Meterra
Letteratura italiana
Editore
Andrea Cisi, classe 1972, è nato e vive a Cremona. Diplomato ragioniere programmatore, ha lavorato come aiuto-tipografo, addetto di un bookshop museale, data-entry, raccoglitore di aglio e altro su cui di solito glissa. Oggi è operaio metalmeccanico in una fabbrica che produce termocoppie e misuratori di temperatura.
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Opinioni inserite: 4
Quel Fantasy che non ti aspetti
Questo libro, appena finito e mi viene una voglia matta di rileggerlo, per cercare un contatto con la Fatua Mimì o con i cani sciolti squinzagliatio per il mondo. Se devo essere sincero ho intravisto questo ePub attratto dall' illustrazione, ma senza troppe pretese, avevo voglia di qualcosa di fresco e mi sono gettato in questa avventura un po con aria scettica. L' inizio è un po caotico, ma subito inizi ad affezionarti ad un gioco che da bambino (per chi ha la mia età capisce) in molte varianti si giocava e la biglia preferita era un tesoro inestimabile, e poi questi Bleur, così gentili ed attaccati a valori oramai persi da tempo.. Nel secondo capitolo inizia l' avventura che non ti molla più fino alla fine. L' ho letto tutto di un fiato e mi spiace sia finito per una serie di motivi che per chi non ha letto non posso svelare. l' ultima Epica è davvero una sorpresa, ma ne vorrei altre 500 di pagine ed ancora non sarei stanco. Grazie Andrea per avermi rifatto vivere quste tensioni e mi auguro di rileggere ancora su Mimì Maresco, Egulash e Bal.
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Meterra
Nella mia furiosa ricerca di qualcosa di nuovo e originale nel campo del Fantasy, sono inciampato in questo libro, che subito ha attratto la mia attenzione. Per due motivi.
Primo, è ambientato a Genova, la mia città...e già questo mi ha fatto venire l'acquolina.
Secondo, apro il libro a caso e mi imbatto in un incipit del genere:
"Genova d'ottobre odora di petrolio.
Una brezza fredda e pesante risaliva dal mare incuneandosi tra i vicoli. Giorno dopo giorno l'insediarsi dell'autunno si faceva più prepotente e anche la gente, per strada, cominciava la rituale trasformazione dei tessuti da indossare.
Come ogni sera la città vecchia chiudeva i battenti all'ora in cui nessun turista, neppure il più incosciente, si sarebbe azzardato ad affrontare il dedalo dai muri scrostati e dal forte sentore di urina del quartiere delle Tre canoniche."
E subito, io, esule per motivi lavorativi, mi sono ritrovato come d'incanto rituffato nei caruggi del centro storico di Genova, teatro delle mie scorribande giovanili; calato in quei colori, in quegli odori, anche sgradevoli magari, ma che hanno fanno da cornice a un periodo molto felice della mia vita.
Mi pareva di risentire le urla dei pescivendoli di Sottoripa, le risate degli ambulanti di Piazza Banchi, di vedere le occhiate lascive delle "signorine" di via dei Macelli che tanto hanno turbato le mie notti giovanili.
L'autore non è autoctono, ma ha avuto il merito sicuramente di documentarsi su cosa significhi la vita nei vicoli di Genova, e poi di passarci almeno qualche periodo.
Il libro narra le avventure di Mimì Maresco, a cavallo tra due mondi, Meterra, sua terra natale e Genova appunto, sua patria forzata.
E lo fa con una delicatezza e un "savoir écrire" che mi ha francamente stupito. Poteva cedere molto facilmente alla tentazione di copincollare dai classici quando per esempio descrive alcuni abitanti o luoghi di Meterra, invece riesce a collocare sempre un elemento originale (cito una per tutte l'incredibile partita a biglie fatta dalla protagonista nella locanda equivocissima di Sciallanica).
Mi è dispiaciuto doverlo finire. Avrei voluto che andasse avanti all'infinito, tanto non riuscivo a staccarmi da queste pagine.
Un plauso all'autore che d'ora in poi terrò sicuramente d'occhio.
Assai consigliato.
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vivi meterra...
Se c'è una cosa che adoro è essere trascinata in situazioni e mondi nuovi, e dimenticare il resto. Un libro ti deve dare qualcosa, ti deve emozionare, ti deve coinvolgere. E io da Meterra ho avuto tutto questo: ho divorato pagina dopo pagina, sperando sempre che il viaggio casa lavoro durasse più del dovuto. La scena dell'aggressione di Mimì, la mia Mimì, mi ha inchiodato sul sedile della metropolitana e ho rischiato di perdere la fermata! Ho sentito i brividi e i formicolìi nelle mani che sentiva lei, ho percepito i capelli muoversi da soli...e ditemi se questo non è forza creativa e narrativa!!! Certo, mica è facile inventarsi mondi, personaggi, situazioni che non ricordino cose già scritte...ma se poi il mondo che l'autore crea ti entra sotto la pelle, allora secondo me non c'è "ricorda un po'.." che tenga. I personaggi sono tanti ma li vuoi seguire tutti, se non passi da un punto di vista all'altro di continuo, non hai il senso del ritmo che Meterra ha, non vieni trascinato, non leggi famelico per vedere cosa succederà. L'autore, che è uno scrittore di formazione e amante del "saper stupire" , in più punti mi ha lasciato proprio di stucco.
L'ho finito da 10 minuti, e mi sento un po' ovattata, un po' fuori luogo, qui, in questo appartamento al sesto piano d Milano..
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Un fantasy tutto italiano
Non ho mai letto nulla di Andrea Cisi ma colpita dalla bella trama (seppur la copertina non è da meno) ho deciso di intraprendere la lettura di questo libro.
Meterra è un romanzo fantasy abbastanza corposo e pensato per un pubblico giovane ma perfetto anche per gli adulti.
Le vicende sono ambientate parte a Meterra e parte a Genova (le descrizioni di quest'ultima sono stupende ma molto cupe).
La trama presenta alcuni cliché tipici di questo genere: una protagonista che scopre di essere speciale, dotata di poteri particolari e destinata a cambiare le sorti del mondo o come la creazione di un posto popolato (non manca la mappa iniziale per orientarsi meglio) da creature dai nomi fantasiosi.
Nonostante questo, ci sono elementi nuovi come la scelta di seguire non solo quello che avviene a Meterra ma anche a Genova.
I personaggi (sia la protagonista che i secondari) sono ben caratterizzati e suscitano davvero simpatia soprattutto Caramello il criceto, non sempre scorrevole (spesso a causa di dettagli a volte inutili per il progredire della storia) e giusta dose di colpi di scena.
L'unica cosa che non sono proprio riuscita a mandar giù è il repentino e continuo spostamento di punto di vista (a volte di persone di cui avrei fatto a meno).
Non è solo un romanzo d'avventura ma anche di formazione e d'amicizia.