Manna e miele, ferro e fuoco
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 3
Inizio promettente, il finale un pò meno
Ho deciso di leggere questo libro perché ho molta stima della Torregrossa;secondo me però poteva scegliere una copertina migliore.
Ambientato nella Sicilia di metà Ottocento ci troviamo a cavallo dell'Unità d'Italia.
In una Sicilia che vive di arretratezza, ignoranza e ingiustizia.
Romilda è la protagonista femminile, ha una carattere molto "manna e miele"; la prima qualità l'ha presa dal padre, il mannaluoro e la seconda dalla madre, apicoltrice. La bambina, desiderata tantissimo dalla madre ha un'aurea così intrigante da venir chiesta in sposa dal Barone di Ventimiglia, Don Francesco signore del posto.
In attesa che la "bambina" diventi donna per il matrimonio, Romilda rimane in famiglia e continua la sua vita tra la manna e il miele. Don Francesco, barone non di nascita, è uomo dal temperamento "ferro e fuoco" e ormai cinquantenne non vede l'ora di avere per se quella sposa bambina. Un'unione difficile che cambierà la vita di molti.
In ogni pagina del romanzo si sente l'amore della scrittrice per la sua terra. Leggendo i ringraziamenti ho addirittura trovato che ogni volta che scrive un libro si affida ad un santo, questa è stata la volta di Sant'Anna (nominata molte volte nel testo).
Adoro il suo stile, in questo romanzo l'inizio è stato veramente promettente, da metà in poi però la voglia di leggerlo è un pò diminuita. Forse ha un pò esagerato con la prima parte, creando delle grosse aspettative che però poi non sono state mantenute. Comunque va considerato che è sempre un piacere leggere quello che scrive.
Ho particolarmente apprezzato la descrizione sull'arte di lavorare la manna. La scrittrice è sempre molto minuziosa nelle spiegazioni e descrizioni, tanto da renderle reali nella nostra mente.
Per finire condivido la descrizione che fa dell'uomo ideale:
"Un uomo, quello voleva, dolce come il miele, puro come la manna, forte come il ferro e caldo come il fuoco."
Lo consiglio comunque.
Buona lettura!
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La libertà e la manna
Un libro in cui si esaltà la libertà di poter seguire i propri istinti senza condizionamenti, e la cosa non è semplice assolutamente, in più quello che ho trovato veramente eccezionale all'interno di queste pagine è la descrizione dell'antica professione dei raccoglitori di manna dagli alberi di frassino, siccome il libro è ambientato in Sicilia, dei "mannaluori".
La trama: il libro si sviluppa descrivendo parallelamente la vita dei due personaggi principali Romilda e Francesco, che sono proprio all'opposto sia per caratteristiche comportamentali che di pensiero; manna e miele la prima, capace di entrare in sintonia sia con persone che con animali e piante, ferro e fuoco l'altro, sospettoso, calcolatore e avido di potere. Gli avvenimenti del romanzo riguardano la Sicilia di fine Ottocento, ed essendo barone Francesco, diciamo che il matrimonio con Romilda non è proprio d'amore, ma imposto. I due all'inizio si studiano, si confrontano, cercano di mescolarsi, ma quello che ne vien fuori è un incredibile crescendo di pensieri su quello che potrà accadere o che poteva essere , un arrovellarsi di continuo di congetture da entrambe le parti.
La parte più bella del libro, a mio avviso, è quella in cui il papà di Romilda descrive tutte le peculiarità dei raccoglitori di manna e allo stesso tempo narra situazioni, esperienze, aneddoti e avvenimenti vari relativi all'antica professione dei "mannaluori"
Concludo la recensione proprio estrapolando un passaggio in cui Alfonso, papà di Romilda, parla a sua figlia degli alberi di frassino e della manna:
..."""ci vuole equilibrio e armonia nel bosco, perciò devi fare attenzione a quello che cresce sotto le piante. La giusta proporzione tra fave, cardi,grano è molto importante, controlla e strappa quelllo che è in più. Privilegia l'origano il suo profumo diminuisce quando aumenta l'umidità, perciò è un prezioso indicatore di pioggia....Talìa(guarda) il muddìo(il frassino) a primavera s'innamora e i suoi rami prendon le sembianze dell'oggetto del suo amore, come le donne che perdono la testa per il primo che capita, questo s'innamorò di una farfalla; chi vuoi che incontri su questo pizzo di montagna? Serpi, pale di ficodindia spezzate, ciuri di spine, insetti. Romilda guardava allocchita quel ramo, quel pezzo di legno secco con le sembianze di ali di farfalla"""...
Sentimental-naturalistico
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Tra muddii e alveari
Libro molto piacevole e scorrevole. Intrigante e misteriosa la figura di Romilda bambina, aleggia su di lei un velo di magia e di mistero che però sembra svanire quando si sposa col barone Francesco. Infatti, da quel momento il libro perde un po' di originalità. Il finale sembra un po' affrettato, mi sarebbe piaciuto scoprire qualche dettaglio in più sulla sua nuova vita da "mannaluora". Resta comunque molto interessante perché ci fa rivivere una Sicilia d'altri tempi, che non esiste più.
Bellissima questa frase, anima del libro: "un uomo, quello voleva, dolce come il miele, puro come la manna, forte come il ferro, caldo come il fuoco".