Nessuno resta solo

Guido e Tonio sono padre e figlio, ma la sola cosa che hanno in comune è il cognome. Per due come loro, abituati a rispettarsi soltanto nel rancore reciproco, l'unico modo per non farsi del male è rimanere lontani. Mentre gli anni di Guido trascorrono con la moglie Lucia nella placida quotidianità che si è scelto - una Sardegna rurale e vivida - dopo tanto girovagare per il mondo Tonio conosce Nicola, quell'amore capace di dar senso a un'esistenza passata a fuggire. Ma nessuno dei due ha fatto i conti con l'imprevedibilità beffarda del destino. Rimasti soli, padre e figlio sono costretti a specchiarsi di nuovo l'uno nell'altro, come non succedeva da quando Tonio era ancora un bambino e Guido voleva realizzare i suoi sogni attraverso di lui. Ora che sono sopravvissuti a chi amavano, forse, le loro traiettorie così distanti possono finalmente incontrarsi. Perché quando ormai non c'è più nulla da chiedere - sembra suggerirci De Roma con una voce schietta e profondamente intima -, quando la vita si è portata via la sola cosa che contava davvero, anche chi si è sempre detestato può deporre le armi e condividere quello che resta. Forse.