Mare delle verità
Letteratura italiana
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Fiume di parole
Lorenzo riceve una telefonata dal fratello, che lo informa che il padre è morto. Lorenzo scopre di aver ereditato un segreto scottante, con implicazioni etiche e politiche, che fanno da sfondo a tutto il romanzo. Lo stile è, come sempre, splendido; la scrittura è fluida, siamo di fronte, come sempre, a un fiume di parole perfettamente legate l'una all'altra. L'amore fa da filo conduttore a tutta la storia. C'è avventura. C'è impegno sociale. C'è un'analisi spietata della nostra società. La trama è piena di buone idee e secondo me non è fra le storie migliori che ci ha raccontato. Lo stile però è talmente speciale, ricco, denso che colma anche qualche buco nella storia, o qualche personaggio, forse non ottimamente riuscito.
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Invito alla lettura di Bruno Elpis
La morte del padre è il diapason di una storia che rivela, pagina dopo pagina, una verità sorprendente, portata a galla da eventi che si susseguono attraverso la prosa pacata di Andrea De Carlo: stile inconfondibile, che utilizza il passato prossimo, tra capitoli che, secondo un’abitudine dell’autore milanese, hanno un titolo che è l’incipit del capitolo stesso.
La descrizione minuziosa di gesti e riflessioni costituisce, della narrazione, una maglia stretta, che a volte si sfilaccia per lasciar emergere autentiche bordate: la critica a una società ipocrita, basata su rapporti di forza cristallizzati in nome dell’interesse personale, la tensione ambientalista – sia che si tratti di riflettere sull’esponenziale evoluzione demografica del pianeta, sia che tradisca la preoccupazione per un futuro segnato dalle scelleratezze dell’uomo e della sua ansia imperialistica -, l’amore per la natura (da cogliere in una fuga in barca nella traversata del Tirreno per approdare a Bastia, in Corsica).
Lorenzo e Fabio sono due fratelli, tanto diversi per scelte e stile di vita. Il primo ha optato per una soluzione “da eremita”, in un progressivo ritiro dal mondo, il secondo ha abbracciato la carriera politica, con le conseguenze che questa scelta comporta.
Quando Lorenzo comprende che il padre, prima di morire, ha nascosto un dattiloscritto che, dall’Africa, accusa Vaticano e potenze occidentali, con caparbietà si allea a due ambientalisti (ecoterroristi per il potere costituito) e si lancia nell’avventura che lo condurrà al ritrovamento dell’eredità culturale che il padre gli ha lasciato, disinteressandosi del testamento materiale. Per terra e per mare, Lorenzo insegue tenacemente i suoi ideali e, in un finale “alla De Carlo”, troverà anche l’amore.
Curiosità: provate a digitare anche voi “Stopwatch” (così si chiama, nel romazo, il movimento “equo e solidale” che sposa ideali verdi e di difesa dei paesi più poveri del globo) nella stringa di un motore di ricerca, come fa Lorenzo all’inizio del suo personale percorso di ricerca … Io l’ho fatto, credendo di ritrovare davvero notizie sul movimento paladino degli interessi dei paesi più poveri del mondo.