così come la passione che li travolge a vent'anni di distanza, che la Rattaro ci propina in grandi "incontri appassionati" senza mai un progetto, perchè la clandestinità di una relazione di quel tipo non può permettersi progetti, deve prendere disperatamente ogni respiro che l'altra vita le concede, soffocata dalla solitudine e dal senso di assenza di chi può amarsi solo al buio.
Le uscite di scena (e anche le entrate in scena...) di Camilla sono un pò forzate , l'unica parte traballante del racconto.
C'è la giusta dose di colpi di scena perchè la vita ti riserva sempre qualche sorpresa, si salva chi riesce a non farsi schiacciare da questi colpi del destino ma li porta con sè sulla propria strada imparando dai propri sbagli a perdonare gli errori degli altri. E in fondo questa è una delle due grandi lezioni di questo racconto, il valore delle scelte, quelle difficili, quelle sbagliate ma soprattutto il valore del perdono in nome di quello che per noi vale più di tutto, il senso di responsabilità che vince sull'orgoglio e sui sogni che la vita ha reso impossibili.
Scoppiano i cuori ma non ci si ferisce anche sulle macerie , si raccolgono i pezzi per ricostruire, forse la Rattaro è un pò illusa o quantomeno ottimista ma sicuramente brava.
Sembra essersi ispirata ad una bellissima poesia di Kipling: "Se sai piegarti a ricostruire, con gli utensili ormai tutti consumati, Le cose a cui hai dato la vita, ormai infrante; ....Il mondo è tuo, con tutto ciò che ha dentro. E, ancor di più, ragazzo mio, sei Uomo! "
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"...e se morisse?"
Per comprendere quanto ami qualcuno devi pensare”…e se morisse?”.
Ma mentre tu marito ingoi un caffè a volo e scappi a lavoro,mentre tu moglie hai giusto il tempo per passarti un po’di crema idratante sul viso e correre a fare gli esercizi di logopedia con tua figlio sordo,mentre tutti siamo investiti dai nostri improrogabili impegni….dove lo troviamo il tempo per ricordarci che stiamo ancora amando?
C’è il fitto da pagare,la cena da cucinare,l’appuntamento per l’igiene dentale,il cliente che non paga,l’auto da revisionare,i capelli da tagliare.
Ci sono milioni di cose da fare,a pensarci meno importanti…ma a pensarci.
E in tutto questo c’è il tempo che passa e guardiamo la persona di fianco a noi e quasi non ci ricordiamo perché l’abbiamo scelta.
Allora è un attimo che cadi,scivoli,sbagli,commetti errori.E’un attimo e tu ti sei dimenticato di amare.
Ma se,imperfetti come siamo,non abbiamo la possibilità di non sbagliare,di non farci trascinare dalla nostra vita,possiamo però fermarci a un certo punto e rimediare…
E’qui la differenza vera,la nostra capacità di darci da fare per farci perdonare.
Sapete,ero ansiosa di leggere questo terzo romanzo di una scrittrice che mi è entrata dentro,ma quando ho letto quella quarta con tanto di bambino sordo ho avuto paura.
Usare un handicap può essere un facile escamotage,specie per una autrice che inizia ad avere successo:retorica del dolore,lacrima facile,vendite assicurate.
Ma questo non è un romanzo su un handicap,certo se ne parla e anche con la giusta naturalezza,ma è un libro sull’amore,sulla comprensione,sulla accettazione,sulla durezza della vita,sulle piccole cose che rendono dei semplici consanguinei una vera Famiglia.
E’un romanzo sull’imperfezione dell’essere umano,sul porgere la mano e aiutare a rialzarsi proprio colui che ci ha fatto del male,anche quando vorremmo solo spingerlo nel fango.
E’un romanzo sui figli che crescono ma che se diventando grandi da un lato si allontanano,dall’altro sono finalmente in grado di vederci come esseri umani e non come quei falsi eroi chiamati Mamma e Papà.
E’un romanzo sulla nostra ricerca perenne di sentirci vivi,di avere stimoli nuovi,di anelare affannosamente a qualcosa che ci faccia provare una emozione.
E’un romanzo sul senso di responsabilità,sul dovere assoluto e inderogabile di prenderci cura di coloro che mettiamo al mondo anche se questo ci priva di un pezzo della nostra libertà.
