Margherita Dolcevita
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 6
Guardo il mondo da un oblò
Chi è Margherita Dolcevita? E' una ragazzina di quattordici anni, un pò sovrappeso, con un leggero disturbo al cuore; abita nella periferia della sua città con la sua famiglia, finché non arrivano dei vicini molto molto particolari che stravolgeranno e influenzeranno completamente la vita dei suoi genitori e dei suoi fratelli.
Ma la caratteristica precipua di Margherita è il suo modo di vedere la vita e di approcciarsi a essa. Una ragazzina incredibilmente intelligente, ironica, con una fantasia senza confini, guarda il mondo come attraverso delle personalissime lenti colorate. Forse una piccola stonatura del libro, sta nel fatto, che in certi punti, sembra davvero difficile attribuire quel dato linguaggio e quei ragionamenti a una ragazza così giovane; ma una volta accettata la Margherita di Stefano Benni, il libro scorre leggero, piacevole, ti fa sorridere, ti fa sognare. La vicende non sono interamente reali, ma sconfinano gradatamente nel surreale e nella fantasia. Un libro delicato da leggere, Benni, un autore da seguire.....
Indicazioni utili
C'EST MOI
storia davvero incredibile. è uno di quei libri che mi è davvero "rimasto dentro".
sarà che pure io mi chiamo margherita ma leggendo questo libro non potevo fare a meno di notare la somiglianza spudorata fra la fantasia di Benni e la realtà. un libro di questo tipo poteva solo uscire da una mente geniale come la sua! Margherita è indipendente, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.
Un altro personaggio molto divertente e curioso nella storia è il nonno che pian piano cerca di abituarsi ad ogni tipo di veleno e quindi rischia la morte costantemente. è magnifico il legame che si crea fra quest'ultimo e margherita. davvero stupefacente!
Indicazioni utili
CHE SORPRESA QUESTO BENNI
Quella di Margherita è una storia particolare ma non unica perchè è la storia di ognuno di noi.
Con una famiglia eccentrica e fuori dal comune scopriremo un nuovo mondo in cui difficilmente vorremo farne a meno.
Questo però finchè non arriverà la famiglia Del Ben che scombinerà le carte e stravolgerà gli equilibri.
Primo libro di Benni che leggo e ne sono felicemente sorpresa.
Scrittura scorrevole, semplice e allo stesso tempo tagliente fra le righe e un po surreale.
Quando l'ho concluso (dopo 1 giorno), ho subito pensato che fosse il classico libro che va lasciato sedimentare e che tira fuori vari spunti per riflessioni approfondite.
Margherita fa parte di una famiglia in cui ognuno ha il suo lato creativo ed estroso lasciato libero di agire.
Tutti diversi ma allo stesso tempo complementari tra loro che creano questo equilibrio stabile e profondo nonostante le diverse età.
Dall'altra parte abbiamo la famiglia Del Ben così quadrata e grigia, all'avanguardia su tutto e socielmente e tecnologicamente impeccabili.
I due opposti.
Il bene e il male.
Finto e reale.
Artigianale e la produzione in serie.
Il bianco e il nero.
Margherita vede con i suoi occhi senza filtri, il suo amore verso la diversità delle persone e l'accettazione del proprio mondo e quello altrui.
Credo che il messaggio di Benni sia quello della "sofferenza" delle persone rispetto alla società odierna, la ricerca convulsa all'uniformità di sentimenti, emozioni, stili e modi di fare per paura di quello che ogni uomo è realmente.
L'umano spesso ha paura del diverso ed è questo che lo porta a combattere ed eliminare ciò che non può controllare.
Si tende ad inquadrare tutto e si diventa maniaci del controllo, demonizzando tutto quello che altri hanno deciso che è sbagliato secondo norme sociali/morali.
Questi sono i Del ben.
Mentre Angelo, il figlio, è l'opposto.
Lui è quello che i suoi genitori rifiutano di se stessi (rabbia, caos, impulsività, colore, imperfezione ecc ) e che allontanano per curare, cercando di renderlo secondo gli standard imposti.
Margherita e Angelo combattono per un ideale e altri con loro.
Loro sono quelli che non si piegano a tutte queste luci abbaglianti e forvianti.
Loro non hanno paura di essere diversi dagli altri.
Mi sento di consigliarlo perchè può essere un buono spunto per riflettere o semplicemente per leggere una bella storia.
Unico lato negativo è il finale.
Ammetto che ho dovuto cercare in altre recensioni il significato.
Non riuscivo a trovare una connessione fra questo finale così "ad interpretazione personale" con la storia ben definita e chiara.
"La morale è: non dobbiamo ridere quando siamo contenti noi, ma quando sono contenti loro."
"Solo i pesci morti vanno con la corrente."
