Nel segno del cuore
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Il cuore che cela il mistero
«Il segno può rappresentare una comunicazione d’amore, di fede, di passione, di qualcosa comunque volto al bene. D’accordo. Ma vi si possono annidare i tentacoli di una volontà del tutto intesa al male?»
Ci sono libri che semplicemente chiamano, ci sono libri che ti capitano quasi per caso e che appena sfogli sai che lasceranno il segno, scolpiranno in te le emozioni dell’amore ma anche della Storia e dell’intrigo che in essi si celano. Ed è così che ci risvegliamo ad Amantea, provincia di Cosenza, Calabria, anno 1733. Fratel Cosimo, investigatore, giunge al collegio dei gesuiti dopo essere stato inviato da Napoli per fare luce su alcuni eventi miracolosi tanto che è proprio al momento del suo arrivare che assiste al prodigioso e miracoloso salvamento della barca di Rocco Baldanza. Questo salvataggio viene, a causa di una visione, attribuito al Sacro Cuore di Gesù e poco dopo, sempre in occasione della sua visita, nella cappella di Santa Chiara, una reliquia rilascia “gocciole di Santa Manna”. L’investigatore, coadiuvato nelle indagini da padre Antonio, collega gli eventi all’interpretazione del segno “J” all’interno di un cuore rinvenuto sui luoghi dei miracoli e anche sulla sua cella. Tuttavia, a questi eventi miracolosi si contrappongono due fatti delittuosi che portano il frate a dover investigare anche sulla morte di uomini rinvenuti con petto spalancato e un sasso al posto del cuore. Cosa significa tutto ciò? Perché queste morti si sono susseguite a così breve distanza tra loro e a una distanza altrettanto inferiore rispetto a quella dei miracoli?
E poi ancora abbiamo loro; Anna Carratelli, la badessa del convento di santa Chiara, con la sua bellezza senza confini e la sua ancora giovane età atta a esprimerne i rigogli e le forme sinuose e affascinanti e lui, Nicola Guercio, medico di quel convento che cerca di conquistarne l’amore nonostante il sentimento e il suo sviluppo amoroso sia ostacolato da suor Tarcisia, la vecchia “ascoltatrice” del monastero che necessita di cure dall’uomo vertendo la sua salute in condizioni precarie.
«[…] Il bisogno assoluto di lei, “ecco il paradiso”, l’angoscia di perderla, un dolore insopportabile, “ecco l’inferno”. Esordiva con una esortazione e concludeva con una speranza, e con l’unica possibile risposta: l’amore, la vita, invece del seppellimento nella tristezza del convento.»
Una trama che sa ben mixare amore, intrigo, mistero, giallo, passione, fede e Storia è “Nel segno del cuore”, opera a firma Sergio Ruggiero classe 2013 che sin dalle prime pagine conquista l’avventuriero conoscitore grazie a una trama solida e priva di sbavature a cui ben si mixa uno stile narrativo curato, minuzioso, erudito. La sensazione del lettore è infatti quella di trovarsi di fronte a un romanzo storico ben costruito e delineato, che non tralascia i fatti del vero, ma che al contempo ben mixa l’invenzione. I personaggi, ancora, sono vividi nella mente, non faticano a essere immaginati e assaporati, amati e scoperti. L’empatia è immediata, il trasporto e il sentimento non lasciano mai. Le ambientazioni sono curate nel dettaglio tanto che viene proprio voglia di visitare Amantea e di perdersi tra i suoi borghi, i suoi usi e costumi.
Chi legge è completamente coinvolto dalla narrazione, condotto per mano senza difficoltà e affascinato da questi tre elementi che compongono la vicenda. “Nel segno del cuore” è un titolo che si assapora e si gusta un poco alla volta perché non lo si vuole ultimare, è un romanzo che resta.
«Il coinvolgimento del dottore pareva evidente ma l’evidenza non sempre corrisponde con la verità, semmai con l’apparenza. E questo mi sia di massima.»