Narrativa italiana Romanzi Marta nella corrente
 

Marta nella corrente Marta nella corrente

Marta nella corrente

Letteratura italiana

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I festeggiamenti per la vittoria dell'Italia ai mondiali impazzano ancora nel pomeriggio del 1982 in cui Aldo Fantini riceve la visita della polizia. Sessant'anni, Fantini si ritrova al cospetto di un poliziotto che gli annuncia che Bruna Fantini, sua figlia, è deceduta in un incidente d'auto. Il poliziotto aggiunge che nell'appartamento di Bruna Fantini è stata ritrovata sola la figlia della giovane donna, una bambina di nome Marta. Sono dieci anni che Aldo Fantini non ha più notizie di Bruna, precisamente dal momento in cui la scomparsa della moglie ha significato anche l'allontanamento di casa della figlia. Ignorava così tutto della vita di Bruna, in primo luogo che avesse a sua volta una figlia e che lui fosse diventato nonno. Dolore e compassione cancellano tuttavia le colpe e i torti degli anni, e così l'uomo non esita a prendersi totalmente cura della nipote. Ma è un nonno che Marta non ha mai conosciuto, un estraneo.



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Marta nella corrente 2015-12-29 19:13:01 Ettoremar
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Ettoremar Opinione inserita da Ettoremar    29 Dicembre, 2015
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Le pietre profumate per attraversare il torrente d

Un romanzo che si legge tutto d'un fiato, scritto benissimo in un ottimo italiano (Elena Rausa insegna Lettere in un Liceo scientifico in Brianza, dove vive). In esso il tema dominante, quello che accomuna Marta, bambina di sette anni che non vuole accettare la morte della madre, e si chiude in un mutismo ostinato, e la psicologa a cui il giudice l'affida, Emma Donati, è il SILENZIO: anche Emma, infatti, non riesce a parlare dell'esperienza vissuta ad Aushwitz, dove ha vissuto un trauma da cui dopo 50 anni (la storia si svolge nel 1982, l'anno dei mondiali di calcio in Spagna, vinti dall'Italia) e da cui non riesce a venirne fuori. Comprimari, ma non meno importanti, sono il marito di Emma, un medico, e il nonno di Marta, che non avendo più visto la propria figlia, la madre di Marta, da oltre 10 anni, non aveva conosciuto la nipote. Tutto il romanzo è attraversato da flash-back delle protagoniste, Emma ripensa a quando entrò nella Resistenza, in Val d'Aosta, e si rifugiò con Giuliana e due giovani in uno chalet di montagna, Marta ripensa all'infanzia vissuta in Liguria in una pensione a picco sul mare....
Il finale, a sorpresa, ma non tanto, vedrà le due protagoniste uscire dal silenzio, una grazie all'altra, ma...c'è di più: la figura di Emma si ispira ad una donna realmente esistita, Luciana Nissim Momigliano, come realmente esiste lo chalet in montagna... Basta così, se ho incuriosito qualcuno gli consiglio caldamente di leggersi il libro, che è uno dei più belli che abbia letto quest'anno!

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