Indicazioni utili
Margherita si droga!
Delusa da Benni per la seconda volta in un solo mese. Che succede?
“Margherita Dolcevita” è un fallito tentativo di voler mettere in scena sempre la sua consueta critica alla società, ma amalgamandola con una pessima storia, se non orrenda.
Un insieme tra fantascienza, surrealismo o semplicemente idiozia.. pura ed estrema idiozia. Il perché di molte cose non mi è chiaro, ancora. Il motivo di alcune scelte contenutistiche proprio non mi lascia apprezzare il libro. La bambina della polvere.. Angelo.. i Del Bene, il Cubo.. ma di che cavolo stiamo parlando? Questo è un colpo basso. La cosa più sensata del romanzo sembra essere quella specie di cane “Pisolo”.. e ho detto tutto!!
Dal punto di vista contenutistico dico NO (altro che Valsoia!)
Dal punto di vista stilistico… pure.
La storia non regge. Uno svolgimento insensato completamente, un finale affrettato e banale, un epilogo insufficiente.
No, non è il mio Benni. Forse Stefano è bravo a scrivere racconti.. per i romanzi “è n’altra cosa!”.
Indicazioni utili
Futuro significa progresso?
Dopo aver letto Saltatempo con grande entusiasmo mi sono avvicinata a Margherita Dolcevita e l'impressione di un autore intelligente ed estremamente ironico è stata confermata. Ironia, non polemica, si badi bene. Perchè Benni non esalta gli uni per affossare gli altri, non esiste la perfezione, nè la ragione in senso assoluto, esiste la vita che con tutte le sue sfumature ci distanzia, ci divide inevitabilmente. Qui si riprende la tematica già affrontata precedentemente del mondo naturale contrapposto alla città/civiltà e al suo supposto progresso. Il mondo di ieri, con la sua semplicità e magia (Maghetta come si fa chiamare Margherita)viene assorbito dal mondo di oggi/domani che corrompe, divora e devasta tutto. Margherita è l'ultimo baluardo che tenta di difendere la sua casa, il suo giardino, il mondo per come lo conosce, ma la sconfitta inizierà proprio dalla stessa anomala famiglia di cui si fida. Il consumismo, l'innovazione, la tecnologia, il cartellone che oscura il cielo di stelle tutte inventate... siamo sicuri che l'uomo abbia preso la giusta direzione? Questo sembra dirci Benni fino alle ultime righe di un romanzo sopra le righe, forse un po' esagerato in un finale degno di "L'ultimo Capodanno" di Ammaniti. Ma convince, come sempre.
Indicazioni utili
un po' d'aria biopurificata
“I miei genitori mi hanno chiamato Margherita, ma io amo essere chiamata Maga o Maghetta. I miei compagni di scuola, ironizzando sul fatto che non sono proprio snella, a volte mi chiamano Megarita; mio nonno, che è un po’ arteriosclerotico, mi chiama Margheritina, ma a volte anche Mariella, Marisella oppure Venusta, che era sua sorella. Ma soprattutto, quando sono allegra mi chiama Margherita Dolcevita." Così inizia il libro di Stefano Benni Margherita Dolcevita e da subito ci lasciamo contagiare dall’allegria di questa ragazzina.
Margherita è un’adolescente intelligente e fantasiosa che sa guardare il mondo con ironia, forse per i chili di troppo o per il suo cuore un po’ difettoso. Vive con la sua famiglia, di cui giustifica i difetti, che più che altro sono stramberie, in un posto che non è né campagna né città. Si perde nel grande prato intorno alla casa, l’ultimo baluardo di campagna che viene divorata lentamente dalla città. E’ la sua, una vita normale, che assomiglia alla vita di tanti altri adolescenti, almeno fino al giorno in cui, di fronte la sua casa appare un cubo nero circondato da un asettico giardino e da una palizzata di siepi. Lì si sono trasferiti i signori Del Bene, portatori della beatitudine del consumo. Con la loro aria biopurificata, le loro siepi finte, la loro eleganza incantano la famiglia di Margherita. Solo lei resta immune da quel fascino, anzi avverte un pericolo subdolo, non riuscendo però a identificarlo. Con la sua fantasia e la sua combattività, cerca in ogni modo di scoprire quale sia il piano diabolico in cui i Del Bene voglio far precipitare la sua famiglia e forse il mondo intero.
Come sempre Stefano Benni fa centro, con il suo modo di scrivere unico per l'uso originale e innovativo del linguaggio, la sua acutezza nel colpire con la satira gli aspetti più aberranti della società moderna, la sua comicità stralunata e irresistibile e la sua inesauribile fantasia, che gli permette di creare mondi immaginari l'uno più straordinario dell'altro.