E’ un romanzo su tutti noi e sulle nostre vite.
E magari domani che è lunedi mentre scapperemo a lavoro,mentre i clienti ci subisseranno di richieste,mentre il fax si incepperà,mentre di sera staremo leggendo il nostro libro per estraniarci qualche ora,fermiamoci e pensiamo:”…e se morisse?”.Ricordiamoci che stiamo amando,ancora.
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Dritto al cuore
Palpitante come l’attesa di leggerlo. Il nuovo romanzo di Sara Rattaro non delude, ma entra nel lettore con una valanga di emozioni che si susseguono. Non volare via non è solo la storia di una bambino audioleso dalla nascita, ma racconta le vite dei componenti di un’intera famiglia, persone normali che affrontano problemi e avversità, gioie e dolori, risate e momenti di turbamento, ma soprattutto sono persone che percorrono la strada dell’amore, in tutte le sue direzioni.
Questa storia parla al lettore perché presenta un nucleo familiare che appare da subito credibile. La scrittrice si è documentata per parlare del problema del piccolo Matteo che, durante la narrazione, risulta essere il più forte di tutti, la colla in grado di tenere saldamente unita la famiglia.
L’amore è il tema di questo libro, insieme al tradimento, all’insicurezza, alla paura di non saper essere un buon genitore.
È un romanzo emozionante e indimenticabile da cui non ci si stacca se non alla fine. Conoscere la sorte di questa famiglia diventa l’essenziale per il lettore, mentre le emozioni si susseguono.
Ognuno di noi, ad un certo punto della vita, si trova a dover fare una scelta e, subito dopo, continua a vivere con il dubbio, con quel “se” che lo porta a immaginare cosa sarebbe accaduto se avesse scelto diversamente, intraprendendo un altro percorso.
“L’amore ha tanti difetti, ma non ammette distrazioni perché non riesce a perdonarle”.
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Le scelte
Il primo libro della Rattaro l’ho letto in un giorno, per questo ne ho impiegati due, un libro davvero bello che ti tiene incollata dalla prima all’ultima pagina .
Ogni capitolo porta il titolo di una regola per un buon scacchista perché spesso la vita è proprio come una partita di scacchi : “proteggi il tuo re” “mai attaccare se non si è completamente difesi “ “chi domina il centro domina l’intera scacchiera “……. Ma quella che più si addice a questo romanzo è la sesta regola “ a volte è meglio scarificare un pezzo per non compromettere l’intera partita “
Alberto è un marito e un buon padre per i suoi figli Alice e Matteo , quest’ultimo nato con un grave handicap, è audioleso. Quando in una famiglia arriva un bambino con problemi di salute tutto cambia e bisogna cercare di lottare per superare questo handicap nel migliore dei modi cercando di offrire al proprio figlio comunque una buona qualità di vita. Ed è proprio quello che Alberto e Sandra fanno da anni.
Come dicevo Alberto è un ottimo capo famiglia fino a quando nella sua vita non riappare Camilla, un vecchio amore mai dimenticato , e questo incontro lo stravolge completamente cambiando in lui la prospettiva di tutto , tutto ciò che prima era una certezza improvvisamente vacilla e il ritorno a una giovinezza mai vissuta pienamente prende in sopravvento.
“mi sentivo vero in una vita inesistente e falso nella vita reale” .
Lo stile della Rattaro è davvero ottimo, incisivo, scorrevolissimo, brevi frasi ad effetto , mi ricorda un po’ la mia autrice preferita la Mazzantini, direi che è sulla buona strada e con questo libro una volta di più mi ha convinta , bellissima la caratterizzazione dei personaggi, tutti non solo i due “protagonisti” .
Ho trovato interessante soprattutto il fatto che la voce narrante fosse quella di Alberto, l’autrice si è davvero calata perfettamente nel mondo maschile , ci ha descritto le emozioni e le paure di un uomo nel momento in cui mette in discussione la sua vita e tutto quello che ha faticosamente costruito.
“per quanto la passione bruci, la nostra ragione si sia persa in un luogo oscuro, l’amore è sempre una scelta . A volte quella sbagliata “
“ la fiducia è qualcosa di fragile, ha sempre i minuti contati e raramente accetta scuse”.
Davvero consigliato .